Comunali Acireale, il ritorno di Nino Nicotra «Il passato? Mia onestà oramai è certificata»

Imprenditore nel settore della produzione di imballaggi in legno per prodotti ortofrutticoli, Nino Nicotra si presenta davanti agli acesi per cercare di tornare a essere il loro sindaco. Un’esperienza già vissuta a inizio anni Duemila, ma conclusa anzitempo – la sindacatura durò meno di due anni – e nel peggiore dei modi: era il 2002, quando l’allora primo cittadino venne arrestato con la pesante accusa di avere beneficiato del sostegno dei clan. La vicenda poi si è risolta senza una condanna, ma segna comunque la carriera politica di Nicotra. Che qualche mese fa, dopo una lunga parentesi lontana dalla vita pubblica, ha deciso di riprovarci. Con il chiaro intento di chiudere il cerchio. A suo sostegno avrà tre liste: Civicamente, Iniziativa Civica – Si può fare e Amiamo Aci.

Il suo ritorno in politica è stato annunciato dallo slogan «Dove eravamo rimasti…». I suoi detrattori potrebbero rispondere: «Al suo arresto». A distanza di oltre 15 anni, con che spirito si rimette in gioco?
«Non mi sono posto il problema in quanto nessun “detrattore” mi ha formulato tale domanda. Pertanto, ritengo che l’assoluzione con formula piena sia già conosciuta e ampiamente digerita. Mi ripresento alla città con lo spirito di chi in 22 mesi aveva sovvertito in positivo, attraverso il buon governo e amministrazione, le sorti della città».

Quella che sta vivendo la città è una campagna elettorale particolare. La scorsa sindacatura è stata interrotta bruscamente. Quali sono i primi provvedimenti che attuerà da sindaco?
«I primi provvedimenti che attuerò da sindaco, saranno quelli che renderanno la macchina amministrativa e della burocrazia, assolutamente trasparente e improntando il tutto, all’efficacia ed efficienza, secondo le legittime aspettative dei miei concittadini».

È stato il primo a rendere nota la volontà di candidarsi. Poi, con il passare delle settimane, gli avversari hanno formato coalizioni molto corpose. Dovesse rimanere fuori da un eventuale ballottaggio, con chi sarebbe disposto ad allearsi?
«Non mi preoccupano le coalizioni molto corpose in quanto avverto in modo tangibile che la città è con me, appassionata dal progetto politico-amministrativo che intendo realizzare e, pertanto, non mi pongo problemi di alleanze per un eventuale ballottaggio, perché punto alla vittoria al primo turno».

La sua vicenda giudiziaria si è conclusa in parte con il proscioglimento e in parte con la prescrizione. Il suo nome, però, fu accostato a quello di esponenti mafiosi. La sua giunta che iniziative di contrasto alla criminalità organizzata prenderebbe?
«Ho sempre confidato, nonostante le sofferenze umane mie e della mia famiglia, nella giustizia e nel processo. Per quanto mi attiene, dopo due gradi di giustizia, ritengo di poter dare le più ampie garanzie e, quindi, di essere certificato con il bollino blu. Mi consenta la battuta: come la banana Chiquita. Tutti gli atti dell’amministrazione Nicotra saranno improntati alla trasparenza e sottoposti alla valutazione degli organi di legge preposti a partire dall’Anac».

Da imprenditore quali iniziative ritiene più opportune per rilanciare l’economia locale?
«Le iniziative da intraprendere sono anzitutto orientate a un adeguamento della pianta organica e a una riqualificazione della burocrazia, affinché sia adeguata alle esigenze di un Comune dell’importanza di Acireale nel terzo millennio e, quindi, a poter dare risposte certe in tempo reale a chi si propone di avviare una qualsiasi attività di impresa nel nostro territorio, ancorché nella cittadina acese».

La viabilità cittadina da anni è carente. Pochi mezzi pubblici, eccessivo traffico e una Ztl da molti osteggiata. Qual è la sua visione?
«La nuova amministrazione dovrà mettere mano a una riforma complessiva del piano viario e della mobilità cittadina, concertando con tutti gli attori interessati alla problematica, a partire dagli artigiani e commercianti. Per quanto attiene ai mezzi pubblici, bisognerà orientare le scelte verso mezzi che siano a impatto zero, come per esempio quelli ad alimentazione elettrica e quindi, in concreto, attraverso una mobilità sostenibile».

Tra i candidati che la sostengono c’è Bruno Piro, in tempi recenti finito al centro dell’attenzione per uscite discutibili: dal “bastardo ebreo” a Fiano per il ddl sull’apologia del fascismo al mancato minuto di silenzio per la tragedia dei migranti. Ha valutato questi fatti prima di accoglierlo nella sua squadra?
«Premetto che ho massimo rispetto per le tragedie della storia. Tra i candidati che sostengono altri competitors nella corsa a sindaco di Acireale, ci sono personaggi che a modo loro hanno ironizzato e sminuito, di fatto mortificando, banalizzando e ridicolizzando, personaggi dello sport acese, di diritto ormai in orbita mondiale. Mi riferisco ai fratelli olimpionici Garozzo che con amore, sforzi, abnegazione e tanto sudore, portano in alto il nome di Acireale. Invito tutti i candidati delle mie liste a farsi carico di progettualità e proposte serie, nell’interesse della mia amata città, con moderazione e buon senso».

Uno dei problemi più sottovalutati ad Acireale è quello degli spazi per i più piccoli. Non si può definirla una città a misura di bambino. Ha in mente qualcosa per cambiare le cose?
«Ce ne occuperemo a partire dalla realizzazione di aree attrezzate, soprattutto nei quartieri più disagiati e nelle frazioni. Ci impegniamo anche alla riapertura globale della villa Belvedere, autentico polmone verde in centro città e punto di riferimento e di aggregazioni per grandi, piccoli e anziani. Dotando questa struttura, in tempi celeri, di servizi igienici funzionali, puliti ed efficienti».

Qual è la prima cosa che farebbe da sindaco e quale quella che, se eletto, non farà mai?
«Quello che farò da sindaco a favore della comunità acese è, senza ombra di dubbio, mantenere le promesse effettuate in campagna elettorale e adottate nel mio programma offerto agli acesi. Ciò che non farò mai è tradire la fiducia della gente».


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