Comunali, Bianco lancia segnali agli alleati Si candida a sindaco anche senza il loro ok

Enzo Bianco, al quinto mandato da sindaco di Catania, ci crede. Il primo cittadino avrebbe deciso di riprovarci, liberandosi finalmente dai tentennamenti cui lui stesso aveva pubblicamente accennato. E pazienza se da qualcuna delle componenti del Pd non arrivano segnali di distensione così come da ampi settori della maggioranza consiliare giunge freddezza, quando non aperta disapprovazione, rispetto all’opzione della sua ricandidatura. Secondo quanto ricostruito oggi dal quotidiano La Sicilia proprio ieri, nel giorno della visita istituzionale del presidente della Regione Nello Musumeci a Palazzo degli elefanti, il sindaco avrebbe rivelato di avere ormai «sciolto la riserva» in senso positivo. Sarebbe dunque arrivato il tempo della reazione, anche rispetto al duro colpo dell’inchiesta sul presunto giro di corruzione al Comune di Catania nell’ambito degli appalti per la gestione dei rifiuti. Indagine che ha coinvolto due collaboratori del sindaco, l’ex capo di gabinetto Massimo Rosso e il responsabile nettezza urbana Orazio Fazio, da cui Bianco, attraverso un comunicato stampa, ha provato a prendere le distanze: «Hanno tradito la mia fiducia».

A breve la scelta del sindaco dovrebbe essere comunicata direttamente alla città, mentre si starebbe procedendo sulle manovre per la costruzione di una coalizione fatta di «espressioni civiche». Che dunque ci sia o meno il simbolo del Pd sulla scheda elettorale non sarebbe tema all’ordine del giorno. E non lo sarebbero neppure i malumori dei potenziali alleati, a partire dalla posizione del deputato regionale renziano Luca Sammartino. L’uomo delle 32mila preferenze alle ultime Regionali, leader di fatto del partito a Catania, è stato accostato a ipotesi di sostegno a candidati alternativi al sindacodall’ex deputato Giuseppe Berretta all’avvocato Carmelo Galati, che implicherebbero il superamento del centrosinistra a trazione Bianco. 

Ma l’ex ministro non ha smesso di presidiare il centro del campo occupato da dem e alleati. Tentando, forse, di trovare proprio nella forza persuasiva della sua presenza scenica quella spinta propulsiva che finora è mancata. Anche per questo, al momento, vanno evitate accelerazioni troppo plateali, e occorre proseguire sulla linea di segnali a prima vista dai contorni netti, in realtà non così chiarissimi. Come appunto la ricandidatura a mezzo stampa. Con lo scenario di Bianco che si ripresenta, comunque, tutti gli attori in causa devono confrontarsi, non solo fra gli alleati. La gran parte delle voci, al momento, al sindaco avrebbe accordato una corsia preferenziale: dall’ala laburista-Cgil del Pd passando per Anthony Barbagallo e i partner di Sicilia futura Nicola D’Agostino e Nico Torrisi, l’idea di fondo è che «se c’è Bianco si va con lui, altrimenti si vedrà». Con un orecchio teso, specie da parte dei centristi, verso alternative e opzioni come il ritorno nel centrodestra che candida Salvo Pogliese. «Sarebbe opportuno che Bianco ci chiamasse tutti, faccia chiarezza una volta per tutta e ci dica che direzione prendere», ribadiva a MeridioNews l’ex deputata regionale Concetta Raia, quasi a conferma di quanto in realtà i contorni del quadro politico restino abbastanza fumosi

Chi segue le manovre nel centrosinistra ma con sempre più distacco è l’ex deputato regionale Gianfranco Vulloil candidato dal simbolo occulto alle ultime Regionali, transitato dal Megafono al Pd per finire ai Popolari e autonomisti di Raffaele Lombardo. Il politico, già dirigente locale del Psi, starebbe pensando a candidarsi a sindaco mettendo assieme forze socialiste e liberali. «Decido fra qualche giorno – spiega a MeridioNews – sto incontrando tanta gente per capire cosa fare». Un colloquio c’è stato anche con il sindaco Bianco: «Mi è parso determinato a ricandidarsi, noi però non guardiamo al centrosinistra e discuteremo anche con Lombardo della nostra posizione», aggiunge Vullo. Il cui fratello Nino è consigliere comunale del Pd a Catania, schierato finora con il primo cittadino uscente. 


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