Porto, un parcheggio sotto gli archi «Fondi pubblici, interessi privati»

«Protestiamo contro la decisione di chiudere una strada pubblica perché una società privata ne faccia un parcheggio. Contro la negazione di uno spazio importante per la città e contro l’utilizzo di fondi pubblici a scopi privati». Così Elisa Mazza del Gar, Gruppo azione risveglio, ieri pomeriggio durante una manifestazione di dissenso chiamata Negazione atto secondo. Dopo la protesta in via Crociferi lo scorso 12 ottobre, il Gar torna a manifestare, questa volta contro la trasformazione della strada parallela a via Dusmet – tra gli archi della marina e il porto – in un parcheggio da 250 posti auto. Pochi i partecipanti sostenuti anche dall’Associazione pescatori professionali, molta invece la pioggia che hanno affrontato pur di posizionarsi avvolti in una rete da pesca davanti al gigantesco No rosso posto all’ingresso del cantiere: una metafora della posizione dei cittadini, spiegano dal Gar. La strada è di competenza dell’autorità portuale e rappresenta una delle vie di fuga in città in caso di calamità naturale, per la presenza della linea ferrata che la attraversa. Ma la gestione del parcheggio che la occupa è privata: della società Vecchia Dogana.

Oltre al parcheggio, la concessione della durata di 32 anni, prevede la gestione della struttura della vecchia dogana, appunto. La concessione in project financing – ovvero un progetto partecipato con fondi pubblici e privati – risale al 2005. Circa sette milioni di euro la spesa prevista all’inizio, ma che adesso sembra essere arrivata a quindici: tre milioni a carico del fondo Pit – Città Metropolitana –, 610 mila dell’autorità portuale e la restante parte del privato. A carico di quest’ultimo anche la progettazione definitiva ed esecutiva per la ristrutturazione dell’immobile che in parte era inagibile, nonché la gestione funzionale ed economica e la manutenzione. Il progetto è completo e il prossimo venerdì sarà inaugurato lo Show room del gusto a Catania: il conto alla rovescia è già partito sul sito.

«Se per pubblico intendiamo che la strada sia comunale non è così. È di competenza dell’autorità portuale. Abbiamo avuto la concessione per rivalutare e non penalizzare la città. La vecchia dogana sarà un bel biglietto da visita per il capoluogo etneo» afferma Eleonora Penke. In riferimento al parcheggio tiene a precisare che « sarà gratuito e utilizzabile da tutti. Diventerà un punto di snodo importante per i turisti che vengono a visitare Catania e che potranno prendere il bus o il trenino turistico. Questi, infatti – continua – avranno un posto riservato all’interno del parcheggio». I cittadini però non sono convinti. «Come si fa a rivalutare la città con un centro privato e parcheggio annesso? – chiede Salvo Grillo del Gar – Ci vorrebbe invece un percorso pedonale ben arredato che consenta ai cittadini di avvicinarsi al porto e ai turisti di arrivare elegantemente fino al centro città ammirando il barocco e il mare insieme» propone Grillo.

Oltre alla rivalutazione della zona, le preoccupazioni dei pescatori presenti alla manifestazione riguardano la sicurezza del porto. «È insicuro – afferma Fabio Micalizzi, presidente regionale dell’associazione pescatori professionali – Manca la videosorveglianza e a causa dei continui atti vandalici i pescatori sono costretti a stare sui pescherecci. I nostri politici e i potenti di turno sprecano il denaro pubblico e creano marchi di qualità del pescato che non riconosciamo perché non hanno avuto il nostro ausilio. Ci sentiamo sfrattati dal nostro porto».

La questione non sembra avere soluzione. Il centro Vecchia dogana è pronto e la strada, chiusa già dal 2009, diventerà un parcheggio. È stato deciso dall’autorità portuale quando ha pubblicato l’avviso di licitazione privata – project financing – in cui leggiamo «ai fini della realizzazione di un centro culturale, turistico, commerciale, turistico e relativi servizi». A breve l’inaugurazione: non resta che attendere la risposta dei catanesi alla nuova apertura.


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