Paternò, va avanti il projet financing per i cimiteri Borzì: «Penseremo a modifiche con progettista»

Il project financing da quasi 27 milioni di euro su due cimiteri di Paternò, presentato dalla società Rem srl e sposato dall’amministrazione comunale guidata da Mauro Mangano, va avanti, nonostante lo stop imposto venerdì scorso dal capo unità operativa ai lavori Pubblici, Eugenio Ciancio. Proprio lui aveva inviato una lettera con la quale si invitava la presidente del Consiglio comunale Laura Bottino di ritirare la delibera sulla privatizzazione dei camposanti.

«Eugenio Ciancio – ha spiegato a MeridioNews l’assessore ai servizi cimiteriali Agostino Borzì – ha scritto alla presidente di rallentare l’iter di approvazione del provvedimento, questo non significa abbandonare del tutto il progetto. Nell’incontro tra uffici comunali e i componenti della commissione Lavori pubblici – continua -questi ultimi hanno chiesto di apportare alcune modifiche. Ascoltate le quali bisognerà rivedersi con il progettista». Lucio Cunsolo, che presiede la commissione, parlava infatti di alcune criticità, soprattutto sui costi della proposta. 

«In primis – spiegava Cunsolo – ci sono rincari del 100% ed in alcuni casi fino al 300%. La concessione inoltre è per 30 anni, un periodo eccessivo. Non si tengono in conto inoltre le esigenze delle confraternite e la necessità di attuare una variante al piano regolatore per costruire la camera ardente». A tal proposito l’assessore aveva risposto ai dubbi dei consiglieri, «abbiamo proposto l’abbattimento dei costi realizzando più tombe di famiglie e meno loculi, oppure modificare altri aspetti del progetto». L’iter burocratico prevede che una volta apportate le modifiche è necessario che venga ripresentato un nuovo project financing riveduto e corretto secondo le esigenze presentate da amministrazione e commissione. 

Progetto che poi deve riottenere l’approvazione della giunta comunale e successivamente deve essere analizzato, discusso e approvato dalla commissione Lavori pubblici, per giunger infine al consiglio comunale. La sensazione che emerge, a tre mesi dalle elezioni amministrative, è che tutto potrebbe essere rimandato alla prossima sindacatura. 


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