Catania, in campo trionfa la vecchia guardia Il Massimino resta la fortezza dei rossazzurri

I quasi diecimila spettatori accorsi ieri sera al Massimino possono finalmente sorridere. Il Catania ritrova il sorriso, stravincendo la prima gara in campionato contro una diretta concorrente alla corsa alla promozione: faceva paura la corazzata Lecce, orfana sì di due pezzi da novanta come Di Piazza e Costa Ferreira ma reduce dalla vittoria col Trapani della scorsa settimana. Il 3-0 finale, griffato dalle reti dei senatori Biagianti, Marchese e Russotto, riporta il sereno in casa rossazzurra dopo una settimana segnata da qualche tensione di troppo e caratterizzata dall’intervento chiarificatore di Lo Monaco in conferenza stampa. Un risultato che spinge la società perfino a riaprire la campagna abbonamenti: inizialmente si era conclusa sabato, ma è stata prorogata fino alle 14 del 23 settembre.

Nel silenzio di Torre del Grifo Lucarelli è riuscito a caricare al meglio la squadra, confermando l’ormai classico 3-5-2 ma cambiando gli interpreti in quei settori del campo dove sinora gli etnei avevano faticato. Dentro Esposito come esterno destro a tutto campo al posto di un Semenzato apparso in difficoltà fisica, quindi capitan Biagianti mezzala sinistra e Marchese spostato dal centro della difesa alla fascia mancina: sono questi i cambi che hanno sorpreso il Lecce, consentendo agli etnei di coprire al meglio il campo e di avere battere gli avversari da un punto di vista tecnico e, soprattutto, fisico. Si è vista, per la prima volta, quell’intensità che mister Lucarelli ha chiesto alla squadra sin dal primo giorno di ritiro: la formazione è stata più cattiva, trovando finalmente anche una buona velocità in fase di impostazione, facilitata da una condizione fisica in chiara ascesa.

La rete del vantaggio è emblematica di come la vecchia guardia sia stata decisiva nella partita di ieri. Marchese in versione uomo di fascia sembrava tornato quello dei bei tempi in Serie A, arando la corsia di sinistra e mettendo un pallone in area che, dopo vari batti e ribatti, viene corretto in porta da Biagianti. La rete del capitano è simbolica: messo in panchina nelle prime due partite di campionato, il calciatore toscano ha sciorinato una prova di grande forza e continuità, costituendo con Caccetta una coppia di assaltatori di centrocampo fondamentali in un campionato come la Serie C. Grande quantità e generosità dunque, esaltata dalla qualità del piede sinistro di un Francesco Lodi sicuramente più ispirato di Caserta che, nel corso del secondo tempo, sarebbe anche riuscito a segnare un gran gol su punizione, non visto però dalla terna arbitrale.

Il Catania è stato anche bravo a sapersi compattare nei momenti di difficoltà: sull’1-0 l’estremo difensore rossazzurro Pisseri ha dato tranquillità alla squadra, grazie anche a interventi decisivi su Torromino e Caturano. Il pacchetto arretrato, con Aya sempre più leader, ha retto bene agli assalti dei giallorossi salentini: ci ha pensato l’indiavolato Russotto a tenere in apprensione praticamente da solo la retroguardia giallorossa. Il piatto al volo con cui Marchese ha raddoppiato e il timbro definitivo di un Russotto migliore in campo per distacco sanciscono una vittoria inequivocabile.

Il Massimino si conferma una fortezza. Ormai da anni la squadra dà il meglio tra le mura amiche, ma per crescere e ambire a traguardi importanti occorre il necessario cambio di passo in trasferta: una piccola rivoluzione, sia a livello di risultati che di approccio alla partita. Troppe volte, lo scorso anno, si è vista una squadra double-face: gagliarda in casa, timida e rinunciataria lontano dal vecchio CibaliLa partita di Caserta ricordava troppo da vicino le scialbe prestazioni della stagione passata: se Lucarelli riuscirà a lavorare su testa e cuore dei giocatori in questa direzione, i tifosi rossazzurri quest’anno avranno di che divertirsi.


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