Guido Vannucchi tra università e tv «Digitale? L’Italia è impreparata»

«Qualunque speranza di una ripresa italiana parte da una stretta collaborazione tra l’industria e l’università». È questa la ricetta anticrisi di Guido Vannucchi, docente universitario e guru delle telecomunicazioni digitali che, ospite della facoltà di Ingegneria di Catania, ha tenuto una conferenza dal titolo Cinquant’anni di telecomunicazioni digitali: dalla voce alla comunicazione globale di Internet 2.0. Un viaggio attraverso l’evoluzione delle reti e la storia delle applicazioni che hanno contribuito alla trasformazione del modo di comunicare nel nostro Paese, con uno sguardo anche ai mutamenti della società e ai pro e contro dell’era dei nativi digitali.

Con oltre mezzo secolo di esperienza nel settore, Vannucchi ha fatto la storia delle telecomunicazioni italiane: direttore generale di Telettra dal 1983 al 1990 e vicedirettore generale della Rai dal 1996 al 1998, oggi è docente di Architetture per reti e sistemi multi servizio al Politecnico di Milano, nonché attuale presidente di Ota-Italia, organismo dell’Autorità di Garanzia per le Telecomunicazioni (Agcom). Nel corso della sua carriera, Vannucchi ha contribuito attivamente all’invenzione e allo sviluppo di alcuni tra quelli che oggi sono i più utilizzati standard di trasmissione dati, tra cui il sistema di compressione Mpeg, l’Adsl e la diffusione di televisione digitale su reti terrestri. Lo abbiamo incontrato per parlare proprio di relazioni tra industria ed università, ricerca italiana, fuga di cervelli, ma anche di televisione e digitate terrestre.

Ascolta l’intervista a Guido Vannucchi

Vannucchi è sempre stato un fermo sostenitore della cooperazione tra industria e mondo accademico come elemento fondamentale di crescita industriale italiana, anche se, a detta del docente, «l’industria delle telecomunicazioni è stata distrutta in Italia, e questa cooperazione oggi, nei fatti, non c’è più». Rimettere in piedi questa collaborazione sarebbe la chiave per risollevare il Paese, ma «solo nei settori industriali che tendono a ricrearsi».

Molto importante in questo passaggio si rivela l’esperienza all’estero, che aiuta i nostri giovani a «sprovincializzarsi e a conoscere un mondo più vasto», a patto che non si trasformi solo in fuga di cervelli: «Andare o restare? È difficile rispondere – ammette lo studioso, che nel ’63 ha conseguito un master science all’università di Stanford – Se si vuole essere ottimisti sull’Italia, si dovrebbe consigliare ai giovani di partecipare al processo di ripartenza, ma allo stesso tempo anche di andare all’estero per sfruttare poi, al rientro, quello che si è imparato». Sull’importanza di un periodo di formazione fuori dai confini italiani, il docente non ha dubbi: oggi diventa sempre più importante, «ma solo se in Italia si ricostruisce l’università, che ha ormai perso quella forza multidisciplinare che faceva dei nostri ingegneri delle figure estremamente attrezzate. Le persone eccezionali si trovano sempre – sottolinea – ma non dobbiamo contarle sulle dita».

Dal mondo accademico, l’attenzione si sposta sul digitale terrestre. A pochi mesi dal 2012 e dal passaggio definitivo di tutto il Paese al nuovo standard, la gente lamenta ancora problemi di ricezione e di sintonizzazione dei canali. «La campagna per la diffusione del segnale in Italia non è stata condotta bene – afferma Vannucchi, che negli anni scorsi ha contribuito all’avvio di un master in Televisione digitale -, nemmeno a livello di diffusione delle reti. La Rai, ad esempio, ha avuto dei problemi che poteva evitare. Queste criticità si supereranno nel giro di poco tempo, ma bisognava arrivare più preparati».

L’avvento della tv digitale porterà con sé anche numerosi vantaggi, come, ad esempio, la moltiplicazione dei canali. Ma, fa notare il docente, tutto «dipende da cosa mettono nei contenuti: se si tratta di porcherie, lo sforzo diventa inutile». Sicuramente, a causa dei problemi di trasmissione e di ricezione, il digitale terrestre ha ancora un grosso potenziale non sfruttato: «Lo scopo è quello di trasformare il televisore nel focolare attraverso cui ricevere, ad esempio, tutte le radio, entrare in internet, instaurare una condivisione con il calcolatore. Un mezzo completamente nuovo che apre infinite possibilità rispetto alla tv analogica».

 

[Foto di autowitch]


Dalla stessa categoria

I più letti

Ospite della facoltà di Ingegneria, il guru delle telecomunicazioni parla del rapporto tra industria e mondo accademico, ricerca e fuga di cervelli. «Il rilancio del Paese si basa sui giovani: formazione universitaria ed esperienza all'estero. Per poi tornare». Alle soglie del 2012, si discute anche del nuovo standard di trasmissione televisiva, tra problemi e vantaggi

Ospite della facoltà di Ingegneria, il guru delle telecomunicazioni parla del rapporto tra industria e mondo accademico, ricerca e fuga di cervelli. «Il rilancio del Paese si basa sui giovani: formazione universitaria ed esperienza all'estero. Per poi tornare». Alle soglie del 2012, si discute anche del nuovo standard di trasmissione televisiva, tra problemi e vantaggi

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

La notizia della morte di Ubaldo Ferrini ha aperto nella mia mente una caterva di finestrelle come pop-up. Finestrelle alle quali non saprei neanche dare un ordine preciso. Ricordi forse anche sbagliati (chiedo ai lettori di correggermi ove sbagliassi), ma di una cosa sono certo: questi pop-up sono uniti da un filo conduttore a cavallo […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]