Fontanelle, il punto sull’acqua potabile in città Malfunzionamenti, danni e vecchie promesse

«È bellissima l’acqua, pulita e potabile». In un pomeriggio di fine estate in cui il termometro è ancora fisso sulle alte temperature, l’unica salvezza per i turisti che si godono Catania sono le fontanelle, in cui spesso si fermano a dissetarsi e a bagnarsi la testa. Come il gruppo di colleghi universitari – formato da toscani, veneti e campani – alla scoperta della villa Bellini o la coppia di tedeschi che, zaino in spalla, si concede una pausa per riempire la borraccia. Qualcuno per non aspettare il proprio turno beve addirittura dalla fontana, mentre una mamma rinfresca i figli spruzzandoli e giocando con loro. Ma i punti per dissetarsi in città sono sufficienti e funzionanti? Da un giro per le vie del centro di Catania emerge un come risposta, anche se qualcuno lamenta la mancanza di fontanelle in punti centralissimi come piazza Duomo e piazza Università. Ed è emergenza invece in luoghi di lunghe attese come piazza Alcalà

«Molte si trovano addentrandosi nelle vie secondarie – confermano due famiglie a spasso – non è facile trovarle, ma per fortuna funzionano». Con qualche eccezione, come nel caso di piazza Stesicoro (lato ovest), villa Pacini detta villa Varagghi e piazza Borsellino (ex piazza Alcalà), punto di partenza e arrivo per chi viaggia in autobus e pullman. «È impensabile lasciare tutte queste persone sotto il sole cocente senza poter bere un sorso d’acqua – lamenta una 22enne di Gela che torna a casa dopo qualche giorno di mare con le amiche – Chi ha sete deve andare al chiosco o da Mc Donald’s ed è un disagio anche per i commercianti, costretti a offrire un servizio del Comune».

«Alcune fontane malfunzionanti o danneggiate non mi vengono segnalate – si difende l’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco, raggiunto telefonicamente da Meridionews –. Non appena l’ufficio è tornato operativo mi sono attivato per provvedere immediatamente alla sistemazione di quella di piazza Borsellino, anche se non ho ancora ricevuto risposta da chi deve eseguire il lavoro». Quando arrivano le segnalazioni dai cittadini, racconta l’assessore, ci si muove al più presto per rendere le fontanelle di nuovo fruibili, anche se «a volte ci sono dei danneggiamenti importanti». Quando si tratta di semplice manutenzione, invece, «facciamo intervenire immediatamente e teniamo sempre sotto controllo la situazione in città». Compito non semplice e immediato, come dimostra la mancanza di punti per bere in alcune zone – piazza Galatea per esempio – e le fontanelle rimaste a secco in piazza Europa, frequentatissima dai giovani catanesi.

«Anziché mettere dossi, che a volte possono risultare anche pericolosi, dovrebbero sistemare le fontane per non farci morire di sete», commentano Enrico e Pigi, che ci trascorrono interi pomeriggi. E anche se ancora non sono state istallate nuove fontanelle come previsto dal programma del Comune Catania +10, secondo cui «l’acqua rappresenta un bene comune fondamentale» e ci si impegnava per «un aumento e costante manutenzione delle fontanelle […] in centro come in periferia», l’assessore Bosco assicura che si attiverà per far riparare quelle rotte e promette alcuni punti nuovi, il primo dei quali dovrebbe arrivare a breve nel quartiere di Picanello


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