Elezioni del rettore UniCt, diretta dello spoglio A urne chiuse l’affluenza supera il 90 per cento

Il 93,20 per cento dei docenti e il 90,18 per cento del personale tecnico-amministrativo. È il dato definitivo dell’affluenza alle urne per l’elezione del nuovo rettore dell’università di Catania. Percentuali altissime che fanno presupporre una fumata bianca già al primo turno: ad affrontarsi sono i due candidati Francesco Basile ed Enrico Foti. Il primo è presidente della Scuola di Medicina, il secondo è al vertice del dipartimento di Ingegneria civile. Due volti dell’area scientifica ed entrambi fanno riferimento a due diverse aree di influenza: Basile si pone sin dall’inizio della sua campagna elettorale in continuità con l’amministrazione guidata da Giacomo Pignataro. Foti, invece, vuole segnare una rottura con il passato e un «rinnovamento» dell’ateneo catanese.

Favorito sin dall’inizio di questa competizione è Francesco Basile, ancora di più dopo che su di lui ha scelto di convergere Filippo Drago, direttore del dipartimento di Biometec, outsider di queste elezioni per il rettorato. Dopo quasi un mese di campagna elettorale, Drago e Basile hanno firmato insieme un documento con il quale annunciavano l’intenzione di interrompere una competizione nel corso della quale si sarebbero trovati d’accordo in più di una circostanza. Alla base di tutto, però, potrebbe esserci la necessità di offrire al Palazzo Centrale un rettore legittimato da numeri inequivocabili, in grado di porre fine alle spaccature che hanno caratterizzato gli ultimi mesi della gestione di Giacomo Pignataro.

Enrico Foti, dal canto suo, ha incassato prima il sostegno dell’ex rettore Antonino Recca, per poi essere scaricato pubblicamente all’indomani della chiusura dei termini per presentare le proprie candidature. Foti ha scelto di tentare di smarcarsi dall’ombra del recchismo, ma la presenza – alla presentazione della sua candidatura – di molti esponenti politici avrebbe fatto tornare alla memoria di molti gli anni in cui la politica regionale era co-protagonista della vita accademica. Il quorum per l’elezione è fissato a 794 voti: dovrà ottenerli candidato che vuole essere incoronato Magnifico questa sera. Altrimenti si procederà con un secondo turno, fissato per il prossimo 7 febbraio.

Le urne sono rimaste aperte dalle 9 alle 19. La prima affluenza è stata registrata alle 13 e già da quel momento era facile intuire che i numeri sarebbero stati altissimi: si erano presentati alle urne 731 votanti sui 1338 degli studenti e dei docenti aventi diritto. Cioè il 54,63 per cento. Numeri simili tra il personale tecnico amministrativo: 842 votanti su 1253 aventi diritto, pari al 67,20 per cento. Alle 16 il dato è prevedibilmente cresciuto in proporzione: 1084 votanti su 1338 aventi diritto di docenti e studenti, cioè l’81,02 per cento. Il personale tecnico-amministrativo, invece, faceva contare 1057 votanti su 1253 aventi diritto, cioè l’84,36 per cento del totale.


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