Etna, artista israeliano cerca volontari per performance «Il tremore del vulcano è emblema di forza e fertilità»

Yuval Avital, musicista e compositore israeliano noto per le sue opere icono-sonore (particolari installazioni artistiche fatte di musica, suoni, filmati, strumenti ipertecnologici ed esseri umani) chiama a raccolta i catanesi ai piedi dell’Etna e li invita a partecipare il 17, 18 e 19 febbraio alla realizzazione di alcuni filmati che faranno parte di una nuova opera, Variazioni sul tremore armonico, che verrà esposta a Milano il prossimo ottobre. «L’opera finale sarà un’installazione immersiva, quasi un piccolo museo a sé di suoni e immagini – anticipa Avital a MeridioNews – Ci sarà un totem che riprodurrà il tremore armonico del vulcano (i suoni infrasonici prodotti da un vulcano attivo), un polittico di filmati e cinque percorsi visivi e tematici. E ci sarà anche la terra».
Coloro che si presenteranno agli appuntamenti prenderanno parte a dei «momenti collettivi» nei quali compiranno dei gesti semplici e verranno filmati: «Non c’è bisogno di nessuna esperienza musicale né artistica precedente – spiega Avital – si tratta di eseguire movimenti molto facili e alcuni suoni di facile riproduzione. Questi elementi moltiplicati in più persone e collocati in uno scenario prescelto diventeranno quadri audio-visivi di una grande potenza».

Il coinvolgimento di persone comuni come partecipanti attivi alla costruzione dell’opera artistica non è una novità per Avital, che appena due anni fa dava vita ad Alma Mater, una grande installazione sull’archetipo materno, popolata da volti e voci di nonne ed esibita all’Expo di Milano nel 2015. E proprio in quell’occasione è arrivata l’idea di un nuovo progetto sull’Etna insieme a un incontro importante: «È stato lì che ho conosciuto Diego Cusumano, la cui azienda figurava tra i sostenitori del progetto. Ci siamo trovati affini in termini di visione etica ed estetica, si parlava in continuazione della magia del luogo lavico e di una terra che ha dentro di sé l’emblema della fertilità e forze devastanti». Da qui la scelta della Sicilia, del vulcano e dell’Etna: «La Sicilia è una terra che mi ha affascinato fin da quando l’ho visitata la prima volta. Essendo nato a Gerusalemme sento profondamente la bellezza della complessità e la coesistenza di tanti strati culturali diversi. Quando mi sono chiesto cosa rendesse unica questa terra e questo luogo, la prima risposta che mi è venuta in mente è stata: “il tremore”. Sull’Etna tutto trema: la terra, l’aria, l’essere umano. Non si tratta di un tremore morboso, ma di una linfa vitale costante e piena di energia. Anche la musica e il suono alla fine dei conti sono un tremore nell’aria. Variazioni sul Tremore Armonico vuole essere un quadro allegorico composto da un mosaico icono-sonoro in cui appaiono decine di volti».

Proprio in questi giorni, Yuval Avital arriverà in Sicilia e si preparerà alla realizzazione della sua performance artistica potendo contare sull’aiuto di molte realtà e personalità catanesi legate al territorio etneo: «Per il mio arrivo sull’Etna devo ringraziare la Cusumano masterpieces che mi ha invitato qui, per prendere ispirazione e rendere omaggio a questo luogo unico. Inoltre il mio progetto non avrebbe potuto essere realizzato senza che tante realtà locali decidessero di sposare la causa: solo per nominarne alcune, l’Ingv Catania, il Parco dell’Etna, il musicologo Luca Recupero che ha coinvolto numerosi musicisti e portatori di tradizioni popolari, l’Associazione musicale etnea, Carmelo D’Amico, che sta dando un aiuto preziosissimo per il reclutamento degli abitanti dei paesi etnei, la guida alpina Franco Emmi che mi ha introdotto in intimità alle sfumature nascoste del monte, le ballerine Aurora e Arianna della compagnia Zappalà Danza. E poi Antonio Presti, al quale devo dei ringraziamenti per i suoi preziosi consigli riguardo la progettazione dell’opera e dell’orientamento dell’anima del monte».

Il primo appuntamento con Yuval Avital, rivolto a persone di ogni età e sesso, è per venerdì 17 febbraio alle 14 al Rifugio Ragabo di Linguaglossa. L’indomani, sabato 18 febbraio a partire dalle 10, sono chiamate a presentarsi soltanto donne di età compresa tra i 15 e i novant’anni totalmente vestite di nero, all’ingresso del parcheggio di Piano Provenzana a Linguaglossa, mentre per l’ultimo giorno, domenica 19 febbraio alle 11:30, potranno partecipare nuovamente persone di qualunque età e sesso presentandosi alla Piazza Umberto accanto al Castello Normanno di Adrano: «Non capita ogni giorno che ci sia l’occasione di diventare parte di un’opera d’arte che rimarrà per sempre. Consiglio con calore di togliersi l’imbarazzo e di partecipare», suggerisce Avital, che tornerà in Sicilia nei prossimi mesi per fare riprese aggiuntive con alcune realtà musicali (bande, fisarmonicisti, marranzani e tamburelli) e anche filmare due artisti locali: il coreografo Salvatore Romania e il poeta Biagio Guerrera. Ma soprattutto per provare a restituire l’opera finita alla Sicilia: «Credo e spero che, dopo la rappresentazione dell’opera a Milano in autunno, quest’opera torni alla sua terra d’origine e possa essere vista anche dai suoi protagonisti».


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