Mascalucia C5: la denuncia del presidente Caruso «Nel Cosentino spogliatoi in condizioni indecenti»

Farmacia Centrale Paola – Mascalucia C5 potrebbe essere ribattezzata, a breve, come la partita infinita. La gara valida per il campionato di Serie B maschile di Futsal, che doveva essere giocata giorno 2 dicembre, è stata rinviata al 7 febbraio per «sopravvenute cause di forza maggiore» legate all’acqua che «in maniera copiosa – come recita la decisione del giudice sportivo – bagnava sia le linee laterali che successivamente le aree di rigore […] tendendo scivoloso il terreno di gioco, col rischio di grave pregiudizio dell’incolumità degli atleti e dell’arbitro». Il Mascalucia Calcio a 5 aveva deciso di fare ricorso, chiedendo la sconfitta a tavolino della squadra ospitante per responsabilità oggettiva e rifacendosi a una precedente decisione del 7 gennaio relativa alla gara tra Top five s.r.l. ed Elledi Carmagnola.

La corte sportiva d’Appello ha rigettato il ricorso della squadra etnea, confermando così il recupero della gara in terra calabrese, giocata regolarmente mercoledì 7 febbraio. L’ospitalità della società cosentina, a quanto pare, non è stata però delle migliori, come dimostrano le foto divulgate dal Mascalucia. Il presidente Nicola Caruso, in un comunicato, ha denunciato i fatti: «Al nostro arrivo al palazzetto di Paola – specifica il massimo dirigente – ci hanno destinato in uno spogliatoio le cui condizioni erano indecenti. Visto che i miei giocatori non volevano cambiarsi in quello spogliatoio-latrina – prosegue Caruso – dopo alcuni minuti si è presentato un signore che, qualificandosi come il direttore sportivo della squadra locale di pallavolo femminile, provando imbarazzo per la situazione creatasi, ci riferiva che, grazie all’interessamento del presidente, ci avrebbe messo a disposizione il loro spogliatoio».

«Un trattamento che di solito non si riserva neanche agli animali»: questo il giudizio con cui Caruso descrive le condizioni dei locali destinati alla squadra ospite, evidenziate da foto in cui si evincono pessime condizioni igieniche, rifiuti di vario tipo e la totale assenza dei componenti d’arredo che dovrebbero caratterizzare gli spogliatoi di un impianto sportivo. «Siamo rei di aver dato fastidio – ammette Caruso – proponendo reclamo alla decisione del giudice sportivo, per la famosa partita del 2 dicembre. Pubblicare le foto di questo atteggiamento è atto doveroso nei confronti degli appartenenti al Mascalucia C5 e dei mascaluciesi tutti, entrambi offesi gravemente». 

Il risultato della partita, per la cronaca, è stato di 7-3 per la squadra locale. Punteggio che ha messo in evidenza la differenza di valori tra i padroni di casa, quarti a quota 27 punti, e il Mascalucia C5 attualmente penultimo, con una sola lunghezza di vantaggio sull’ultima piazza. La permanenza in Serie B, dunque, è ancora tutta da giocare con gli importanti scontri diretti delle prossime giornate, ma contestualmente proseguirà la battaglia nelle aule della giustizia sportiva. «La situazione riguardo il rigetto del ricorso non è così definita – precisa Caruso nel comunicato – poiché attendiamo da oltre un mese la motivazione emessa dalla Corte sportiva d’Appello. A quel punto, vedremo se ci sono le condizioni per poterci appellare presso il collegio di garanzia dello Sport». Nicola Caruso dunque non si arrende, convinto delle proprie buone ragioni: «Questi tre punti me li gioco anche fino ad agosto – conclude il massimo dirigente – ricordando che sentenze e classifiche possono cambiare anche a stagione già finita».


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