Elezioni, nel Catanese flop dem di Mangano e D’Amico Napoli: «Troppe divisioni interne, ma abbiamo tenuto»

Tutti hanno vinto e nessuno ha perso. Se da un lato partiti e movimenti non vogliono ammettere sconfitte e delusioni, dall’altro – a livello prettamente locale – la radiografia del voto fornisce istantanee precise. Vittorie inattese, coalizioni ridimensionate e come sempre tanti flop, stavolta qualcuno eclatante. Il telefono di Josè D’Amico squilla a vuoto. Quello di Mauro Mangano è libero ma la telefonata viene chiusa prima della risposta. Il primo ha già modificato la foto del profilo, utilizzata per la propaganda elettorale, sui suoi canali social; mentre il secondo ha aggiornato il suo stato Facebook dopo ore di silenzio digitale. È accerchiato da alcuni sostenitori e commenta con un sottile velo d’ironia l’esito delle urne a Paternò: «Foto ricordo con quasi tutti (i miei elettori). Chi non ride mai non è una persona seria». 

Conti alla mano il sindaco paternese uscente ha perso migliaia di voti rispetto al 2012. Oggi per lui l’esito delle urne è impietoso e ha il sapore di una bocciatura, forse figlia di una lacerazione profonda dentro il Partito democratico: 1700 voti di preferenza contro i quasi diecimila di cinque anni fa, poi arrivati a quota 14mila dopo il ballottaggio con Nino Naso. Dopo un mandato, le caselle sono state invertite con il secondo vincitore diretto e Mangano medaglia di legno in una corsa a cinque per la poltrona di primo cittadino.

Tra i flop da consegnare agli annali della politica ci sono anche i dati che arrivano dalle amministrative di Scordia. Nella terra dell’arancia rossa il Pd, in uno dei rari casi in cui ha usato il simbolo nelle liste, è uscito sconfitto con D’Amico. Il tracollo si è consumato dentro una batteria composta da otto contendenti, con l’ex capogruppo al Consiglio comunale che non poteva fare peggio, chiudendo il plotone con appena poche centinaia di voti. In questo quadro il Pd rispetto al 2013, quando venne eletto sindaco Franco Tambone, perde quasi 800 preferenze. «La mancanza della maggioranza durante la sindacatura e la sfiducia al primo cittadino uscente ci ha costretti a partire con una condizione di profondo disagio», analizza a MeridioNews il segretario provinciale del Pd Enzo Napoli. Il suo partito nella provincia etnea ha corso con il simbolo, oltre che a Scodia, solo ad Aci Catena, dove ha registrato un’altra disfatta. Negli altri 18 Comuni liste civiche e tante frammentazioni: «Devo dire che abbiamo tenuto, anche se c’è comunque da lavorare. Buoni i risultati che arrivano da Misterbianco, Militello in Val di Catania e Mirabella Imbaccari. A Palagonia andiamo divisi al ballottaggio con una situazione più complessa». Tutti Comuni dove però i dem corrono senza simbolo, dentro liste civiche.

Il bicchiere però è mezzo pieno quando viene rilanciato il paragone con il Movimento 5 stelle, che in provincia di Catania raccoglie ben poco con un solo ballottaggio, proprio a Scordia: «Per loro c’è stata una brusca frenata e questo significa che a livello locale i cittadini guardano alla qualità della classe dirigente». Insomma come Nino Di Guardo insegna: «Non basta essere giovani per convincere l’elettorato». Il rammarico in casa Pd emerge anche quando si passa al capitolo Aci Catena. Dopo il clamore dell’arresto del sindaco Ascenzio Maesano e la fascia passata al traghettatore Enzo D’Agata, nominato commissario straordinario, la vittoria è andata Nello Oliveri, sostenuto dal centrodestra. Per lui si è speso in prima persona il deputato regionale Nello Musumeci, presente al comizio di chiusura. Lo scettro dello sconfitto finisce così nelle mani di Francesco Petralia. Su di lui avevano scommesso i deputati regionali Pippo Nicotra, Nicola D’Agostino, Valeria Sudano e Luca Sammartino e l’ex assessore di Catania Angelo Villari

«Resta il rammarico per questo risultato, così come si poteva ottenere un esito diverso a Nicolosi. Anche qui hanno pesato le divisioni interne», dice Napoli. Nel Comune porta dell’Etna, tra i due litiganti, il terzo diventa sindaco. Angelo Pulvirenti prevale su Antonio Rizzo e Marisa Mazzaglia. In tanti puntavano sulla seconda, ex assessora proprio a Nicolosi e presidente dell’ente Parco dell’Etna. Alla fine dei conti tra lei e Rizzo c’è stato quasi un ex aequo: 1149 voti la prima, 1136 il secondo. 


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]