Acireale, presunto voto di scambio alle regionali Servizio de Le Iene denuncia consigliere Castro

Una banconota da 50 euro in cambio di un voto. Lo scambio, avvenuto in un’edicola di Acireale, in provincia di Catania, in occasione delle ultime elezioni regionali dello scorso 5 novembre, avrebbe favorito il consigliere comunale Antonio Castro candidato con Forza Italia nelle fila di Nello Musumeci presidente. «Domani avete già impegni per il voto? Se ti interessa a te e a tuo marito sono 100». Sarebbe questo il contenuto di una conversazione su Whatsapp avvenuta alla vigilia della domenica elettorale. A denunciare l’accaduto, con una segnalazione a Le Iene, è proprio la persona a cui era indirizzato il messaggio. «Mi sento in colpa, molto. Lui quanti voti si sarà comprato?». «Assai» è la risposta che da l’edicolante, inconsapevole del fatto che l’amica stia registrando tutto con la telecamera del proprio smartphone. 

«
Io devo pagare le bollette» si giustifica la donna che racconta di un pagamento anticipato. «Lui è venuto nel mio garage e mi ha portato 3500 euro in contanti, sulla fiducia». Lui sarebbe un certo Santo – di cui la donna dice di non ricordare il cognome – che avrebbe fatto da intermediario per il politico che ha comprato da lui un pacchetto di voti. Questo, a sua volta, avrebbe comprato tanti pacchetti di voti da intermediari più piccoli. I cosiddetti galoppini – come l’edicolante acese – che sono gli unici ad avere un rapporto diretto con gli elettori ma senza avere alcun contatto con il politico. «Lui personalmente non lo conosco – dice la donna ai microfoni del programma tv (guarda il video integrale) – io ho avuto a che fare con la persona che si occupa delle sue cose». Questo metodo dell’intermediazione rende difficile individuare le responsabilità dei politici nei reati di voto di scambio

Durante tutto il tempo della conversazione con l’amica, l’edicolante tiene in mano dei
fogli con scritto un elenco di nomi, alcuni dei quali sottolineati con un evidenziatore giallo fluorescente. «Ad accettare la mia proposta – dice – sono stati in 88». Una delle persone che stava in quella lista avrebbe ammesso di aver ricevuto quei 50 euro dall’edicolante ma «era semplicemente un prestito» si giustifica mostrando a Le Iene anche uno scontrino di un noto discount con la data del 6 novembre «quei soldi li ho usati per fare una spesa». 

Il
consigliere comunale Castro di fronte alla telecamera si era detto pronto ad andare in procura per dare modo alla magistratura di far luce sulla vicenda definendola «una fangata» fatta a sua insaputa. Il legale del politico, Giampiero Torrisi, contattato da MeridioNews fa sapere che Castro, poi risultato non eletto con i suoi 1437 voti, si sarebbe rifiutato di rispondere a ulteriori domande del programma televisivo di Italia uno proprio su suo consiglio che la considerava una «imboscata». E spiega che il politico non si sarebbe ancora recato dalle forze dell’ordine per sporgere denuncia di quanto accaduto perché Le Iene non gli hanno lasciato il materiale in loro possesso.


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