Tifosi Milan aggrediti e derubati prima della partita «Denudati da una gruppo di teppisti con coltello»

Era nell’aria che qualcosa sarebbe potuto accadere. E così è stato. Prima il tam tam sui social network con un hashtag dedicato, poi uno striscione e infine l’assalto a un autobus pieno di tifosi. È accaduto ieri sera nei pressi dello stadio di Catania Angelo Massimino. Impianto scelto per l’amichevole calcistica tra il Milan e la squadra spagnola del Betis di Siviglia. La partita, di grande interesse sportivo per saggiare la condizione del nuovo corso cinese dei meneghini, ha però fatto segnare un grave fatto di cronaca, denunciato dal sindaco di Chiaramonte Gulfi, Sebastiano Guerrieri

Il primo cittadino ha informato della vicenda anche il ministro dell’Interno Marco Minniti e il suo collega primo cittadino Enzo Bianco. Al centro della missiva la disavventura di alcuni concittadini, che ieri si sono spostati dalla provincia di Ragusa a Catania a bordo di tre mezzi noleggiati. Uno di questi, secondo quanto si apprende, è stato bloccato da alcuni teppisti che hanno imposto all’autista di consegnare il suo smartphone. Gli altri occupanti sono stati derubati e spogliati anche sotto la minaccia di un coltello, come racconta il sindaco a MeridioNews: «Si è trattata di una rappresaglia. Un fatto inqualificabile, ma non ci accontentiamo e vogliamo andare fino in fondo per capire chi sono i responsabili – spiega -. Io sono partito da Chiaramonte Gulfi e ho raggiunto lo stadio dopo essere stato informato di quanto accaduto e successivamente ho seguito tutto l’evolversi della vicenda con i miei paesani che sono stati interrogati dalle forze dell’ordine».

A indagare è la Digos etnea, che ieri sera ha trattenuto i testimoni per diverse ore impedendo loro di potere assistere alla partita. Dopo il fischio finale, 2-1 per il Betis di Siviglia, i tre autobus presi a noleggio dai tifosi di Chiaramonte Gulfi sono stati scortati dalla polizia fino al territorio di Lentini. Guerrieri ha scritto una lettera a Minniti e Bianco. Rivolgendosi a quest’ultimo spiega che quanto accaduto «non depone al meglio per la sua Catania, che con una certa frequenza ospita, su suo invito, ministri e personalità di rilievo delle istituzioni europee. Per lei che tiene all’immagine della città – continua rivolgendosi al primo cittadino – episodi del genere squalificano e offuscano il suo impegno». «Peccato che una giornata di sport e di rivalsa dell’intera città – conclude – sia stata oscurata a causa di questi malviventi che scorazzano indisturbati, convinti di farla franca in quanto le leggi attuali glielo consentono».


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