Amministrative, la riscossa degli ex nei piccoli Comuni Da San Gregorio a Maletto: tutti i derby per la poltrona

C’è chi se la prende con i vincoli del
maggioritario  e chi sospira rimpiangendo «i partiti di una volta». Ma nel «liberi tutti» delle Amministrative 2018 in provincia di Catania, più che lo sparpagliarsi di centrodestra e centrosinistra nei contenitori del civismo, lo schema che si ripete è un altro: il gran ritorno degli ex. Dietro le quinte, quando non in prima persona, sono i sindaci di una volta che confidano in un rigenerante e ritrovato bagno di consensi. Nei Comuni al di sotto dei 20mila abitanti, 13 su 23 escluso il Calatino, tutto ciò è una costante. Assieme alla carenza di candidati donna.

Tra le realtà più popolose, fa eccezione
Aci Sant’Antonio, dove peraltro si vota con il proporzionale. Santo Caruso, area centrosinistra, si ricandida sfidato da Antonio Di Stefano che ha richiamato a sé il centrodestra con tanto di simbolo di Forza Italia. Da guastafeste vorrebbe fare Raimondo Ferlito, già candidato nel 2012 ad Aci Catena da centrista, designato dal Movimento 5 stelle che all’epoca nel Comune catenoto non si era ancora costituito formalmente. Da ultimo si è aggiunto Giuseppe Micalizzi, già dirigente provinciale della Fiamma Tricolore, con la lista Movimento Santantonese. Niente ex pure a San Gregorio di Catania, si direbbe. In realtà Remo Palermo, già sindaco nel 2008-2013 e cognato dell’ex deputato Pd Giovanni Burtone, corre in ticket con il ginecologo centrista Giuseppe Camilleri. Sembra lui il contendente più accreditato dell’uscente Carmelo Corsaro, una delle declinazioni più salde delle larghe intese centrodestra-Luca Sammartino che spuntano anch’esse un po’ dappertutto. Fra i suoi assessori designati, così, convivono forzisti come Giovanni Zappalà ed ex Articolo 4 come Salvo Cambria. Giusy Pedalino per l’area Pd-Cgil ha rinunciato a candidarsi, mentre i grillini hanno scelto Milena Villari, attivista di lungo corso.

Fra 
Valverde, Viagrande e Trecastagni, la carica degli ex punta al colpo grosso. Nel primo dei Comuni si ripresenta Angelo Spina, vicino oggi a Sammartino, già sindaco dal 2003 al 2013. Il sindaco Saro D’Agata si è invece ritirato, lasciando il campo all’assessora Lucia Tuccitto. L’ex consigliere provinciale Udc Antonio Danubio, già candidato cinque anni fa, è il terzo contendente. Nella vicina Viagrande, l’ex sindaco Enzo Sanfilippo vuole soffiare il secondo mandato all’uscente di marca Pd Francesco Leonardi che, peraltro, lo aveva sconfitto nel 2013. Completano la rosa l’imprenditore Angelo Tonzuso, anche lui già candidato nel 2013, e Turi Nicotra, candidato centrista. Dovrebbero giocarsela in quattro anche a Trecastagni: l’ex di turno, area centrodestra, è Pippo Messina, battuto anche lui nel 2013 dal sindaco Giovanni Barbagallo, ex eurodeputato Pd, in procinto di aprire la campagna per la riconferma. Con Messina, però, stavolta c’è pure l’ex consigliere provinciale di An Edmondo Pappalardo, terzo classificato cinque anni fa. Ci riprova anche il M5s – il meet up locale ha scelto l’imprenditore Sebastiano Rodelli  e infine, sempre da destra, dovrebbe proporsi come sindaco anche Salvo Liccardello.

Spostando la mappa verso il mare, a
Riposto il sindaco Enzo Caragliano è chiamato alla resa dei conti con un intramontabile della politica locale, l’81enne ex sindaco Carmelo D’Urso. Il primo, eletto con il centrodestra, negli anni aveva guardato sia all’ex governatore Rosario Crocetta che a Sammartino, ma adesso si ripresenta col supporto di pezzi di Forza Italia. D’Urso, negli anni Sessanta deputato regionale Pci, ha con sé il circolo Pd e altri frammenti forzisti. A sinistra ha rotto gli indugi Ezio Raciti, sostenuto dall’ex sindaco Melo Spitaleri, per anni appoggiato da D’Urso. L’attivista Salvatore Spina è invece il candidato dei grillini.

Tra Etna e Jonio, si vota anche in Comuni medio-piccoli come
Santa Venerina, Piedimonte Etneo, Maletto e Sant’Alfio. Nel più popoloso fra questi non ci saranno ex, ma cerca il secondo mandato il sindaco Salvo Greco, centrosinistra. L’opposizione di centrodestra si è invece divisa in due: si candidano i consiglieri Giuseppe Marano e Massimo Fresta. Gli sfidanti di Greco sono poi saliti a cinque dopo gli annunci dell’ex candidato sindaco Walter Siragusa e di un consigliere sganciatosi da Greco, Alfio Trovato, entrambi in campo. A Piedimonte è di nuovo in corsa l’uscente Ignazio Puglisi, uomo del deputato Pd Anthony Barbagallo, insidiato dalla leader dell’opposizione consiliare Fina Catanzaro, ex An oggi in Diventerà bellissima e vice per 15 anni dei vecchi sindaci Pippo Cavallaro e Giuseppe Pidoto. 

Il forzista Pippo De Luca è l’ex della partita a Maletto, sfidato dall’imprenditore Giuseppe Capizzi, legato al sottosegretario alfaniano Giuseppe Castiglione. Ha sciolto le riserve, poi, il leghista dell’Etna Antonio Mazzeo, mentre si attende la decisione dell’uscente del Pd Salvatore Barbagiovanni, incerto sul riproporsi. Nel più piccolo centro al voto, Sant’Alfio, vuole farsi rieleggere il sindaco Pippo Nicotra, sammartiniano che ha perso il sostegno del presidente del Consiglio Renato Finocchiaro, uomo di Salvo Pogliese. Che adesso lavora assieme agli altri pezzi d’opposizione, dall’ex sindaco Leonardo Patti alla consigliera Benedetta Paternò fino al consulente di Enzo Bianco Nello Catalano, a un’alternativa unitaria: in pole ci sarebbero i nomi di Debora Scuderi e dell’ex presidente del Consiglio Alfio La Spina.

Più a nord, al Comune di Randazzo dovrà scegliersi il successore di Michele Mangione, primo cittadino dem ritiratosi in favore dell’ex presidente del Consiglio Nino Grillo. Ѐ stato sindaco per il Psi Francesco Lanza, oggi candidato di area Forza Italia col sostegno di un altro ex, Ernesto Del Campo. Ma ci sono altri due tronconi di centrodestra in campo: quello dell’ex Mpa e già consigliere Francesco Sgroi, in lizza per la seconda volta di fila, e quello dell’avvocata vicina a FI Maria Cristina Fioretto, la cui intesa con Lanza sarebbe però nell’aria. Chiude l’elenco Nuccio Mollica del M5s, al debutto a Randazzo.

Ritornando a sud, il sindaco lombardiano Filippo Privitera non conosce ancora il nome di chi gli contenderà la poltrona a Camporotondo Etneo. Fresco di elezione all’Ars sfiorata con i Popolari e autonomisti, Privitera ha riproposto il simbolo del 2013, Liberi e forti, mentre le due liste che lo hanno sfidato allora stanno cercando l’intesa su un nome comune, con la regia dell’ex sindaco Antonino Rapisarda e dell’ex capogruppo di minoranza Giuseppe Impallomeni. Infine, a San Pietro Clarenza, il sindaco Giuseppe Bandieramonte, vicino a Anthony Barbagallo, dovrà competere con l’ultimo sindaco Dc del paese, fra 1985 e 1993: Orazio Borgia.


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