Castello Ursino, quarta edizione di Ursino Buskers   «Festival pronto, ma è incognita sulla sicurezza»

Manca una settimana all’inaugurazione della quarta edizione di Ursino Buskers Festival, l’evento internazionale made in Catania dedicato all’arte di strada ideato e organizzato dall’associazione culturale Gammazita attorno al Castello Ursino, nel cuore di San Cristoforo. Quest’anno si terrà dal 15 al 17 settembre e se i biglietti aerei degli ospiti internazionali sono già fatti e i volontari si sentono pronti a dare il via ad acrobati, clown e intrattenitori di ogni tipo, non si sono ancora dissolte le preoccupazioni relative alla sicurezza e al finanziamento dell’iniziativa. «La questione sicurezza ancora non è chiarissima, stiamo cercando di capire come organizzare tutto affinché il pubblico possa godere appieno dello spettacolo, distribuito in tutta la zona». 

A questo problema si collega quello relativo al finanziamento del festival, visto che i costi potrebbero aumentare di pari passo al livello della sicurezza. «Quest’anno la cifra totale ammonta a quasi 30mila euro – dicono gli organizzatori – tra gli artisti, i tecnici che lavorano nelle varie postazioni, i permessi e le licenze necessarie. Ci piacerebbe anche poter pagare qualcuno per la vigilanza notturna, ma non sappiamo se ne avremo la possibilità». Il Comune di Catania, che nelle scorse edizioni ha in parte sostenuto l’evento, non si è ancora pronunciato su un eventuale aiuto economico. «Ci sono tante incognite – affermano da Gammazita – e molti aspetti verranno stabiliti all’ultimo momento. Non si è parlato neanche di cifre, anche se l’atteggiamento sembra essere positivo e nonostante le difficoltà economiche cercheremo di capire se e come poterci venire incontro».

Ogni anno i costi per allestire Ursino Buskers crescono ed è difficile per l’associazione affrontarli. Ecco perché in questi giorni si stanno impegnando per mandare il più avanti possibile la campagna di autofinanziamento partita a luglio. «Tra la tipografia, i tecnici, le licenze, i biglietti aerei e i pernottamenti degli artisti da soli non ce la facciamo, per questo chiediamo alla città un ulteriore sostegno attraverso la campagna di crowdfunding su Produzioni dal basso, che scade fra dieci giorni, e l’ultima festa di autofinanziamento, in programma domenica 10 settembre». La città si dimostra sempre molto generosa nei confronti dell’evento e non sembra essersi disaffezionata, anzi. «Ormai si è conquistato un posto nel cuore della gente e lo dimostra il fatto che dal rientro dalle ferie c’è stata molta partecipazione nei confronti di un evento che ormai si è affermato, tant’è che anche bar e tabacchi ci chiedono le locandine da esporre».

Ogni anno si cerca di fare sempre meglio, convocando nuovi ospiti e puntando sulla collaborazione di tutti. In programma diversi momenti interessanti, che vedranno più di 40 artisti di strada alternarsi tra piazza Federico di Svevia, piazza Maravigna, il fossato del Castello e i dintorni. «Sono compagnie straordinarie, tra cui i musicisti-acrobati bolognesi Nando e Maila, il duo La Sbrindola, la clown Francesca Martello in arte Fra Marto’ e gli immancabili Fratelli Napoli con la loro marionettistica, per citarne alcuni». Tanti anche gli ospiti internazionali che arrivano da Svezia, Giappone, Ungheria, Svizzera e Germania, oltre agli allievi delle scuole di circo di Torino e Bruxelles

Anche se lo spettacolo più atteso resta quello di cabaret realizzato dai ragazzini del quartiere, i primi sostenitori del festival. Per loro, ma non solo, ci saranno circa 20 attività collaterali tra cui workshop e momenti formativi. «Questi appuntamenti rappresentano delle opportunità per entrare in contatto con discipline di arti performative che difficilmente si trovano in giro, per questo in molti ci hanno già comunicato il loro interesse nel partecipare». «Siamo grati – concludono i volontari – ai tanti artisti che hanno deciso di sostenere il festival spinti esclusivamente dal piacere di prenderne parte». Come l’ormai noto Mike Rollins, che verrà a proprie spese per dare una mano. «Si esibirà con il suo spettacolo di circo contemporaneo solo una volta, per lasciare spazio alle new entry, e terrà un workshop aperto a tutti». 


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