Sant’Agata, l’ex capovara Baturi corre per il dopo Marano Con lui sul fercolo c’erano pregiudicati per droga e mafia

Il nuovo presidente del comitato per la festa di Sant’Agata potrebbe rispondere al nome di Claudio Baturi. Ex maestro del fercolo della patrona di Catania nel triennio 2012/2014 e presidente, da giugno del 1996, dell’associazione agatina della Cattedrale. Sul suo nome circola più di una indiscrezione ma, prima di tastarne la reale concretezza, bisognerà conoscere la sorte di Francesco Marano. Attuale presidente del comitato dei festeggiamenti con scadenza del mandato fissata per il 14 settembre 2019. I titoli di coda della sua esperienza però potrebbero arrivare prima. Dopo la vittoria del centrodestra e l’elezione a sindaco dell’ex missino Salvo Pogliese sono stati inevitabili i mal di pancia e gli interrogativi sulla posizione del vicesegretario siciliano del Partito democratico e uomo di estrema fiducia dell’ex primo cittadino Enzo Bianco. E Baturi starebbe cercando di aprirsi la strada che porta al posto di Marano. Un percorso che però sta già facendo storcere più di un naso per le frequentazioni dell’ex capo vara durante le edizioni della festa da lui condotte: tra pregiudicati per droga e mafia.

Quello di presidente della tre giorni agatina, d’altronde, non è un ruolo secondario. Il comitato, istituito nell’agosto 2015, si occupa di organizzare gli annuali festeggiamenti e di provvedere al reperimento dei fondi. Gli organi direttivi vengono designati da Curia e Comune ogni due anni con la possibilità di rielezione soltanto per un secondo biennio consecutivo. Ed è proprio al nuovo sindaco che toccherà indicare il successore di Marano. Non è un mistero che Baturi da diverso tempo cerchi una sponda nel centrodestra. Lo stesso che amministrava la città durante il suo mandato da maestro del fercolo. Alle ultime amministrative ci sarebbe stato anche un deciso avvicinamento all’ambiente di Forza Italia e a qualche candidato al Consiglio comunale.

Da tanti devoti Baturi viene ricordato come una sorta di uomo del dialogo. Il 6 febbraio 2012, dopo un forte acquazzone, decide di deviare il percorso della processione facendo saltare la tanto attesa salita di San Giuliano. Luci, ma anche ombre. Con lui, durante il triennio da maestro del fercolo, non sono mancati pregiudicati e volti noti alle cronache giudiziarie in posizioni di rilievo durante i festeggiamenti. All’associazione di cui è presidente Baturi era iscritto anche Gaetano D’Aquino, spietato killer e reggente del clan mafioso Cappello, oggi collaboratore di giustizia. Nel 2009, come mostra una foto esclusiva di MeridioNews, il boss indossava l’abito bianco segno di devozione a Sant’Agata e si faceva largo per accedere alla stanzetta con le reliquie. Sul suo petto spicca il distintivo dell’associazione: l’immagine della patrona con attorno una coccarda rossa. «Ho sempre partecipato come devoto», racconterà nel 2012 ai magistrati che lo interrogano nell’inchiesta sulle presunte infiltrazioni mafiose nei festeggiamenti. 

Sulla vara, con ruolo di collaboratore di Baturi, ha sempre trovato spazio Martino Dinaccio. Iscritto all’associazione agatina della Cattedrale, è stato arrestato nel 1997 alla Playa per spaccio di cocaina e marijuana. Bloccato dalla polizia, insieme a un complice, durante una compravendita di droga. In prima linea nel triennio 2012/2014 anche Giacomo Cannavò, conosciuto da tutti come Massimo. Incaricato tra i portatori a spalla delle reliquie di Sant’Agata ma anche sopra la vara o in basso nella parte anteriore del candeliere. Il suo ultimo arresto – insieme al figlio Agatino, anche lui iscritto all’associazione Cattedrale – risale al luglio scorso. Quando le forze dell’ordine gli strinsero le manette ai polsi con il figlio del capomafia Alfio Ferlito. I tre avrebbero contattato un’automobilista a cui era stata rubata la macchina per fargli sapere che avrebbe potuto riaverla indietro pagando. Nel 2010 Cannavò finisce coinvolto nell’inchiesta Fact Ice a Gela perché ritenuto un fornitore di stupefacenti. L’anno prima, a giugno, viene arrestato in flagranza di reato insieme a due complici, tutti sorpresi alla Zona industriale di Catania mentre rubavano derrate alimentari caricandole dentro a una macchina.

Tornando indietro nel tempo compare in alcune foto anche Antonello La Rosa. Scelto nel 2012 come collaboratore di Baturi, salvo poi essere arrestato nel 2014 e rimosso dal suo incarico lungo il cordone. L’uomo, accusato di fare parte di un giro di strozzini attivi nel centro storico di Catania, ha patteggiato una condanna a 4 anni e 6 mesi, oltre a 5.200 euro di multa, per usura ed estorsione. Durante l’ultima edizione, come svelato da MeridioNews, è nuovamente salito sulla vara. Gesto che è costato la revoca dell’incarico al responsabile della parte anteriore del candeliere. Posto quest’ultimo, durante la gestione Baturi, in cui spesso ha trovato spazio il noto pregiudicato Francesco Ragusa. Conosciuto come ‘u sceriffo, ha un passato da affiliato alla cosca mafiosa dei Cursoti milanesi. Il 49enne, iscritto anche lui all’associazione Sant’Agata Cattedrale, nel 1993 viene fermato perché accusato di coprire la latitanza di Daniele Nicotra, del clan Pulvirenti. Nel 1997 finisce coinvolto nell’operazione antimafia Skorpion e qualche anno dopo nel blitz Atlantide. Di lui si è parlato anche nel 2013, quando gli sparano con una pistola mentre si trova in via Plebiscito.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]