Etna Nord, parte sotto le feste la stagione sciistica  Aperti gli impianti di risalita di Piano Provenzana

L’attesa boccata di ossigeno è finalmente arrivata. A Etna Nord, adesso, si spera che il sollievo dato agli operatori turistici dall’avvio della stagione invernale non sia solo momentaneo. Ci si mantiene, infatti, cauti ma c’è soddisfazione per l’afflusso di turisti e sciatori che si sta concentrando su Piano Provenzana già dai giorni che hanno preceduto l’apertura degli impianti di risalita. Il tutto esaurito si è registrato nel giorno di Santo Stefano ma i visitatori hanno continuato a raggiungere la stazione turistica di Linguaglossa fino a stamane, con numeri che restano praticamente irraggiungibili per tutto il resto dell’anno.

Non perdono occasione per ribadirlo esercenti commerciali del piazzale e addetti ai lavori: dopo la ricostruzione tra luci e ombre post-eruzione del 2002, le residue speranze di rilancio non solo economico del versante Nord dell’Etna sono tutte affidate alla neve. In estate continua a farla da padrone l’altro polo turistico etneo, quello sul versante Sud in territorio di Nicolosi, mentre dall’altra parte non c’è ancora chiarezza sul futuro delle escursioni in jeep a quota tremila metri dopo l’ultima pronuncia dell’autorità Antitrust.

A Nord, comunque, l’inverno resta una manna del cielo e anche quest’anno quasi tutti gli impianti sono già in funzione e, in caso di nuove nevicate, potranno aprire anche la pista da sci di fondo Pojana e quella di monte Conca. Come ricordano gli operatori, però, le croniche carenze del comprensorio di Piano Provenzana sono ancora tutte sul campo: poca efficienza nei servizi di base – persino i servizi igienici sono installati provvisoriamente, mentre il Centro servizi comunale è chiuso e vandalizzato – e la quasi totale assenza di strutture ricettive e d’accoglienza di alto livello.

Differente il quadro sul versante Sud. Intorno al Rifugio Sapienza, sempre secondo chi lavora in zona, sembrerebbe che questo primo scorcio d’inverno non sia benevolo in termini di presenze. Qui l’innevamento è in media sempre minore rispetto a Piano Provenzana e, al momento, si è resa possibile solo l’apertura dell’impianto di risalita della Montagnola. Il quadro non è una novità e di questo ne sono tutti consapevoli. È in realtà nel resto dei mesi dell’anno e anzitutto in estate, infatti, che Etna Sud canalizza su di sé i flussi di visitatori lasciando a Linguaglossa le briciole: le stime parlano di 300mila presenze contro appena 20mila. Questo grazie, fra le altre cose, a una funivia sempre in funzione – affidata a un privato fino al 2022 – utile per le escursioni d’alta quota, la vicinanza a Catania e i migliori collegamenti viari.

A restare fermi quest’anno, inoltre, saranno forse anche gli impianti di risalita di proprietà del Comune di Nicolosi, al centro di un contenzioso con i proprietari dei terreni su cui sono stati riedificati dopo l’eruzione del 2002. L’amministrazione attende, a tal proposito, una pronuncia della Corte dei Conti su un mutuo da 500mila euro che consentirebbe all’ente di procedere agli espropri. Per non perdere la stagione e come già avvenuto in passato, l’ente agli inizi di dicembre aveva comunque riassegnato per tre mesi la gestione degli impianti alla Funivia dell’Etna spa. Un affidamento, secondo la società, arrivato però troppo in ritardo: la stagione sarebbe già compromessa e non ci sarebbe neanche il tempo di compiere degli indispensabili interventi di manutenzione che richiederebbero almeno due mesi di lavoro.  


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