Aci Catena, revocati domiciliari ad Ascenzio Maesano Ex sindaco condannato in primo grado per corruzione

Ritorna in libertà l’ex sindaco di Aci Catena Ascenzio Maesano. La decisione è stata presa pochi minuti fa dal presidente della seconda sezione penale del Tribunale di Catania, Antonino Fallone, su richiesta dei legali Enzo Mellia e Giuseppe Marletta, ed è stata motivata con la venuta meno delle esigenze cautelari. Accolta anche la proposta di revoca per l’ex consigliere comunale e precedentemente capo dell’ufficio Finanze del Comune, Orazio Barbagallo, difeso dall’avvocato Orazio Consolo.

I due, a luglio, sono stati condannati in primo grado a quattro anni per il reato di corruzione, in una vicenda legata ai rapporti intrattenuti, a partire dall’inizio degli anni Duemila, dall’ente locale con le ditte riconducibili all’imprenditore Giovanni Cerami, con quest’ultimo che sarà processato a marzo del prossimo anno. Maesano e Barbagallo – così come Cerami – erano stati arrestati il 10 ottobre dello scorso anno, al culmine di un’inchiesta nata da un’intercettazione ambientale nell’auto dell’allora sindaco, durante la quale si sentivano i due politici spartirsi una mazzetta da 15mila euro, somma che gli inquirenti hanno ricondotto alle trattative per l’aggiudicazione della gara d’appalto per il progetto Home care.

Dopo l’arresto, che ha visto Maesano e Barbagallo trascorrere oltre tre settimane in carcere per poi passare ai domiciliari, i due hanno ammesso di avere precedentemente percepito altre tangenti da Cerami. A fermare Maesano è stata la Direzione investigativa antimafia, che stava indagando su una vicenda diversa riguardante la gestione dei rifiuti nel comune dell’Acese.


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