Piano Giovani, il click day rispolverato due anni dopo Email di imprenditore a Regione: «Andate a zappare»

«Siete dei poveretti che fate perdere tempo prezioso alle aziende. Non chiudo questa mail scrivendo “buon lavoro” perché è evidente che voi non lavorate». È questa una parte del testo di un’email che un imprenditore di Catania ha inviato alla Regione siciliana. Francesco è uno dei tanti che, due anni fa, aveva guardato con attenzione al lancio del Piano Giovani, progetto dal valore complessivo di 18 milioni di euro a valere sui fondi europei, per l’inserimento lavorativo dei giovani tra 25 e 35 anni. Era riuscito a iscriversi sulla piattaforma apposita e a incrociare la sua domanda con l’offerta, intesa come profilo professionale, più idonea. Era il click day del 5 agosto 2014, la seconda sessione dopo quella di luglio. Il sistema informatico andò in tilt, un vero e proprio fallimento.

Il 7 settembre, a distanza di due anni, la Regione Sicilia torna a farsi viva con una email. «Questa amministrazione – si legge nel messaggio di posta elettronica inviata a Francesco, così come ad altri 799 imprenditori – sta valutando la possibilità di riattivare i tirocini formativi del Piano Giovani. Si chiede, pertanto, di voler manifestare la persistenza di un attuale interesse ad ospitare i tirocinanti con cui è avvenuto l’incrocio nel corso della sessione del 5 agosto 2014, procedendo alla integrazione della sottoindicata scheda con i dati mancanti». 

Decisa la risposta dell’imprenditore catanese. «Chiedete di compilare una scheda, spendendo altro tempo, perché voi ancora state “valutando la possibilità” di fare qualcosa? Andate a zappare che è meglio!». Discussione chiusa. Ma l’amarezza rimane. «La mia esperienza – racconta Francesco – è la dimostrazione di come si sia bruciato un posto di lavoro. In quel momento avevo deciso di investire sulla mia attività di libero imprenditore, avevo necessità di uno stagista per sviluppare un paio di siti e un paio di applicazioni che stavano cominciando a dare importanti frutti. C’erano le condizioni per partire con un progetto e fare un’assunzione. Poi magari sarebbe fallito dopo poco tempo, ma questo non possiamo saperlo». Prospettiva che non esiste più. «In questi due anni la mia vita è profondamente cambiata – continua Francesco – faccio altro e dedico meno tempo e impegno alla mia attività imprenditoriale. Di una cosa sono certo: non ho intenzione di partecipare ad altri progetti gestiti dalla Regione».

Negli uffici della Regione Sicilia si auspicano che non tutti gli 800 imprenditori che avevano manifestato interesse due anni fa la pensino come lui. A inizio estate sono stati recuperati quelli che avevano partecipato alla prima finestra del Piano Giovani, il 14 luglio del 2014. In quel caso solo 300 giovani hanno confermato l’interesse. Gli altri non hanno risposto, o hanno rifiutato,  mentre una parte è stata assorbita da Garanzia Giovani, perdendo il diritto di prendere parte a Piano Giovani. Per questi 300 tirocini la Regione ha investito 1,8 milioni di euro. E adesso ci riprova con la finestra di agosto 2014.

Nelle settimane scorse sono state inviate le email agli imprenditori, indicando in dieci giorni il termine ultimo per rispondere. «Finora hanno risposto in circa 200 – spiega Gianni Silvia, dirigente generale del dipartimento regionale Istruzione e Formazione professionale – ma siamo fiduciosi. Capiamo lo scetticismo che ci può essere, ma auspichiamo di poter mettere in circolo tutti i fondi che sono rimasti per questo progetto». Quanti? «Ci sono 5 milioni di euro – risponde -. Se si concludessero tutti gli 800 incroci, li spenderemmo tutti. Altrimenti contiamo di avviare anche la terza finestra». Se così non fosse, i fondi dovrebbero tornare a Roma. «Ma fino ad ora – precisa Silvia – non c’è nessuna richiesta da parte dello Stato di restituirli».


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