Partite a Catania le riprese del film su Pippo Fava Basato sul libro Prima che la notte, andrà su Rai1

Prima che la notte. Dovrebbe intitolarsi così il film sul giornalista Giuseppe Fava e sulla redazione de I Siciliani che in questi giorni si sta girando a Catania. Attirando le domande dei cittadini curiosi che si imbattono sul set, ma ancora circondato da un alone di mistero. Il titolo dovrebbe essere lo stesso del libro da cui la pellicola prende spunto: scritto da Claudio Fava, figlio del cronista ucciso dalla mafia nel 1984, e da Michele Gambino, entrambi ex redattori del celebre mensile catanese, e pubblicato nel 2014 da Baldini & Castoldi. Non è chiaro quanto il film sarà aderente alle pagine, ma in quel caso si tratterà di un racconto corale. Non solo quindi sulla figura del giornalista e intellettuale noto per le sue inchieste e opere teatrali, ma anche sulla storia dei suoi giovani collaboratori e sul clima di coraggio e spensieratezza che si respirava in redazione almeno fino alla morte del direttore, che rende gli ex carusi uomini per necessità.

Sebbene a Catania le telecamere siano state accolte come una novità, qualche indizio neanche troppo velato era stato fornito ad aprile dallo stesso regista, Daniele Vicari, che al Bif&st di Bari aveva annunciato il suo nuovo progetto: un film per la tv su Pippo Fava, basato sul libro di Fava jr e Gambino, le cui riprese sarebbero iniziate a giugno per poi essere trasmesso – quando non si sa – su Rai1. A interpretare il giornalista originario di Palazzolo Acreide e catanese d’adozione sarà Fabrizio Gifuni, l’attore romano vincitore di numerosi premi con Il capitale umano di Paolo Virzì e noto al grande pubblico per avere interpretato lo psichiatra Franco Basaglia nella serie televisiva del 2010 a lui dedicata e il politico Aldo Moro nel film Romanzo di una strage. Nessuna indiscrezione invece sul resto del cast. 

«Avevo voglia di raccontare la vicenda di un uomo libero da ogni schema, fino alle estreme conseguenze», descriveva il progetto il regista. E d’altronde non è la prima volta che Daniele Vicari si misura con pellicole dal valore civile e con protagonisti ritenuti scomodi. Come la serie su Stefano Cucchi, il giovane morto nel 2009 mentre era in custodia cautelare per droga, acquistata da Fandango ma che non è ancora chiaro su quale rete andrà; ma soprattutto il più noto film Diaz – non pulire questo sangue sulle violenze commesse dalla polizia sui manifestanti durante il G8 di Genova del 2001.

Sulle riprese a Catania, come detto, si hanno pochi dettagli. Ma qualche indiscrezione c’è. Come il fatto che le telecamere intercettate nella zona di piazza Dante non sarebbero passeggere: lì la produzione ha infatti affittato una casa per girare delle scene. A voler guardare indietro nella storia di Fava per capirne il motivo, si potrebbe pensare alla ricostruzione della gioventù del giornalista, che nella zona del Monastero dei Benedettini viveva da studente di Giurisprudenza, appena arrivato a Catania dopo la guerra. Eppure uno scatto rubato che immortala una Renault 5 uguale a quella sulla quale il cronista è stato ucciso e la presenza dell’attore che dovrebbe interpretare il figlio Claudio sembrano fare scartare questa ipotesi. Sempre a proposito di location, pare poi che la tipografia scelta per ambientare le scene di stampa de I Siciliani sia la Litostampa Idonea, tra viale Libertà e via Crispi, scelta forse per gli arredi e i macchinari più antichi rispetto alle altre valutate. Alla famiglia del giornalista, inoltre, sarebbero stati chiesti in prestito alcuni quadri per ricreare le ambientazioni nelle quali si è mosso Pippo Fava.


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