I carabinieri di Reggio hanno ritrovato nel corso di una perquisizione 15 opere d'arte di altissimo valore, tra cui alcune di artisti di caratura internazionale. Tra queste il dipinto scomparso nel 2001 alle pendici dell'Etna. Denunciato in stato di libertà un cittadino calabrese, con una casa a Messina
Randazzo, trovata in Calabria tela rubata 16 anni fa In casa di un 64enne anche dipinti di Dalì e Guttuso
Una tela a carattere religioso raffigurante il Miracolo di Gesù, rubata a Randazzo 16 anni fa, è riapparsa quattro giorni fa a Reggio Calabria. Non per frutto di un miracolo, quanto piuttosto per merito di un’operazione dei carabinieri della stazione Rione Modena di Reggio Calabria, effettuata in collaborazione con il nucleo di tutela del patrimonio culturale di Cosenza, dello squadrone eliportato cacciatori Calabria e della compagnia di Messina sud. L’opera è stata trafugata da Palazzo Clarentano, un edificio storico randazzese, ed era di proprietà di un privato.
Un ritrovamento scaturito dalla perquisizione di due appartamenti posseduti da D. F., 64 anni, di Reggio Calabria, denunciato in stato di libertà. Uno situato nel capoluogo calabrese, l’altro a Messina. Assieme al Miracolo, sono state recuperate altre 14 opere d’arte di altissimo valore, tra cui dipinti di Dalì, Guttuso, Pinizzotto e Cappello. Tutte rinvenute a partire dal 7 febbraio, quando nel corso di una perquisizione i militari hanno ritrovato proprio il dipinto rubato a Randazzo nel 2001.
Una volta appreso che l’uomo possedeva un secondo appartamento a Messina, le ricerche si sono spostate dunque in Sicilia. E lì, nell’altra casa, i carabinieri hanno ritrovato un autentico patrimonio d’arte, composto da 15 pezzi. La provenienza illecita del Miracolo e di altre tele è stata verificata consultando la banca dati dell’opere d’arte rubate del Comando di tutela del patrimonio culturale di Roma. Verifiche che proseguono ancora. I carabinieri hanno inoltre accertato che alcune delle opere erano state sottratte all’esecuzione di sequestro, effettuato nel gennaio del 2014 dal tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Dda, nei confronti di un imprenditore reggino.