Pazzo per Ikea

Ottocentocinquantunmila copie del famoso “catalogo” distribuite per tutta la Sicilia, 40 mila richieste d’assunzione, un centro commerciale enorme con 30mila metri quadri.
Ikea arriva nel capoluogo etneo con la promessa di fare “il botto”, monopolizzando l’attenzione, e gli acquisti, dei siciliani.
Ma dell’arrivo del colosso svedese del mobile l’aspetto culturale è forse quello più importante, perché “l’Ikea crea il suo target di utenti”, come ci racconta un vero appassionato, Fabrizio D’Alise, napoletano trapiantato a Catania dove si è laureato in Scienze della Comunicazione. La sua passione per la comunicazione, e per l’Ikea, lo hanno portato a creare il suo blog “ikeare.org” nel quale fornisce a chiunque le richieda delle consulenze gratuite su come rifare casa in maniera originale, ma spendendo poco.

Il tuo blog è diventato famoso in occasione dell’apertura di Ikea a Catania, ma è nato ad aprile 2008, quasi tre anni fa, una passione che ormai dura nel tempo…
«Sì infatti sono un appassionato da almeno una decina d’anni. La prima volta ho visto questo modo “nuovo” di arredare in Spagna mentre ero ospite da parenti. Sono rimasto affascinato dal modo di intendere l’arredamento che non è “per sempre” ma si può cambiare e personalizzare quando si vuole, perché è facile farlo, e costa poco. Poi quando nel 2004 ha aperto a Napoli la passione è diventata mania. La maggior parte delle persone associa l’Ikea all’essenza dello standardizzato, dell’industrializzazione, mentre in realtà la passione mi è venuta per via dei moduli standard, le cui composizioni sono molto personalizzabili, e quindi in realtà è il contrario per certi versi, l’utente ha un ampio margine di scelta. Da qui ho iniziato a fare “consulenze” a parenti e amici, e mi sono fatto questa “fama” di appassionato».

Come mai hai avuto l’idea di aprire un blog dedicato alle consulenze?

«L’idea è venuta da Ikea Hackers, un blog inglese in cui si danno consigli su come utilizzare i prodotti Ikea anche in modo “alternativo”, e vedendo che in Italia non c’era nulla di simile mi sono detto “ok mi butto”».

Ma come si svolge una consulenza “standard”?

«Beh devo dire che conosco i cataloghi dal 2005 in poi quasi “a memoria”, e quindi vado subito a trovare le soluzioni che cerco. Di solito parto dalla richiesta, che comprende la foto con descrizione della stanza e le misure, e aiutandomi anche con il configuratore sul sito Ikea cerco di rispondere alla richiesta, ma con molta libertà nella scelta dei componenti».

C’è il mito del catalogo Ikea che sarebbe “più diffuso della Bibbia”, con 851 mila copie distribuite solo in Sicilia, e anche alle richieste d’assunzione c’è stato un “assalto” al sito Ikea. Quale è secondo te, che ne sei stato travolto in pieno, il segreto di questo successo?
«Chiunque sia stato almeno una volta all’Ikea viene colpito dal tipo di “esperienza” che si fa al suo interno. Entrare lì dentro diventa una sorta di visita fuori dalla realtà, per come è strutturato il negozio con i suoi percorsi, per il fatto di poter prendere dal magazzino da solo i mobili, sceglierli e montarli da solo. Una situazione “irreale”, diversa dal solito negozio. Ci sono delle scaffalature enormi dalle quali si prendono i mobili, quasi arrampicandosi, e poi si prendono e si portano a casa. A questo aggiungiamo che i prezzi sono bassi e la qualità è buona. Negli ultimi anni hanno aggiunto i servizi di trasporto e montaggio a pagamento, ma questo non fa parte del “fascino” della filosofia Ikea».

Una sorta di “hobby del fai da te” senza la fatica del fai da te…
«Sì, loro ti instillano la passione, e ci sono casi come il mio in cui si diventa “fissati”. Naturalmente per lo stesso motivo ci sono quelli che odiano l’Ikea in modo viscerale, ma riescono comunque a coinvolgerti nella loro esperienza. Nel negozio puoi toccare tutto, provare i mobili e persino dormire sui letti. Anzi, qualche anno fa ci fu una campagna promozionale “estrema”, in cui si sfidavano i clienti: chi riusciva a stare, dall’apertura alla chiusura del negozio, sdraiato su un letto esposto a propria scelta, poi poteva portarselo a casa gratis… »

Ma secondo te, dopo tutto questo parlare di Ikea a Catania, avrà successo?
«Secondo me, da appassionato ma anche da napoletano che ha già vissuto il “fenomeno Ikea”, avrà successo. Non è un negozio come gli altri, ma è appunto una esperienza nuova che si rivolge a un target che a Catania ancora non esiste: l’appassionato Ikea. Oltre ai mobili ci sono tante altre cose tipiche di Ikea, come il ristorante tipico svedese, il supermercato Ikea, una bottega… »

Parliamo dell’Ikea di Catania. A pochi giorni dall’apertura tutti si chiedono “ma alla fine, chi hanno assunto”?
«Le assunzioni sono già state fatte, e il personale, per le informazioni che ho raccolto, è al completo. Tra settembre e ottobre ci sono state le famose “candidature online”, con 40mila aspiranti lavoratori Ikea. Basandosi su questi test, hanno iniziato a chiamare le persone per i colloqui a novembre. Un mio vicino di casa ad esempio è stato chiamato per un primo colloquio a fine novembre e poi per un secondo colloquio a dicembre. Da dicembre, quando credeva che non ci fossero più “speranze”, lo hanno richiamato una settimana fa: assunto con contratto di tre mesi».

Hai fatto domanda di assunzione anche tu?
«Eh sì, purtroppo non vivo facendo il consulente Ikea, è solo una passione, e quindi anche io ho mandato la domanda online. Sono stato contattato telefonicamente da Ikea Italia, da Milano quindi, e mi è stata comunicata la data del primo colloquio, che si è tenuto il 24 gennaio al Beasy Bureau nella Zona Industriale di Catania, dove l’Ikea ha affittato tantissimi locali. Il colloquio si è svolto in una prima parte “in gruppo”, dove c’è stata una presentazione in powerpoint con l’elefante che parlava. Mentre il secondo è stato un colloquio individuale, e ho portato anche una foto di casa, per fare degli esempi sulle scelte di arredamento. Come detto, si trattava già della seconda “tornata” di assunzioni, infatti i primi assunti catanesi sono già andati a fare il corso di preparazione. Sono in attesa di una “chiamata”, quindi, sperando che arrivi!»

Beh spero che il tuo blog ti abbia aiutato in questi colloqui.
«Naturalmente ho parlato della mia passione per l’Ikea, e del blog, al colloquio, anche perché è il primo del genere in Italia. Addirittura la community sul sito ufficiale Ikea è stata aperta dopo il mio blog Ikeare. Da qualche giorno ho raggiunto le 100.000 visite, ed è tutto merito delle ultime news sull’apertura a Catania, tanto che se su google immagini si cerca “Ikea Catania” spunta la mia fotografia!»


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