Comunali Acireale, il M5s punta sull’ingegnere Alì «Alle promesse elettorali preferisco la concretezza»

Cinquantasei anni, ingegnere elettronico, Stefano Alì è la figura su cui il Movimento 5 stelle di Acireale punta per riuscire a vincere le elezioni amministrative e bissare il successo ottenuto pochi mesi fa alle Politiche. Un’impresa che, considerate le differenze tra le due competizioni elettorali, alla vigilia sembra più difficile. Nonostante ciò, Alì – il cui nome è espressione dell’apertura del partito alla società civile voluta da Di Maio – è convinto di potersi giocare le proprie carte. Sarà sostenuto, come da tradizione pentastellata, da un’unica lista. 

Da ex tesserato del Pd a candidato sindaco del Movimento 5 stelle. A lei è riuscito ciò che a livello nazionale i due partiti non sono stati capaci di fare. Come nasce questa convergenza verso i cinquestelle?
«Nasce da un’intensa collaborazione e analisi delle vicende amministrative come nel caso di gettonopoli, villa Belvedere e Santa Maria la Scala. E soprattutto dalla voglia di spendersi per il territorio, facendo opposizione su dati di fatto e non a parole».

Il M5s è rimasto fedele al principio di non stipulare alleanze elettorali. A livello amministrativo ciò si è rivelato spesso un gap difficile da colmare: i suoi avversari hanno coalizioni ben più corpose. Come le fronteggerà?
«Palmina Fraschilla, Carmelo Grasso, Salvatore Pirrone (assessori designati, ndr) sono professionisti altamente preparati e la lista del Movimento 5 stelle, la mia squadra, è composta di cittadini liberi, scevra da interessi particolaristici, un gruppo che punta all’interesse generale. Una sola lista è una debolezza elettorale, ma una forza al momento di amministrare. Lascio ad altri l’impossibilità di gestire sette liste (Di Re, ndr) e coalizioni varie e fantasiose. Spero che gli elettori se ne rendano conto».

In questi anni si è fatto conoscere, soprattutto sul web, per la capacità di analisi delle vicende amministrative. Come sta andando la campagna elettorale? Basteranno le tabelle excel a convincere gli acesi a cambiare direzione?
«Io non intendo farmi snaturare da una campagna elettorale, sono ingegnere e sono abituato ad analizzare prima di esprimere idee. Anche in questo caso dipende dalla voglia di elettori di continuare a credere a grandi promesse. A volte è anche facile realizzare, con artifici e trucchi, singole iniziative a vantaggio di pochi. Le tabelle ci sono, è vero, servono a rafforzare il concetto di fattibilità. Diciamo cosa faremo e come lo faremo, niente promesse di miracoli, solo fatti».

Le numerose inchieste giudiziarie che hanno toccato il Comune in questi anni hanno trasmesso l’immagine di un ente con numerosi problemi di gestione. Quali misure prenderebbe per riportare ordine nella macchina amministrativa?
«Il contesto amministrativo della nostra città è oggettivamente inadeguato e non risponde alle legittime aspettative e ancor meno ai diritti dei cittadini. La macchina burocratica si trova in una situazione che è palesemente disastrosa. Non si è fatta nel tempo nessuna formazione e riqualificazione. Acireale utilizza ancora il nucleo di valutazione come organo per giudicare i dirigenti, mentre la normativa prevede da tempo che si utilizzi l’organismo indipendente di valutazione, che è terzo rispetto all’amministrazione e quindi imparziale. Noi lo attueremo, ciò permetterà una corretta valutazione della performance. Non dimentichiamo i rilievi in proposito della Corte dei Conti. L’applicazione piena del controllo di gestione permetterà alla politica di definire gli obiettivi da raggiungere e di verificare e premiare, di conseguenza, solo in base al loro effettivo raggiungimento. In ogni caso l’impegno e l’efficienza della macchina burocratica sono indispensabili al raggiungimento degli obiettivi che ci prefiggiamo. Il personale comunale va quindi stabilizzato, motivato, formato e riqualificato, individuando e coprendo i ruoli oggi scoperti. Contestualmente, va inasprita la lotta all’assenteismo e all’inefficienza. Un tema fondamentale sarà l’utilizzo spinto dell’informatica che aiuta a prevenire fenomeni corruttivi».

Sul fronte lavori pubblici la passata giunta è stata oggetto di numerose critiche. Dalla villa Belvedere ai lavori di rifacimento del borgo di Santa Maria la Scala. Venisse eletto sindaco, quali cambiamenti attuerebbe?
«Prima di tutto è necessario individuare le opere che servono veramente alla città. Chi ha scelto, per esempio, di realizzare un cogeneratore nel Municipio? È necessario prestare la massima attenzione alla fase della progettazione, utilizzando anche il fondo di rotazione messo a disposizione dalla Regione. Una attenta progettazione eviterà i problemi di pessime realizzazioni. Ad Acireale si procede sempre con perizie di varianti, anche in opere assolutamente banali, come nel caso della realizzazione di una sbarra in un parcheggio».

Altro tasto dolente è stato quello della trasparenza. Dal sito istituzionale ai bilanci delle partecipate. Qual è la strada per trasformare il Municipio in un palazzo di vetro?
«Le leggi ci sono da tempo, ma non vengono applicate. Riteniamo indispensabile garantire la trasparenza e la rotazione degli incarichi, l’assegnazione avverrà nel rigoroso rispetto delle norme vigenti e delle linee guida dell’Anac. Inoltre aggiorneremo il sito comunale e quello della trasparenza in modo da renderli efficaci e comunicativi, sia nella forma che nei contenuti: bisogna e invogliare i cittadini a consultarlo. Abbiamo intenzione di trasmettere in streaming tutte le riunioni delle commissioni consiliari in un canale appositamente aperto all’interno del sito web comunale, come già avviene per il consiglio comunale, e pubblicare un report trimestrale delle attività della giunta scaricabile dal sito comunale. Useremo gli open data per fornire ad acesi e ricercatori di avere a disposizione le informazioni significative dell’ente, come il bilancio, i pagamenti, le misure amministrative. Inoltre, abbiamo in programma la realizzazione di Bot per estendere il meccanismo di comunicazione fra l’amministrazione e i cittadini o i visitatori. Ritengo essenziale anche l’utilizzo di strumenti come Decorourbano per interventi banali come le riparazioni di buche o lampadine, o per segnalare la spazzatura abbandonata. Lo avevo proposto diversi anni fa nell’ambito del bilancio partecipato, ma la precedente amministrazione ha preferito alimentare il fenomeno della rizzetta (l’intermediazione dei consiglieri per le segnalazioni, ndr). Infine vogliamo istituire un registro delle opere pubbliche per dare a tutti la possibilità di sapere a che punto sono i lavori in corso».

Il merito della passata amministrazione di avere avviato la raccolta dei rifiuti porta a porta si scontra con una resa ancora lontana dagli obiettivi imposti dall’Ue. Cosa c’è ancora da fare?
«I rifiuti devono essere al centro di una visione complessiva che individui il percorso migliore per la loro riduzione, per il loro riuso, riciclo e recupero. Le parole d’ordine devono essere: economia circolare e rifiuti zero. Sul tema della differenziata la città ha ottenuto alcuni risultati positivi, adesso bisogna consolidarli e migliorarli riducendo ancora di più il costo per i cittadini. L’obiettivo a breve termine è l’apertura dell’isola ecologica, prevista in via Catusi, dove ogni cittadino potrà conferire il rifiuto differenziato. Dovrà essere previsto un meccanismo di ecopunti che spinga gli acesi, premiandoli economicamente, a conferire, semplificando così anche il porta a porta. Ma bisogna anche andare oltre lo spreco, attraverso la realizzazione di un centro di riuso e riparazione che agevoli il riutilizzo di oggetti ancora funzionanti».

A proposito di rifiuti, pare che l’ex assessore all’Ambiente, Francesco Fichera, abbia sposato il vostro progetto. È così?
«Bisognerebbe chiederlo a lui».

Ztl sì o ztl no? Che idea ha della viabilità in città e verso le frazioni?
«I problemi alla mobilità acese vengono da lontano. Gli interventi vanno pianificati e progettati dopo una seria analisi. Sono ingegnere, questa è la mia cultura, l’improvvisazione non paga. Gli strumenti li prevede la Legge: il piano urbano della mobilità (Pum) è stato approvato da pochissimo e nessuno degli interventi è stato ancora realizzato. Mentre il piano urbano del traffico (Put) è in fase di redazione: si è ancora all’analisi, malgrado sia un obbligo da oltre 20 anni. Per quanto riguarda la zona a traffico limitato: ztl e commercio camminano di pari passo, non può esistere una zona a traffico limitato senza esercizi commerciali funzionanti. Noi siamo sicuri che una Ztl realizzata con le apposite azioni al contorno porterà benefici significativi ai commercianti. Prevediamo di realizzarla in una fascia oraria coincidente con le abitudini degli acesi e compatibile con il nostro clima. Verrà differenziata secondo i diversi giorni della settimana e secondo le diverse stagioni».

Quattro anni fa suo fratello Michele si candidò a sindaco con la sinistra fermandosi al primo turno. Ce la farà stavolta un Alì a diventare sindaco?
«Sono stato a disposizione della mia città e continuerò ad esserlo, comunque vada. E poi, eventualmente, mia sorella Anna sarà la nostra carta nascosta. (ride)».


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