Pressioni di Bianco a Cocina, inchiesta archiviata Zuccaro: «Non accertiamo responsabilità politiche»

La telefonata tra il sindaco Enzo Bianco e l’ex direttore dell’Ecologia Salvatore Cocina, così come quella precedente tra Cocina e la segretaria generale Antonella Liotta, era nelle mani della procura di Catania. Lo ha chiarito, durante la conferenza stampa dell’operazione Garbage affair, il procuratore capo Carmelo Zuccaro. «La procura ha fatto doverosamente il suo lavoro e ha raggiunto determinate conclusioni». Vale a dire, ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta, poi concessa dal giudice per le indagini preliminari. «Non c’erano elementi giudiziari: le carte sono una cosa, le interpretazioni un’altra», aveva dichiarato il magistrato. Continuando, poco dopo: «Se avessimo sbagliato a chiedere l’archiviazione, il giudice per le indagini preliminari non avrebbe accolto la nostra richiesta. Noi non abbiamo santuari: noi non accertiamo responsabilità politiche, accertiamo responsabilità giudiziarie». In altri termini: le pressioni del primo cittadino al suo dirigente sono una questione di opportunità, non di liceità. 

La registrazione – cosa diversa da un’intercettazione – è stata pubblicata ieri sera, per la prima volta, da questa testata. Dopo un crescendo di nervosismo, Bianco alza la voce con Cocina e gli dice: «Ne va della sua personale posizione. O cambia immediatamente atteggiamento o se ne va alla Regione». Il tema della conversazione, come chiarito da MeridioNews, era il trasferimento della funzionaria Luisa Balsamo, alla direzione Ecologia da parecchi anni e responsabile dell’esecuzione del contratto per la raccolta dei rifiuti. «È una persona che non gode della mia fiducia, gliel’ho detto dal primo incontro», aggiunge Bianco, arrabbiato.

Adesso, a fornire la sua versione sulla telefonata, è una nota inviata alle 17.50 dall’ufficio stampa del Comune di Catania. «Sin dall’insediamento dell’amministrazione Bianco – si legge – l’area relativa alla gestione dei rifiuti appariva ad alto rischio di eventi corruttivi». L’esempio fornito dal comunicato stampa è quello dell’architetta Anna Maria Li Destri – che con la dottoressa Balsamo collaborava – licenziata dal Comune e adesso sotto processo poiché accusata di avere costruito su misura il bando per la manutenzione dei mezzi della nettezza urbana. «Balsamo è stata oggetto, come molti funzionari e dipendenti dei settori più delicati, della rotazione degli incarichi prevista dal primo piano triennale della corruzione 2014-2016», continua il comunicato stampa.

Nel piano di rotazione periodica non si fanno nomi, ma si prevede che «il personale impiegato nelle aree a maggiore esposizione a rischio doveva, ove possibile, essere sottoposto a rotazione periodica». In questo quadro, spiega il Comune, la richiesta insistente di destinare ad altro incarico Luisa Balsamo. Cosa che Cocina, invece, sceglie di non fare «trasgredendo palesemente – continua Palazzo degli elefanti – il principio della rotazione previsto dal piano anticorruzione».


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La telefonata pubblicata ieri da questa testata era già nelle mani della magistratura catanese. Durante la conferenza stampa sull'operazione Garbage affair, era stato il procuratore capo in persona a spiegare che gli accertamenti giudiziari erano stati eseguiti e che il giudice per le indagini preliminari aveva chiuso la vicenda

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