Videogame mistici

L’era dei videogiochi monocromatici è ormai preistoria, mentre si apprestano a varcare i confini delle Università, aumenta l’interesse per le loro applicazioni extra ludiche. Non solo divertimento e svago, ma anche comunicazione: se ne sono resi conto gli sviluppatori cristiani di videogame.

La missione che si sono prefissati è: “glorificare Dio attraverso il videogioco”. A seconda delle scelte dello sviluppatore il gioco può veicolare messaggi evangelici o fornire all’utente regole sociali su diversi argomenti offrendo un insegnamento. A tale proposito la Chiesa sembra essere favorevole come spiega Mons.Tonini, arcivescovo di Ravenna: “i videogiochi biblici sono un segnale importante, il simbolo di una riscoperta. In fondo, è un nuovo modo per trasmettere una sapienza antica, in un momento di grande bisogno di valori”.

Questi videogame, definiti “politicamente corretti”, si differenziano dagli altri per la totale assenza di scene di violenza gratuita e sangue.
I protagonisti sono eroi che hanno l’obiettivo di far trionfare lo spirito cristiano.

E’ il caso di Catecumen, della N’Lightning Software, sparatutto in prima persona ambientato nell’antica Roma. Scopo del gioco è liberare i cristiani perseguitati, dati in pasto alle belve o in pericolo di affogare nelle catacombe inondate ed eliminare gli spiriti del male. Per compiere l’impresa si usano otto armi magiche e la barra di energia viene sostituita dal misuratore di fede.

Titolo molto in voga al momento tra i videogamers d’oltreoceano è Jarod’s Journey (il Viaggio di Jarod) in cui il player ha il compito di guidare il protagonista, il figlio di un centurione romano e di un’ebrea, in un pellegrinaggio in Terra Santa sulle tracce del Messia aiutandolo a superare i vari ostacoli che incontrerà lungo il suo cammino.

In Saints of Virtue si vestono i panni di un giovane cristiano che si muove attraverso vari mondi, cercando di evitare “demoni” che rappresentano i peccati capitali: accidia, ira, gola, superbia, invidia e lussuria. I livelli sono pieni di trappole, enigmi da risolvere e sorprese.

Non mancano anche titoli per i più piccini come Charlie Church Mouse un topolino tridimensionale con una maglietta gialla su cui campeggia una croce rossa, che non solo fa rivivere le storie della Bibbia ma insegna anche. Con il simpatico topolino si possono apprendere operazioni matematiche, musica, sinonimi e contrari, lo spelling e venire allietati, durante la ricreazione, con puzzle, giochi e pagine da colorare.

C’è anche una versione del celebre gioco Chi vuol essere milionario, chiaramente in chiave biblica, intitolata Saintly Millionaire e, com’è ovvio, le domande si occupano di argomenti biblici. Accanto a questa, vi è la versione cattolica del videogioco: s’intitola Bible Game e contiene 2.000 domande, raggruppate in 5 categorie, riguardanti sia l’Antico sia il Nuovo Testamento.

Questo tipo di videogame non ha conquistato solo i cristiani, ma anche in oriente è uscita una versione che avuto la benedizione del Dalai Lama il quale ha trasmesso, tramite la penna del suo segretario Tenzin Geyche Tethong, il seguente messaggio: “sua Santità il Dalai Lama ringrazia per avergli fatto dono di un videogioco che insegna la via per la compassione. Egli è molto felice di sapere che anche la moderna tecnologia può prestarsi a questo scopo”. E’ la prima volta che un videogame ha ricevuto una bendizione di un’autorità religiosa. In The Journey to Wild Divine, si intitola così il gioco in questione, per vincere serve abilità di yoga e meditazione. Ideato con la collaborazione di Deepak Chopra, il medico dei vip, il gioco ripropone una versione virtuale della tecnica di rilassamento che mira al controllo delle emozioni dannose, attraverso la consapevolezza delle funzioni vitali (a cominciare dalla pressione sanguigna) chiamato biofeedback. Per andare avanti con la partita il giocatore deve controllarsi e rimanere sereno: impossibile barare dunque! A verificare le risposte fisiologiche per tutta la durata del gioco, ci pensa un sensore collegato alle dita della mano.

Il gioco comprende 10 livelli tra templi, palazzi e torri da esplorare. Gli sviluppatori preferiscono parlare di “eventi energetici”. Il susseguirsi delle azioni è simile a quello di altri videogame: per avanzare da un livello all’altro bisogna raccogliere oggetti, superare degli ostacoli e ogni tanto risolvere un enigma cruciale. La vera particolarità sono le regole. Muoversi tra gli “incantevoli paesaggi mistici” significa usare la forza della mente. In parole povere, se c’è una porta, andrà aperta modulando il ritmo del proprio respiro. Così gli oggetti che s’incontrano. A battito cardiaco accellerato, sintomo di scarso rilassamento, sarà difficile afferrarli. Lo stress impedirà anche alle guide spirituali di manifestarsi. E senza il loro intervento è inutile pensare di riuscire nell’impresa. “Lo scopo del gioco – scrive Chopra – è permettere alle persone di influenzare ciò che accade al loro corpo, nella loro mente e il mondo che essi si creano ogni giorno”.

Grazie ai videogame mistici, mamma e papà potranno dormire sonni tranquilli e non dovranno più preoccuparsi delle ore trascorse davanti al pc, perchè serviranno al loro piccolo, per diventare un perfetto fedele o un perfetto/perfettino “Ned Flanders”.

Charlie Church Mouse

Jarod’s Journey

Catecumen

Saints of Virtue

Saintly Millionaire

The Journey to Wild Divine


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