S. M. di Licodia, in cinque per la poltrona di sindaco Tra uscenti, ultraottantenni, professori e oppositori

Con l’ufficializzazione di Benedetto Torrisi sono saliti a cinque i pretendenti per la poltrona di primo cittadino del Comune di Santa Maria di Licodia. Oltre a Torrisi, nelle scorse settimane hanno ufficializzato la propria discesa in campo il sindaco uscente Salvatore Mastroianni, il consigliere d’opposizione Angelo Capace, Francesco Anile, altro esponente dell’opposizione, e Francesco Petralia, l‘ex sindaco ormai ultraottantenne ma ancora in grado di reggere il peso e la responsabilità della carica da primo cittadino, nell’eventualità di una sua elezione. Come il Comune di Paternò (che conta 50mila abitanti) anche nel piccolo centro licodiese (7600 abitanti, di cui circa 6500 hanno diritto al voto) ci sono cinque candidati a sindaco. Nelle ultime ore, secondo indiscrezioni, circolerebbe una voce a proposito di un sesto candidato, il cui nome per il momento rimarrebbe top secret, ma che sarebbe legato al mondo del sindacato. Tuttavia non è la prima volta che Santa Maria di Licodia viene colpita da un così forte fervore di democrazia. Alle amministrative del 2012 furono addirittura sette i candidati a sindaco: l’attuale primo cittadino Salvatore Mastroianni fu eletto con soli 822 voti, pari al 16,44 per cento degli aventi diritto. E per le amministrative del 2017 sembra che si sia ripetendo lo stesso copione.

L’ultimo in ordine cronologico a ufficializzare la propria candidatura è stato Benedetto Torrisi, docente universitario, il quale sarà sostenuto dalla lista civica Start up. I punti del programma del professore sono l’associazionismo, le problematiche legate alla salute, quelle legate al mercato rionale, le tasse, la scuola. «Chiunque sto incontrando – dice Benedetto Torrisi durante la presentazione – se da un lato mi dà forza dall’altro mi dice “Chi te lo fa fare?”. Il l’ho detto perché mi sono sentito chiamato con forza e decisione. I giovani di questo paese me lo hanno chiesto, sono quei giovani che non credono più e che vogliono speranza».

Certamente diversa è la posizione del sindaco uscente Salvatore Mastroianni che ha deciso di riproporsi al giudizio della città e sarà sostenuto dalla lista Movimento Civico Mastroianni. Il primo cittadino chiede di nuovo il voto ai licodiesi in virtù «sopratutto dell’importante opera di risanamento che è stata portata avanti. Siamo passati da un debito di circa dieci milioni di euro a pochi spiccioli, perché la maggior parte dei creditori hanno aderito alla contrattazione con la commissione che si occupa del dissesto, liquidandoli con una scontistica del 40 per cento, creando un vantaggio per il Comune. Nei prossimi cinque anni proseguiremo nel tentativo di raggiungere altri obiettivi per migliorare la città»Altro candidato a sindaco è Angelo Capace, che sarà sostenuto dalla civica Unione licodiese. Cinquantatré anni, imprenditore agricolo, è attualmente consigliere comunale di opposizione. In passato aveva militato tra le fila dello storico sindaco licodiese Salvo Rasà, ricoprendo il ruolo di consigliere e di vicesindaco. Nei prossimi giorni sarà diffuso il programma elettorale e saranno resi noti gli uomini e le donne che lo affiancheranno in questa corsa verso la poltrona di primo cittadino.

Resta ancora Francesco Anile, 52 anni, attualmente consigliere comunale di opposizione del gruppo La scelta, sarà sostenuto dalla civica Anile Sindaco – La scelta: «Per il proseguimento di un’avventura politica che ci ha fatto intraprendere battaglie importanti – si legge in un comunicato di Anile – è giunto il momento di presentare il nostro progetto che, anche se in un momento difficile per la nostra piccola comunità, ci vedrà in prima linea con l’impegno, il coraggio, ma soprattutto la coerenza di assumerci la responsabilità di guidare il nostro paese verso un vero cambiamento». 

Altro candidato è Francesco Petralia , 83 anni, avvocato, sostenuto dalla lista Pensiero condiviso-Petralia sindaco. L’avvocato fu sindaco di Santa Maria di Licodia dal maggio del 2003 al settembre del 2006 quando fu sfiduciato dal consiglio comunale in una infuocata serata. Numerosi cittadini presenti nella sala consiliare al momento della lettura della votazione sulla sfiducia si lasciarono andare a balli di gioia. Petralia ci riprovò cinque anni fa ma senza successo. A MeridioNews l’83enne avvocato ha detto di «voler completare quello che ho lasciato in sospeso nel 2006, quando mi sfiduciarono. La mia città la vedo abbandonata a se stessa. Ci siete stati a Santa Maria di Licodia: se osservate il centro storico cittadino è del tutto trascurato. Non ho alcun interesse particolare; l’unica ragione che mi spinge è l’amore per la mia città». 


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