Procura, il Csm nomina Salvi

Catania non è più di un catanese. Dopo più di otto mesi di attesa, il Csm ha nominato Giovanni Salvi alla guida della procura etnea. Il candidato invocato dalla società civile perché «estraneo ai poteri forti della città» è stato nominato in seconda votazione con 13 voti a favore: due in più di Giuseppe Gennaro, procuratore aggiunto a Catania, e undici in più di Giovanni Tinebra, attuale procuratore generale etneo.

Un principio di carriera nel 1980 da pretore a Monza, dal 1984 Salvi è stato sostituto procuratore della Repubblica al Tribunale di Roma prima di diventare sostituto procuratore generale alla Corte di Cassazione. Al Csm la sua candidatura era sostenuta dal consigliere Francesco Cassano che, nel tracciarne il profilo, indicava due motivi principali per preferire per la sua candidatura. Il primo è la più giovane età del procuratore leccese d’origine e romano d’adozione rispetto agli altri candidati e la sua esperienza con le nuove tecnologie ai fini investigativi. Il secondo è proprio la sua estraneità all’ambiente catanese, come spesso ricordato da diverse associazioni etnee.

All’interno della procura catanese – scrive il consigliere Francesco Cassano – è infatti «in atto una situazione di contrasti diffusi tra i magistrati ad esso addetti che ovviamente rende particolarmente difficile il contesto nel quale il nuovo procuratore dovrà inserirsi». «A tal fine – prosegue Cassano – il dottor Salvi potrà essere facilitato, più di tutti gli altri concorrenti, dalla sua assoluta estraneità all’ambiente locale». Circostanza ricordata anche durante la seduta dal consigliere Ernesto Lupo, nell’esprimere il suo voto a favore di Salvi.

Una decisione, quella del Csm, tanto attesa quanto rimandata. Non solo nelle scorse settimane, ma anche durante la seduta di oggi, in cui la discussione su Catania era tra gli ultimi punti all’ordine del giorno di una seduta iniziata con quasi un’ora di ritardo, intorno alle 17. Solo alle 18 – dopo l’analisi di altre procure nazionali – l’attenzione si è spostata sull’ufficio etneo. Prima delle relazioni dei consiglieri sui tre candidati, si è discusso del ricorso presentato nelle scorse settimane da altri tre aspiranti alla nomina: Ugo Rossi (procuratore di Siracusa), Francesco Giordano (procuratore di Caltagirone) e Giuseppe Toscano (aggiunto di Catania). I tre magistrati si erano appellati a una sentenza del Consiglio di Stato, su cui il Csm attendeva un parere dell’ufficio studi. Motivo per cui la decisione era slittata dallo scorso 19 ottobre a oggi.

Una discussione soprattutto accesa, anche per la particolare situazione dell’ufficio etneo, «ubicato in zona caratterizzata da “rilevante presenza di criminalità organizzata di tipo mafioso” – si legge nel documento-guida alla nomina –, circostanza che fa assumere particolare rilievo, nella valutazione del profilo attitudinale e nella comparazione fra gli aspiranti, alla “particolare esperienza specifica acquisita”» in questo campo dai candidati durante i precedenti incarichi. Aspetto su cui hanno puntato i consiglieri proponenti nelle loro relazioni e i colleghi nelle proprie intenzioni di voto. Alcuni con interventi così lunghi e accalorati da provocare il richiamo del vicepresidente del Csm Michele Vietti.

Così Pina Casella ha ricordato l’esperienza sul territorio del procuratore Giuseppe Gennaro e i numerosi processi di cui si è occupato: ultimo in ordine di tempo quell’Iblis che, in un primo momento, ha visto coinvolto anche il presidente della regione Sicilia Raffaele Lombardo. Prima che l’indagine relativa al governatore venisse stralciata e avocata dal procuratore capo facente funzioni Michelangelo Patanè. Di seguito è toccato al consigliere Francesco Cassano presentare la candidatura di Giovanni Salvi, pubblico ministero nel processo per l’omicidio del banchiere Roberto Calvi e membro della direzione distrettuale antimafia fin dalla sua costituzione. Tommaso Virga, relatore per Giovanni Tinebra, ha invece puntato l’attenzione sull’esperienza del candidato da lui proposto a capo della procura di Caltanissetta negli anni delle stragi di Capaci e via d’Amelio.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]