Okkupy casa di Enzo Bianco. È il titolo dell'appuntamento virtuale su Facebook che il sindaco ha inteso in senso letterale. «Un brutto segnale che minaccia la serenità di una intera famiglia», segnalandolo alle forze dell'ordine. «Stentiamo a credere sia stato possibile prenderlo sul serio», dice a MeridioNews un amministratore
Sindaco Bianco denuncia minacce di occupargli casa Gli autori: «Incredibile che sia stato preso sul serio»
«Oggi sul web sono stato minacciato da una sedicente organizzazione antagonista di sinistra, la quale avrebbe reso nota l’intenzione di voler occupare la mia abitazione o il mio ufficio di lavoro, non si è ben capito». È l’Ansa a riportare, nel tardo pomeriggio di ieri, queste parole del primo cittadino catanese Enzo Bianco. «Ho avvisato le forze dell’ordine, ma certo cose del genere non mi erano mai accadute. È un brutto segnale quando si arriva a minacciare la serenità personale e di una intera famiglia», ha aggiunto il sindaco.
Ma da dove arriva questo segnale di presunta minaccia nei confronti del vertice dell’amministrazione del capoluogo etneo? A spiegarlo a MeridioNews è uno degli amministratori della pagina Facebook Fluffy Catania Lefty Memes, all’interno della quale è stato pubblicato un evento che ha portato il sindaco ad avvisare già anche le forze dell’ordine. «Avevamo fatto un sondaggio all’interno della nostra pagina social: visto che è un periodo in cui molti catanesi stanno occupando edifici e immobili (dall’ex Hard Rock Café oggi Centro popolare Colapesce allo Studentato occupato 95100 e all’ex hotel Costa, ndr) chiedevano ai nostri membri “Voi che cosa volete occupare?“», spiega il giovane, precisando che la scelta era solo fra due opzioni: casa di Enzo Bianco e casa di Matteo Iannitti di Catania Bene Comune.
«Il nostro sondaggio si è concluso con una vittoria schiacciante per la casa di Enzo Bianco e, così, abbiamo creato l’evento sul web». Okkupy casa di Enzo Bianco è il titolo, mentre l’appuntamento è per ogni lunedì dal 5 al 26 marzo. Ad aderire all’evento una ventina di persone all’interno di una pagina nata circa un mese fa che al momento conta non più di 180 like, che ha l’obiettivo di prendere in giro gli attivisti e i militanti del movimento antagonista della sinistra catanese più che i politici istituzionali. «Era semplicemente un evento assurdo e palesemente satirico che stentiamo a credere sia stato possibile prendere davvero sul serio. Ci sembra superfluo, eppure dobbiamo dire che non era nelle nostre intenzioni occupare davvero l’abitazione del primo cittadino – afferma l’amministratore della pagina Facebook – ma siamo improvvisamente diventati le Brigate rosse e siamo addirittura stati accusati di minare la serenità di un’intera famiglia e segnalati alle forze dell’ordine».
Un evento virtuale creato su un social network nato e destinato a morire sul web, come ce ne sono tanti, che interpretato però in senso letterale è diventato minaccia di un pericolo reale. «La cosa grave – commentano – è che un politico, che è stato ministro degli Interni e sindaco di Catania negli ultimi cinque anni, non si renda conto della differenza che c’è fra una minaccia concreta e un evento satirico su Facebook. Noi avevamo taggato la sua pagina su un post all’evento ma riteniamo che tutto quello che ne è seguito sia una enorme epic fail che ci ha fatto anche molto ridere perché tutto potevamo pensare ma non che qualcuno potesse prendere sul serio una cosa del genere. Prima di dichiarare di essere stato minacciato – concludono – il sindaco, o chi per lui, avrebbe dovuto farsi uno scrupolo e forse anche qualche verifica in più».