Violenza sulle donne, le iniziative a Catania Il 25 novembre flashmob e dibattiti in piazza

Contro la violenza le donne catanesi hanno un piano: lo metteranno in atto sabato 25 novembre, in occasione della ricorrenza internazionale istituita nel 1999 dalle Nazioni Unite. Si parte con un flashmob alle ore 15 con avvio dall’ingresso di villa Bellini in piazza San Domenico«Unite sotto il grande contenitore politico Non una di meno Catania, a cui aderiscono diverse associazioni di giovani, ragazze e gruppi misti, porteremo avanti le nostre idee, che non possiamo svelare in anteprima per non rovinare l’effetto sorpresa dell’iniziativa in programma», spiega a MeridioNews Emma Baeri Parisi del collettivo femminista RivoltaPagina, impegnata anche sabato mattina sarà con altre due colleghe all’Istituto Archimede per la mostra sulla cancellazione della violenza.

«Fare rete serve eccome – afferma convinta Baeri Parisi – e lo dimostra la nuova pratica politica inaugurata nei giorni scorsi. Catania – chiarisce – non è una città in cui da tradizione i gruppi politici si muovono insieme e creano legami con i gruppi sociali femministi e antagonisti. Ecco perché abbiamo deciso che il primo lunedì di ogni mese ci incontreremo alla sede della Lila (Lega italiana per la lotta all’Aids) per verificare i nostri progressi nel tempo».

Una volontà, quella di restare uniti, alla base di ogni gruppo. In campo ce ne sono davvero tanti, dall’Arci comitato territoriale Catania – che sabato incontrerà gli altri circoli Arci a Ramacca e che effettuerà alcuni interventi urbani – a Thamaia Centro Antiviolenza, dall’associazione RagnaTela al Movimento femminile Evangelico Battista. E ancora: Genus, il centro studi di genere dell’università di Catania, Canaglie catanesi, Queers, Usb, Link studenti indipendenti Catania, associazione culturale Gammazita e tanti altri gruppi e indipendenti, che stanno promuovendo iniziative di ogni tipo.

Dalle ore 9 e fino alle 20 alle Ciminiere si svolgerà la manifestazione La voce delle Donne #femminicidio #stop, ideato e organizzato dallo studio Runway Communication e dal comune di Pedara per creare una rete di aiuto concreto nei confronti delle donne vittime di violenze. Ricca la scaletta di iniziative, come quella che ha coinvolto gli studenti di alcune scuole medie catanesi, a cui è stato chiesto di trasferire con un disegno le emozioni derivanti da ciò che il titolo dell’evento suscitava nel loro intimo.

I dodici disegni selezionati compongono il calendario che sarà possibile avere già nel corso dell’evento con una donazione. Il ricavato verrà devoluto a Gessica Notaro, la ragazza recentemente sfregiata al volto con l’acido dal fidanzato, che interverrà durante la giornata attraverso un video messaggio.

Tra gli ospiti esperti, psicologi, medici, avvocati, giornalisti e rappresentanti di associazioni antiviolenza. L’iniziativa proseguirà poi con una rappresentazione teatrale di spezzoni di opere classiche e incontri dedicati a temi scientifici e storie che testimoniano vite perdute di donne che hanno vissuto le mura domestiche come luoghi di terrore.

Anche l’azienda ospedaliera Cannizzaro scende in campo a favore delle donne, promuovendo l’incontro formativo rivolto agli operatori sanitari e aperto ai volontari ospedalieri dal titolo il Codice Rosa, dall’emergenza all’assistenza: percorso dedicato per le vittime di violenza. Appuntamento che si svolgerà dalle 9 alle 13 nell’aula Formazione (edificio D, piano terra) per spiegare il protocollo che prevede un’accoglienza protetta in pronto soccorso delle vittime di violenza fisica, sessuale e psicologica appartenenti a categorie fragili.

In programma gli interventi del direttore generale Angelo Pellicanò, del procuratore aggiunto presso il Tribunale di Catania Marisa Scavo, del dirigente della polizia postale Marcello La Bella , della docente del dipartimento di Scienze politiche Rita Palidda e della giornalista Roberta Fuschi, autrice del volume “Raccontare la violenza: storie e percorsi di donne che hanno vinto la paura”. L’incontro, moderato dalla giornalista Rossella Jannello, prevede inoltre gli interventi di rappresentanti dei centri antiviolenza Thamaia e Galatea.

Sul punto di partire anche un progetto finanziato dalla Regione volto a prevenire e contrastare la violenza di genere, come racconta l’assessore al Welfare del Comune di Catania Fortunato Parisi, promotore insieme ai rappresentanti del Distretto socio-sanitario 16 e dell’associazione Thamaia onlus. «Questo progetto prevede la promozione di azioni di protezione e orientamento, servizi di ascolto telefonico e spazi protetti oltre a campagne di sensibilizzazione- spiega l’assessore – per garantire alle donne vittime di maltrattamenti accoglienza, solidarietà, sostegno e recupero dell’autonomia».

Dalle 17.30 alle 21 la Ragna-Tela e gli Uomini contro la violenza maschile alle donne propongono il dibattito Da uomo a uomo, la violenza maschile alle donne riguarda gli uomini, che si terrà in piazza Università insieme a interventi, letture, mostre, performance teatrali e di danza. Giovedì 30 novembre alle 18.30, invece, il Comitato Popolare Antico Corso invita la città alla conversazione sulle esperienze di violenza in via Torre del Vescovo n. 18/A.

Tutto pronto nella sede di Gammazita, a due passi dal Castello Ursino, per la domenica del lettore e della lettrice, che domenica 26 dalle 12 sarà dedicata a donne, diritti e nonviolenza.

Alle 15.30 il laboratorio espressivo e creativo a cura di Laura Giuffrida e Fabiola Garozzo, che insieme formano il collettivo Kemanu, dal titolo Viva la Vida! Autoritratti di giovani ribelli, rivolto a bambini da 5 a 11 anni, che trae ispirazione dalla vita e dalle opere della pittrice messicana Frida Kahlo. Alle 17:30 si continua con la presentazione del libro La perdonanza della palermitana Daniela Gambino e con altri momenti dedicati a cortometraggi e letture.

Girerà tra le piazze di Vittoria il 23, Modica il 24, e Ragusa il 25, il camper della Polizia di Stato, con il compito di informare e sensibilizzare sui temi del contrasto alla violenza di genere e diffondere la campagna Questo non è amore, che punta ad aiutare le donne a vincere la paura rompendo l’isolamento e la vergogna.

Perché sono ancora tante, troppe, le donne che almeno una volta nella vita hanno subito soprusi. Oltre sei milioni, uccise fisicamente o psicologicamente, perché vivranno per sempre portandosi dentro violenze fisiche o sessuali, minacce, ingiurie e persecuzioni psicologiche subìte. 


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