Adrano, il cadavere di un 51enne in un casolare Morto per fumo del carbone usato per scaldarsi

Morto a causa del monossido di carbonio sprigionato da una bacinella piena di carbone, usata per riscaldarsi. Sarebbe questa l’ipotesi più accreditata dagli investigatori sulle cause che avrebbero provocato il decesso di Vasile Scrab, un cittadino rumeno di 51 anni, trovato senza vita questa mattina poco prima delle 9 all’interno dell’edificio di un fondo in contrada Feudo Spanò, ad Adrano. E, di preciso, lungo la strada statale 575 Adrano-Troina, dove l’uomo viveva da solo e lavorava come aiutante di un pastore di un gregge di pecore.

La scoperta sarebbe stata fatta dal proprietario del gregge, il quale ha prontamente allertato l’ambulanza del 118. I sanitari giunti sul posto non hanno potuto far altro che accertare la morte dell’uomo, deceduto con molta probabilità tra le quattro e le cinque ore prima del ritrovamento. Immediatamente sono state avvertite le forze dell’ordine. Sul posto, per competenza territoriale , sono intervenuti i carabinieri della stazione di Adrano, anche se la zona dal punto di vista amministrativo è gestita dal Comune di Randazzo: una sorta di enclave randazzese dentro il territorio adranita. 

Sul posto anche il medico legale chiamato per eliminare qualsiasi dubbio sulle cause della morte. Inizialmente, infatti, si era ipotizzato che il decesso fosse dovuto a cause naturali. Ulteriori accertamenti da parte dei carabinieri avrebbero permesso di appurare che la morte potrebbe dipendere dal fumo sprigionato da una casseruola piena di carbonella, lasciata accesa durante la notte dalla vittima con l’obiettivo di scaldarsi. L’uomo non aveva addosso nessun segno di violenza; inoltre porta e finestra erano chiuse né sono stati riscontrati segni di effrazione. 

Esclusa anche l’ipotesi del suicidio. Il monossido avrebbe ucciso l’uomo durante il sonno essendo stato trovato riverso ancora dentro il letto. La salma su disposizione del magistrato di turno è stata restituita ai familiari, in particolare a una sorella che abita nei pressi di Regalbuto.


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