Comunali, una donna e 5 uomini alla I circoscrizione Il centro storico tra turismo, aree pedonali e sociale

Cinque uomini e una sola donna. La battaglia per la prima circoscrizione è una questione di genere e di politica insieme: non è un caso che l’unica candidata sia Alice Valenti, del movimento civico Partecipa, tra le poche vere innovazioni di questa campagna elettorale generalmente sottotono. Gli sfidanti, tutti maschi, sono mondi e zone diverse: da Filippo Pellegrino, 25enne quartieroto doc, nipote del candidato sindaco Riccardo, ad Andrea Mignosa, 62enne infermiere professionale che vive nei pressi dell’ospedale Ferrarotto ed è il volto scelto da È Catania, per Emiliano Abramo sindaco. In mezzo ci sono Paolo Fasanaro, 26 anni, studente al dipartimento di Economia, scelto da Fratelli d’Italia per guidare la corsa della coalizione di Salvo Pogliese verso la presidenza della municipalità più verace della città; Francesco Bassini, uomo di Catania 2.0, centrosinistra targato Luca Sammartino e Valeria Sudano; e Fabrizio Cadili, dal Movimento 5 stelle con furore, operatore turistico classe 1982 con il vezzo della scrittura.

Alice Valenti (Partecipa)
A spiccare è sicuramente l’energia di Alice Valenti, tra i candidati anche la più nota a prescindere dalla politica: artista e vicina alla storica famiglia Rodolico, cantiere navale tra i più antichi di Aci Trezza. La barchetta che ha messo in mostra, appena un anno fa, si chiamava Spiranza. Un inno e un augurio. «La sensazione che ho io è che Partecipa sia stato il grimaldello per qualcosa che covava già da un po’ – dichiara Valenti a MeridioNews – Le persone avevano voglia di attivarsi, di cambiare le cose. Volevano farlo e, in parte, già lo facevano: nella Prima municipalità ci sono tanti attivisti e volontari che lavorano sul quartiere». Per esempio a partire dal centro Midulla, occupato da un po’, all’interno della quale la stessa Alice presta le sue energie. «La candidatura è un modo di rendere istituzionale un percorso già avviato, e che cresce». 

Vogliamo creare una casa della musica popolare

«La nostra speranza è quella di convogliare tutte le forze positive della circoscrizione e della città – continua Valenti – trovare la grinta per essere parte delle decisioni dell’amministrazione. Il tema sociale è il primo che va affrontato: se i diritti sono accessibili a tutti, migliora la qualità della vita complessiva». Un riferimento va a chi parla dei senza tetto come un problema di decoro urbano: «Sono un affare sociale». Così come l’elusione scolastica, l’abbandono dei beni immobili, la gestione delle scuole «che devono rimanere aperte anche di pomeriggio». E poi l’arte e la cultura: «Vogliamo creare una casa della musica popolare, dove convogliare le energie dei tanti immigrati che vivono nei quartieri: sarebbe uno scambio fecondo. E poi un centro dove imparare la pittura siciliana: è un mondo nel quale gli anziani ancora si ritrovano, ma che deve essere trasmesso ai ragazzi. Le circoscrizioni di questo possono e devono occuparsi: di quello che tocca le corde più profonde dell’identità di ognuno». 

Filippo Pellegrino (Un cuore per Catania)
Stessa attenzione per il lato popolare della Prima circoscrizione, ma soluzioni diverse, prospetta Filippo Pellegrino. Venticinque anni, una moglie, due figli (l’ultimo ha sette mesi) e un lavoro – dal 2010 – all’interno dei Centri di assistenza fiscale Fenapi della famiglia Pellegrino, in via Vittorio Emanuele. Suo zio Riccardo, candidato a sindaco con il movimento Un cuore per Catania, ne è direttore, lui è responsabile. «Già cinque anni fa dovevo candidarmi al quartiere nella lista di Forza Italia – racconta il giovane Pellegrino – Ma loro erano al completo. Così ho deciso di non impormi e di fare un passo indietro, in attesa della mia occasione». Che arriva adesso, con lo zio che ambisce alla poltrona di primo cittadino, mentre tutto attorno a lui è un turbinare di scandali. Dalla condanna di Gaetano Pellegrino (fratello di Riccardo e altro zio di Filippo) all’indagine per voto di scambio a carico di Riccardo Pellegrino in relazione alle Regionali 2017. «Mio zio è una fonte di ispirazione, per il suo impegno in questo quartiere – arringa il 25enne – Ci sono tante cose da fare: strutture per i bambini, bonifica delle discariche a cielo aperto, decoro urbano. Siamo in centro, ma questa è piena periferia». 

Nuccio Mazzei? Se ha sbagliato giusto che paghi

Per questo per farsi aiutare ha chiamato con sé anche Angela Pellegrino, sua sorella, volontaria alla parrocchia di Santa Maria delle Salette, a cui tutta la famiglia è storicamente legata. «Dove lo Stato non c’è – dice Filippo Pellegrino – vanno avanti la micro e la macrocriminalità». E la mafia? «Oggi chi sono gli esponenti mafiosi, me li sa dire lei? Cos’è la mafia? Chi sono i mafiosi?». Nuccio Mazzei, per dirne uno. «E lui è in carcere. Se ha sbagliato è giusto che paghi, e questo vale per tutti. Io, a prescindere, sono contro qualunque delinquenza». Che pure, nei quartieri, è un problema che va affrontato. «Essendo presenti, e non girandosi dall’altra parte – conclude il 25enne – Chiederemo ai residenti di dirci quali sono le loro esigenze e faremo dei punti programmatici che rispondano a quelle. Sicuramente la spazzatura è una priorità: ci sono posti dove i sacchetti non permettono di passare dai marciapiedi o sulla strada». Il primo atto da presidente di circoscrizione? «Ringrazierò chi mi ha sostenuto».

Andrea Mignosa (È Catania)
L’approccio più d’impatto è poi quello di Andrea Mignosa, 62enne da una vita impiegato nel settore della Sanità. Alla domanda sul perché della sua candidatura replica, nettissimo: «Secondo lei a Catania va tutto bene? La città sta andando per il verso giusto?». Fatta la domanda, data la risposta: «Veniamo da un’amministrazione pedestre. Nel senso che è stata fatta coi piedi. Io non so se sarò all’altezza, ma almeno ci proverò». Estrazione di sinistra, ha scelto il progetto di Emiliano Abramo – oltre che per la conoscenza con il candidato – per la speranza che un progetto civico potesse essere la novità che serve al capoluogo etneo per cambiare passo. «Molti altri si candidano per coltivare un orticello – prosegue Mignosa – Non guardano verso l’orizzonte, si fermano a dieci metri dal loro naso. Il Partito democratico e compagnia bella sono poveri di idee, ormai hanno i giorni contati». La strada più innovativa è un percorso che guardi alle esigenze delle persone: «Nella prima circoscrizione mancano spazi dove le madri possano muoversi, i bambini non hanno luoghi, bambinopoli… E la terza età? Gli anziani giocano a carte per la strada».

Per Bianco non sarà difficile trovare un posto dove passare la vecchiaia

Con ironia, una sferzata su questo tema è diretta al sindaco Enzo Bianco: «Anche lui ha una certa età. Probabilmente coi soldi che ha lui, trovare un posto dove passare il tempo in vecchiaia non sarà un problema – sorride – Ma normalmente gli anziani si siedono per la strada con quaranta gradi d’estate. Di loro chi si occupa?». Che poi, anche trovare strade dove stare comodamente seduti può essere un problema, nella città dell’asfalto che si sgretola con le prime piogge. «Se mi trova una strada buona, le pago un caffè al giorno per un anno». La sua priorità? «Catania è malandata. Serve un ragionamento complessivo, che tocchi anche i ragionamenti sui beni culturali e la promozione dell’artigianato – conclude – Vediamo arrivare i turisti, ma a piace vedere quello che di antico c’è in questa città. E che ogni giorno stiamo distruggendo».

Fabrizio Cadili (Movimento 5 stelle)
Al turismo pensa anche il 35enne Fabrizio Cadili, che tenta la presidenza di circoscrizione con il Movimento 5 stelle. Lui, gestore di un b&b di famiglia in piazza Manganelli – zona in cui risiede – del tema della promozione dei luoghi ha fatto il suo cavallo di battaglia. «Prendiamo piazza Manganelli – comincia Cadili – È una delle più maltrattate della città. Alcuni la chiamano parcheggio, eppure sarebbe un posto veramente bello». Cadili viene da un percorso di sinistra («Ma quella vecchio stampo, niente a che vedere con il Pd di Matteo Renzi») e la strada della candidatura alla municipalità l’aveva già tentata nel lontano 2008: «Ben prima della nascita del Movimento 5 stelle. All’epoca sostenevo Giovanni Burtone, poi le mie idee politiche sono cambiate». Un po’, ma non troppo. Lui, per esempio, il contratto di governo l’avrebbe firmato con un centrosinistra depurato piuttosto che con la Lega di Matteo Salvini. «Ma mi fido di Luigi Di Maio e di tutto il suo staff». Sui temi locali, non ha dubbi: la collaborazione è la chiave di tutto.

Facciamo perdere l’abitudine del parcheggiare davanti i locali

Collaborazione con i Consiglieri comunali e con Giovanni Grasso, il candidato primo cittadino pentastellato. «Senza collegamenti con Palazzo degli elefanti non si possono fare molte cose, ma il ruolo della circoscrizione è di fare da tramite – continua Fabrizio Cadili – Le soluzioni per i quartieri i cittadini le hanno già. Ci sono tantissime associazioni che lavorano sul territorio e alle quali bisognerebbe dare voce». La sua campagna elettorale, lo dice chiaramente, si basa molto sul turismo: «Il centro storico va chiuso alle automobili: per il momento, alcune strade sono pedonali, altre no, è un caos. Facciamo perdere ai cittadini l’abitudine di parcheggiare direttamente davanti alla porta del pub e miglioriamo la vivibilità per i residenti e per chi visita Catania da spettatore delle sue bellezze». Del resto, di bellezza ce n’è tanta anche al di là dei percorsi tradizionali: «Perché il Fortino non può essere rivalutato come estensione del percorso dei visitatori della nostra città? È questo il futuro di Catania».

Paolo Fasanaro (centrodestra)
«Pedonalizzazioni? Bisogna discutere caso per caso. Non si può essere favorevoli o contrari a priori. Come in ogni cosa, ci vuole tanto equilibrio». Parola di Paolo Fasanaro, 26 anni, candidato del centrodestra unito in quota Fratelli d’Italia. Residente nella prima circoscrizione, fino all’ultimo minuto la sua pagina Facebook lo citava come candidato al consiglio di quartiere nella seconda. «Queste scelte politiche si discutono a poco a poco – spiega – Io mi sono messo a disposizione dove ci fosse stato bisogno. Conosco bene entrambe le zone». La sua attività politica è andata avanti, fino a questo momento, a suon di associazioni universitarie. Le stesse con le quali ieri si è presentato a dare una ripulita al parco Falcone. «Lo so che non è la prima municipalità, ma è per fare capire che mi impegno sporcandomi le mani».

Opportunità anche per gli abusivi

«Ho lavorato tanto con gli studenti, anche fuorisede», spiega Fasanaro, che a luglio si specializzerà in Scienze economiche e che la vittoria, considerato anche il plotone di liste che lo sostiene, se la sente già in parte in tasca. Nonostante tutte le cautele del caso. «Il vento gira a favore del centrodestra, Salvo Pogliese sta facendo un grande lavoro – continua il giovane – La priorità dei quartieri è la bonifica di tante zone». Il riferimento: «Corso Sicilia, abbiamo visto anche dei servizi giornalistici a livello nazionale. Ovviamente non con eccessiva aggressività – continua Paolo Fasanaro – Bisogna dare opportunità anche ai barboni, ai venditori abusivi... Cercando sempre di collocarli in maniera più umana possibile e mettendosi a disposizione di queste persone meno fortunate. Magari dialogando con la Caritas o con altri centri di assistenza per collocarli». Del resto, è centro storico, «e il turista che viene in città non può trovare proprio nel centro una situazione del genere. Ovviamente, ho detto una piccola cosa. Ma il da farsi è tantissimo».

Francesco Bassini (centrosinistra)
Abbiamo provato a contattare il candidato presidente del centrosinistra Francesco Bassini ma, nonostante le reiterate richieste, non siamo riusciti a parlare con lui in tempo utile per la pubblicazione dell’intervista. La redazione di MeridioNews rimane a disposizione per eventuali integrazioni.


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