Acireale, lenta ricostruzione dopo la tromba d’aria L’assessore: «Palavolcan riaperto entro novembre»

Sono trascorsi quasi due anni da quando Acireale ha iniziato a contare i danni provocati da una tromba d’aria senza precedenti nella città. Era il novembre del 2014 quando un vento fortissimo ha divelto strade, sradicato alberi e scoperchiato tetti e verande. Un fenomeno che ha causato conseguenze riconosciute in tre milioni di euro, inserite nella legge sull’esercizio provvisorio del bilancio regionale. In questi giorni, l’amministrazione acese ha annunciato che sono stati ottenuti i finanziamenti per la riparazione dei marciapiedi di corso Italia e che a breve saranno avviate le procedure per l’affidamento della gara. Ma a che punto è, due anni dopo, la ricostruzione delle zone danneggiate dalla tromba d’aria?

I progetti presentati dal Comune per i lavori di ristrutturazione sono in tutto sei. Si tratta di quattro istituti scolasticiFanciulli, Galileo Galilei, Parini e il plesso della frazione di Piano d’Api – per cui i lavori sono ancora in corso. Poi c’è la ristrutturazione del Palavolcan, il palazzetto dello sport della città rimasto finora chiuso, e che «sarà restituito ai cittadini entro la fine di novembre», secondo l’assessore ai Lavori Pubblici Nando Ardita. E infine, è della scorsa settimana la firma del contratto di affido dei lavori del Teatro Maugeri. «Restano fuori i finanziamenti per i lavori di riparazione dei privati – spiega l’assessore – Si tratta di procedure di elenco e di graduatoria più lunghe, che comunque sono in fase di conclusione». 

Ma c’è chi lamenta gravi ritardi da parte del Comune nella presentazione dei progetti. «Gli interventi finora fatti non sono una gentile concessione di chi amministra la città – commenta Angela Foti, deputata regionale del Movimento 5 stelle -. Erano necessari e sono stati fatti con grave ritardo». Secondo la deputata la lentezza nella ristrutturazione di alcune delle principali strutture acesi, tra cui il Taetro Maugeri e il Palavolcan, avrebbe infatti incrementato i danni causati dalla tromba d’aria. «Il teatro, dopo i forti venti, aveva il tetto scoperchiato e nell’attesa che si intervenisse con i lavori la pioggia ha danneggiato anche gli arredi e le rifiniture», spiega Foti. «Resta poi da capire – continua la deputata – perché un teatro appena ristrutturato come il Maugeri abbia subito dei danni così seri, quando i palazzi limitrofi non ne hanno subito alcuno». L’Amministrazione ha comunicato che spera di chiudere questo brutto capitolo entro la metà del 2017 e i cittadini, che hanno visto chiuse per due anni le principali strutture artistiche e sportive del territorio acese, sperano non si tratti solo di proclami.


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