Oasi Simeto, abbattuta villa a due passi dal mare La proprietaria ha «alterato le bellezze naturali»

Ruspe in azione, questa mattina, all’interno del Villaggio Ionio nella riserva naturale dell’Oasi del Simeto. Nonostante le proteste dei proprietari, è stata abbattuta una villetta di circa 80 metri quadrati, in muratura, realizzata in maniera abusiva circa 15 anni fa, in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico. La costruzione si trovava a poca distanza dal mare. Il provvedimento di abbattimento è stato disposto dalla procura di Catania, su precise indicazioni del procuratore capo Carmelo Zuccaro, in sinergia con il coordinatore dell’ufficio demolizioni di piazza Verga, Angelo Brugaletta. Le procedure sono state avviate già a partire dalle 7.30. Tuttavia, al loro arrivo, gli uomini delle forze dell’ordine hanno trovato un affittuario in nero all’interno dell’immobile. La proprietaria, una dottoressa di Misterbianco in pensione, non avrebbe neanche avvisato l’inquilino. Prima di procedere alla demolizione, è stato necessario liberare la casa da tutto il mobilio. 

A scoprire l’abuso edilizio, nel 2004, gli agenti della polizia municipale. Cinque anni dopo è arrivata la sentenza definitiva che disponeva l’abbattimento della casa. La proprietaria è stata condannata per avere edificato in violazione della normativa edilizia per le costruzioni in zona sismica e per «avere alterato le bellezze naturali in un luogo sottoposto a speciale protezione dell’autorità». A osservare le operazioni di demolizione gli uomini del Comune di Catania, in virtù di un accordo tra l’amministrazione comunale e la procura della Repubblica.

Il trasporto del materiale derivante dall’abbattimento dell’edificio è stato eseguito dal personale della ditta Nuova costruzioni siciliana, di Regalbuto, una azienda confiscata alla mafia e sotto amministrazione giudiziaria. La completa demolizione della struttura dovrebbe durare per qualche altro giorno. Nel caso in cui il proprietario avesse provveduto alla demolizione a proprie spese, il terreno sarebbe rimasto nelle sue disponibilità. L’intervento della procura, invece, comporta ulteriori aggravi: il costo dell’intera operazione è a suo carico e il terreno diventa comunale. Nei prossimi giorni saranno altre le attività dello stesso genere nell’Oasi del Simeto.


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