Aci S. Antonio, l’impianto per i rifiuti? Impossibile «Il sindaco non può sedersi a tavolino coi privati»

Un protocollo d’intesa che non avrebbe alcun valore. All’indomani della pubblicazione da parte di MeridioNews della notizia riguardante l’accordo stipulato dall’amministrazione guidata da Santo Caruso e il Consorzio artigiano edile Comiso (Caec), in merito alla possibile realizzazione di un impianto di pirolisi nel territorio di Aci Sant’Antonio, a intervenire sulla questione è il presidente della Srr Catania, la società che si occupa della regolamentazione della raccolta dei rifiuti, Salvatore Cocina. Secondo il quale la delibera approvata dalla giunta non avrebbe validità, perché in contrasto con quanto previsto dalla normativa.

Il parere di Cocina richiama quanto denunciato già nei giorni scorsi dall’associazione ambientalista Rifiuti zero Sicilia, che aveva annunciato la volontà di impugnare un atto ritenuto illegittimo. «Quanto deliberato dal Comune non sta né in cielo né in terra – attacca il presidente della Srr – e questo per due motivi. Il primo riguarda le competenze: un Comune non ha il potere di stabilire che genere di impianto per il trattamento dei rifiuti può sorgere nel proprio territorio. Questo genere di decisioni spetta alle Srr, che hanno il compito di pianificare la gestione».

Il secondo motivo per cui il protocollo d’intesa sarebbe destinato a rivelarsi carta straccia riguarda invece la trasparenza. «Anche ammesso che una società di regolamentazione dei rifiuti contemplasse tra i propri progetti la realizzazione di un impianto di pirolisi, questo dovrebbe avvenire tramite gara pubblica – prosegue Cocina -. Non si può pensare di sedersi a tavolino con un privato e accordarsi con lui per la costruzione di un sito del genere». Da parte del presidente della Srr, poi, un commento sulla tecnologia ipotizzata dal Comune di Aci Sant’Antonio per abbattere i costi di conferimento in discarica e migliorare la differenziata. «Personalmente propendo per soluzioni che prevedono un riciclo del rifiuto a freddo», conclude.

Intanto, sulla vicenda torna pure il primo cittadino Santo Caruso. Il sindaco parla tramite il proprio profilo Facebook, dopo che a MeridioNews aveva sottolineato come il protocollo sia da intendersi come accordo preliminare, soggetto a un insieme di verifiche necessarie prima di concedere il via libera ai lavori. «Nessun inceneritore e nessuna dannosa emissione, bensì la possibilità di avere una gestione dello smaltimento dei rifiuti nel nostro Comune del tutto alternativa e all’avanguardia», scrive Caruso in merito all’impatto ambientale che si avrebbe con l’impianto di pirolisi. Il primo cittadino ribadisce che «ancora non è stato deciso e non è stato approvato nulla, perché del resto non esiste neanche un progetto. Il protocollo firmato – aggiunge – permetterà alla ditta di individuare un’area in un terreno privato nella nostra zona industriale, di presentare quindi un progetto corredato delle dovute autorizzazioni e della relativa valutazione di impatto ambientale».


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A intervenire sulla polemica, nata in seguito all'approvazione da parte della giunta Caruso di un protocollo d'intesa per la realizzazione di un sito di pirolisi, è il presidente della società di regolamentazione rifiuti Salvatore Cocina. Secondo il quale il documento deliberato dalla giunta non avrebbe alcuna validità

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