Villa Bellini, lavori e pulizie per la Festa de l’Unità «Evento finanziato da Pd, sponsor e parlamentari»

Dall’attore catanese Angelo Musco al poeta greco Stesicoro, dal giurista Caronda al filosofo e latinista Mario Cutelli. Tutti gli uomini illustri del famoso viale della villa Bellini di Catania sono stati tirati a lucido in vista della Festa de l’Unità, che si svolgerà nel giardino catanese dal 28 agosto all’11 settembre e a cui parteciperanno i maggiori esponenti del Partito democratico, Matteo Renzi in primis. Passeggiando all’interno, a pochi giorni dall’inizio dell’evento, non ci si imbatte in lavori o opere incompiute, anzi – a eccezione di qualche cestino della spazzatura trasbordante e alcune zone verdi lasciate seccare – sembra tutto in ordine. Solo alcune transenne, nella parte del giardino a cui si accede da via Domenico Cimarosa, delimitano una delle aree in cui ci saranno stand e uffici organizzativi. 

Le statue non hanno più barbe e baffi disegnati col pennarello, e le panchine sono state ripulite, il chiostro della musica è di nuovo fruibile dopo essere stato vandalizzato pochi giorni dopo la ristrutturazione, e oggi sulle scale giace la transenna che ne impediva l’accesso. Perfino il gestore dello storico chiosco Bellini che si trova all’interno della villa, proprio accanto alla fontana d’ingresso dove una volta nuotavano i cigni, si sta preparando alla kermesse, anche se chiarisce di non avere intenzione «di organizzare niente di eccezionale». «Come andrà andrà», dice. La location sembra dunque pronta – nonostante sui muri siano ancora in evidenza dediche d’amore e insulti – per ospitare le diverse anime che compongono da sempre la manifestazione: musica, cultura, letteratura, film e dibattiti. E con una punta d’orgoglio lo conferma anche Rosario D’Agata, assessore all’Ecosistema Urbano, che spiega a Meridionews come si stia lavorando sodo «per predisporre la villa ad accogliere l’evento, facendo il possibile a pochi giorni dall’avvio».

Il programma nazionale e quello regionale sono quasi pronti – come conferma Barbara Ceruleo, responsabile eventi Pd che ha curato il coordinamento della festa nazionale – e si conta di renderli pubblici, insieme ai nomi ufficiali degli artisti che saliranno sul palco, in questi giorni. «La decisione riguardo spettacoli e interventi sul palco centrale è stata affidata alla segreteria nazionale – spiega Ceruleo – ma ci sarà un’area dibattiti collaterale in cui verranno affrontati temi regionali, tra cui immigrazione e accoglienza, in armonia con il livello centrale».

Ogni giorno verrà approfondito un tema che, a livello nazionale sarà affrontato con il ministro di competenza mentre, a livello regionale, con gli assessori. E ci sarà spazio anche per l’argomento riforme in vista, soprattutto, della campagna referendaria per la modifica della Costituzione. L’Italia che dice sì è infatti lo slogan-parola d’ordine di tutta la festa, a sottolineare la centralità della questione in entrambe le agende, quella del governo e quella del partito. La passeggiata verrà occupata invece dai punti commerciali, mentre la parte superiore, dove sorgeva la pagoda cinese, sarà sede della tenda dei dibattiti nazionali e del cinema sotto le stelle. «Ogni sera – chiarisce ancora Ceruleo – verrà proiettato un film a titolo gratuito. Inoltre verrà ampliata la zona gioco dove i bambini potranno divertirsi con i gonfiabili, con tanto di assicurazione e un operatore sempre a disposizione», aggiunge la responsabile dell’evento.

Tutto finanziato dal Pd, che ogni anno stabilisce un budget per l’evento più importante, ma anche dagli sponsor e dai gruppi di Camera e Senato che, insieme al Comitato per il Sì, hanno contribuito allestendo il proprio stand. «Non solo rispetteremo i canoni predisposti dai Beni culturali – promette Barbara Ceruleo – ma ci impegniamo a lasciare la location in ottime condizioni una volta conclusa la festa». E se le persone che passeggiano alla villa Bellini non hanno visto «lavori in corso», tutti però si augurano che la cura venga mantenuta anche a evento concluso, quando a godere del giardino dedicato al musicista catanese non sarà il presidente del Consiglio, ma «un semplice cittadino che vuole apprezzare il luogo in cui vive ogni giorno». 


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