Catania, due partite in una contro la Sicula Leonzio C’è la rimonta, ma il tributo va al rivale Arcidiacono

Lo spettro della beffa e l’adrenalina per la rimonta. Comincia così la stagione del nuovo Catania targato Cristiano Lucarelli, che si impone per 3-2 sulla Sicula Leonzio, neopromossa in Lega Pro che ambisce al ruolo di mina vagante durante il prossimo campionato. Due partite in una quelle in scena allo stadio Angelo Massimino, che raduna poco più di cinquemila tifosi, molti dei quali imbufaliti per le lunghe file ai botteghini. La prima è quella targata Leonzio, con l’ex tecnico rossazzurro Pino Rigoli che scende in campo con un organizzato 4-3-3. L’altra faccia della medaglia fa rima invece con la rimonta degli etnei, capaci di svegliarsi dal torpore dal 64esimo del secondo tempo, quando in campo tocca a Davis Curiale e Andrea Di Grazia.

Il primo squillo è della Leonzio, quando il cronometro segna soltanto 13 minuti di gioco. Luca Tedeschi spazza male il pallone, dopo un cross del numero dieci Luca Bollino, e ne approfitta Pietro Arcidiacono. L’attaccante, originario di Catania, piazza il rasoterra nel sette ma alla gioia per l’1-0 seguono le scuse per il gol davanti la curva nord del Catania. I tifosi replicano con qualche applauso. Gli uomini di Lucarelli sembrano imballati: gambe stanche che non riescono a fermare la freschezza atletica della Leonzio. Abile a dialogare nello stretto e ad arginare i tentativi dei padroni di casa. Prima ci prova Francesco Lodi su calcio di punizione, ma il pallone finisce di poco alto dalla porta difesa da Antonio Narciso. Un minuto dopo l’occasione è ancora più ghiotta con Andrea Russotto che mette in aria un pallone rasoterra. Demiro Pozzebon ha nei piedi la palla del pari, ma la punta romana sbaglia clamorosamente a due passi dalla porta. 

Durante la ripresa lo spartito di gioco non cambia. Catania in affanno e Leonzio in attacco. Al 50esimo Tommaso Squillace calcia alla destra di Matteo Pisseri. Il portiere rossazzurro non può fare altro che guardare la palla, che però impatta con il palo. Al 64 Lucarelli inizia a cambiare gli uomini, osservati da bordo campo anche dal nuovo acquisto Francesco Ripa. Andrea Di Grazia prende il posto di Cristian Caccetta, mentre Curiale sostituisce un impalpabile Andrea Mazzarani. I due cambieranno il volto della partita ma prima c’è un nuovo squillo della Leonzio. Bollino calcia da fuori area con la palla che viene deviata e si infila alle spalle di Pisseri. Il cronometro segna 70 minuti di gioco e il Catania è sotto di due reti. 

La scossa però arriva subito e a darla è proprio Curiale. L’ex punta del Trapani, arrivato alle pendici dell’Etna durante questa finestra estiva di calciomercato, spinge in rete un cross basso di Russotto. Cambiano gli equilibri in campo e nel rettangolo verde inizia una nuova partita. La Leonzio sembra in debito d’ossigeno e Pozzebon, fino a quel momento tra i peggiori, trova il pareggio grazie a un tiro dal limite dell’area. La palla viene sporcata da una deviazione e finisce alle spalle di Narciso. L’attaccante corre sotto la curva nord e si assiste a un curioso siparietto con Lucarelli. L’allenatore si fa spazio tra i suoi uomini, raggiunge i giocatori impegnati a festeggiare e li richiama a tornare subito in campo. Il sigillo finale arriva dopo due minuti. Lodi piazza uno splendido pallone tagliato in aria di rigore, Russotto riesce nel tocco sotto e supera il portiere degli ospiti mentre tenta una disperata uscita. Dopo quattro minuti di recupero, e qualche discussione tra le due panchine che costringono il direttore di gara ad allontanare alcuni dirigenti, arriva il fischio finale. Il Catania riesce nella rimonta ma va dato atto alla Leonzio di una gara giocata bene e a ritmi elevati fino a quasi metà del secondo tempo. Per gli etnei i migliori sono Russotto e Curiale, da rivedere invece il nuovo Daniel Semenzato, il terzino messo alle corde da Arcidiacono. 

È lui, il catanese della Leonzio, il vero showman della serata, che dopo la partita torna davanti alla curva nord, applaudito dalla tifoseria avversaria. Un tributo dovuto a un aneddoto del passato: è il 2012 e Arcidiacono, che allora giocava con il Cosenza, esibisce una maglia con scritto «Speziale innocente», riferendosi all’ultrà etneo condannato per l’omicidio dell’ispettore di polizia Filippo Raciti dopo il derby Catania-Palermo. Persino la curva dell’Inter gli tributerà l’onore di uno striscione – «Arcidiacono orgoglio degli ultrà» -, figurarsi quella catanese. Sotto la quale il centrocampista della Leonzio ha sfilato ieri sera: prima le scuse per il gol e poi i saltelli, mentre da dietro le barriere si canta: «Grazie a Dio son catanese».

Tabellino: Catania – Sicula Leonzio 3-2

Catania (3-4-1-2): Pisseri; Aya, Tedeschi, Marchese; Semenzato, Da Silva, Lodi, Caccetta (18′ s.t. Di Grazia); Mazzarani (18′ s.t. Curiale); Pozzebon (32′ s.t. Biagianti), Russotto

Leonzio (4-3-3): Narciso; De Rossi (18′ s.t. Giuliano), Camilleri, Gianola, Squillace; Marano (41′ s.t. Tavares), Esposito, D’Amico (14′ s.t. Gammone); Bollino, Ferreira, Arcidiacono.

Arbitro: Pasciuta di Agrigento
Reti: Arcidiacono al 12′ p.t, Bollino al 20′ s.t, Curiale al 22′ s.t, Pozzebon al 28′ s.t, Russotto al 30′ s.t.
Note: spettatori cinquemila circa. Ammoniti: De Rossi, Lodi, Russotto, Arcidiacono, Giuliano.


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