Elezioni Aci S. Antonio, corre ex consigliere Micalizzi  «Facce viste e riviste, io sindaco del rinnovamento»

Quarantaquattro anni, padre di due figlie, Giuseppe Micalizzi lavora da 27 anni nell’esercito. Laureato in Scienze organizzative e gestionali, con una magistrale in Giurisprudenza, è già stato consigliere dal 2008 al 2013, ma negli ultimi cinque anni ha guardato da fuori la politica di Aci Sant’Antonio. Vicino alla Fiamma tricolore, con cui conta una collaborazione per un breve periodo, a sostenere la sua corsa anche Salvatore Contarino, anche quest’ultimo vicino al movimento di destra. La lista che lo appoggia, Movimento Santantonese, si dice in linea con «una politica in linea ai bisogni dei cittadini», svincolata da qualsiasi logica partitica.

Giuseppe Micalizzi, dopo un periodo di assenza dal municipio santantonese, propone la sua candidatura con un movimento civico. Perché ha deciso di fare questa scelta?
«Vivo ad Aci Sant’Antonio da 44 anni, ma col passare del tempo mi sono accorto che la politica santantonese non ha dato più nulla al paese. Per questo ho deciso di scendere in campo e metterci la faccia insieme a questo gruppo di cittadini. Vogliamo dare un volto nuovo al paese. Tra tante facce viste e riviste, io credo di poter rappresentare il rinnovamento».

La sua lista accoglie esponenti di Fiamma Tricolore. Lei stesso, nel 2016, è stato nominato commissario della Fiamma della sezione di Catania. Nonostante questo, attualmente, non si sente quindi di essere etichettato sotto il simbolo di alcuna espressione politica?
«Non mi etichetto assolutamente sotto alcun simbolo politico. Non mi esprimo sulla politica nazionale, ma sulle amministrative abbiamo deciso di scendere in campo con una lista civica perché non crediamo che ci possa e ci debba essere la presenza di una segreteria politica pronta a darci delle direttive: avere una segreteria dietro significa fare il politico, a me piace fare il cittadino. Nelle mie liste è presente Salvatore Contarino, che è stato segretario della Fiamma tricolore. Anni fa, per un periodo, sono stato coordinatore per la Fiamma tricolore per gli enti locali svolgendo esclusivamente un rapporto di collaborazione a livello legale come avvocato».

Situazione finanziaria. Lei ha indicato diverse misure per risanare le casse comunali. Su tutte, quelle del taglio alle spese inutili. Propone un «interscambio» tra il Comune e i cittadini debitori, facendo svolgere a questi ultimi alcune attività per il paese con delle cooperative in modo da condonare i debiti. L’iniziativa è realmente possibile?
«L’iniziativa dell’interscambio è già applicata in diversi Comuni d’Italia. Il paese ha un sacco di cittadini debitori che per tanti motivi hanno problemi a pagare le tasse. Di fronte a questo e alla necessità delle casse del Comune di doversi risvegliare, potrebbe essere un’idea riunire i debitori sotto una cooperativa e sfruttare le capacità dei singoli per dare una mano alla comunità da un lato ed estinguere le pendenze dei cittadini dall’altro. Per il momento è un’idea, più avanti si studierà nello specifico come agire. Riguardo alla situazione economica, il sindaco dice che le casse sono floride. Ma arrivati al governo studieremo a tavolino la situazione reale dei conti: cercheremo di abbattere le tasse, puntando a rilanciare l’economia del paese».

Sarebbe d’accordo ad accogliere una quota di migranti qualora ce ne fosse la necessità? L’esperienza dello Sprar può essere ripetuta?
«Ci sono stati dei problemi per cui lo Sprar ha dovuto chiudere, quindi non so se questa esperienza sia riproponibile. Bisogna entrare nel merito e capire bene come risolvere le questione. Sicuramente, qualora ce ne fosse la possibilità, daremo il sostengo umano a tutti, perché si parla sempre di esseri umani».

Come mai la decisione di presentare una lista in netto distacco sia dal centrodestra che dal centrosinistra?
«Possiamo parlare di centrodestra e centrosinistra, ma se poi andiamo a guardare all’interno delle coalizioni vediamo che c’è tanta confusione. Noi abbiamo preferito staccarci da questa confusione e mantenere un rapporto esclusivamente favorevole ai cittadini con un movimento civico».

Rilancio delle periferie. Cosa rimprovera alla passata amministrazione e, alla luce di questo, cosa farà il Movimento santantonese in caso di governo della città?
«Io non ho da rimproverare nulla a nessuno: a me il passato serve solo da monito. Noi abbiamo visto le pecche delle passate amministrazioni. Dobbiamo, perciò, prendere atto che oggi ci sono frazioni dove mancano cose basilari come l’acqua e l’asfalto. Cercheremo di aiutare le frazioni, oggi parte integrante di Aci Sant’Antonio, con i servizi di base. Va ristabilito il collegamento tra frazioni e centro attraverso i trasporti, in questo senso abbiamo pensato ai bus elettrici. Un altro servizio fondamentale è quello dei depositi temporanei dove conferire i rifiuti, risparmiando così ai cittadini di dovere andare in centro per smaltire i rifiuti differenziati».

Gestione rifiuti. Pensa che l’organizzazione della raccolta attuale debba essere migliorata?
«La gestione dei rifiuti è una cosa molto delicata. Sentendo il sindaco sembra che Aci Sant’Antonio viaggi positivamente oltre i parametri voluti dalla Regione. Sono sempre dell’idea che per il bene del nostro territorio è importante che ci possa essere la differenziata, in termini economici ed ecologici. Il nostro programma è molto green: in questo senso, siamo decisi a puntare molto sulle energie alternative. Cercheremo di recuperare e riutilizzare tutti i materiali: dai medicinali, passando alle batterie fino ai vestiti. Non mancheremo di incentivare ulteriormente la differenziata con dei progetti economici volti a premiare il cittadino. Un esempio potrebbe essere dotare i santantonesi di una scheda con la raccolta punti che andrebbero investiti nell’economia cittadina o che potrebbero sgravare la bolletta della Tari. Per il momento è solo un esempio, vedremo nel corso del tempo come agire. Sicuramente siamo decisi a sensibilizzare tutti alla differenziata, partendo dalle scuole». 


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