Asili nido, maestre vanno ancora in sciopero Sindacati: «Nessuno rispetta la parola data»

Un’attesa lunga dieci mesi per avere la «normalità», dicono loro, ovvero la propria retribuzione mensile. Così, ancora una volta, le maestre degli asili nido e degli spazi gioco attivi fra Catania, Misterbianco e Motta Sant’Anastasia hanno intrapreso oggi l’ennesima azione di protesta. Un nuovo sciopero che coinvolge tutte le operatrici dislocati nelle varie strutture per l’infanzia, finanziate attraverso i fondi Pac (Piano azione e coesione), create nell’ambito del Servizio ausiliario asili nido del Distretto socio-sanitario 16, quello che riunisce appunto il capoluogo e gli altri due Comuni limitrofi. 

Le operatrici da mesi si recano regolarmente a lavoro ma, di stipendi, nemmeno a parlarne: «Abbiamo finito la pazienza – spiega Angela Guarnaccia del sindacato Snalv (Sindacato nazionale autonomo lavoratori e vertenze) –  anche perché ogni volta gli accordi che prendiamo diventano cartastraccia, nessuno rispetta la parola data». Secondo quanto spiegano le maestre, durante l’ultima riunione dello scorso 17 novembre con l’assessore al Welfare del Comune di Catania Fortunato Parisi ed i rappresentanti delle cooperative presso cui le lavoratrici sono assunte, erano arrivate garanzie per il pagamento di quattro delle mensilità arretrate entro lo scorso venerdì. 

La riunione aveva fatto seguito alla proclamazione dello stato di agitazione delle maestre, assegnate agli spazi gioco di Lineri, Motta e, a Catania, ubicati in via Caduti del Lavoro e via Raccuglia (quartiere Monte Po). Gli asili nido, sempre attivati attraverso i fondi Pac, sono quelli di via Acquicella e in viale Tirreno e quello di via Sant’Antonio Abate a Misterbianco. Già lo scorso giugno si era registrato uno sciopero poi conclusosi con il pagamento di altre mensilità pregresse. La questione era anche diventate materia di polemica politica, con i sindaci Enzo Bianco e Nino Di Guardo, assieme ai rispettivi assessori ai servizi sociali, contestati dall’opposizione a Misterbianco. 

«Non vogliamo dare colpe, ma ci sentiamo presi in giro – aggiunge Guarnaccia, che è una delle operatrici di Misterbianco – ma lo stipendio è un nostro diritto, ci troviamo in difficoltà economiche enormi». Da comprendere in che modo si possa intervenire per meglio oliare un sistema di finanziamento che ha mostrato finora soltanto i propri limiti. La mancata puntualità nei pagamenti, a detta dei sindacati, sarebbe dovuta al sistema dell’erogazione dei fondi Pac in tranche dal Distretto alle cooperative, a seguito di validazione della rendicontazione trimestrale dell’ente gestore da parte dell’assessorato regionale della Famiglia, ed un successivo provvedimento del ministero degli Interni.


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