Etna, si torna a gareggiare sui tornanti del vulcano Ma la Forestale dice no allo Slalom di Linguaglossa

Sull’Etna si torna a sgasare, a dispetto di chi nelle gare automobilistiche su strada non ci vede nulla di buono. Poco più di un anno fa, a pochi chilometri dal percorso che domani ospiterà lo Slalom quota mille di Linguaglossaun tragico incidente avvenuto a Piedimonte Etneo, durante una gara «ludico-amatoriale» finita poi nel mirino di un’inchiesta della procura di Catania, costava la vita a una spettatrice, Letizia Gerami. Quell’avvenimento sembrava poter dare il via libera a un giro di vite nell’accordo delle autorizzazioni per questo tipo di manifestazioni. Oggi invece si riaccendono i motori sui tornanti del vulcano, e decisiva pare essere stato l’ok della branca sportiva dell’Automobile club d’Italia, l’Aci sport. La gara slalom di domani, che si terrà su  percorso di circa tre chilometri disegnato sulla strada Mareneve, sul versante nord dell’Etna, è infatti inserita nel calendario nazionale Aci sport e così, malgrado il parere negativo della Forestale, si svolgerà comunque. 

L’autorità che vigila sul patrimonio boschivo siciliano si è infatti messa di traverso, unico fra gli enti preposti a farlo e malgrado il suo parere non sia vincolante; al contrario, per prefettura, questura, parco dell’Etna, Città metropolitana e infine il Comune di Linguaglossa, la gara invece s’ha da fare. «La nostra scelta è motivata dal fatto che ci troviamo in piena campagna antincendio – spiega a MeridioNews Giovanni Gubernale, ispettore ripartimentale delle foreste di Catania – e la gara comporta la chiusura di una porzione strategica della viabilità montana». Ci fosse, ad esempio, un incendio nel bosco etneo, è dalla Mareneve che i mezzi di soccorso devono poter transitare: «In un altro momento dell’anno non avremmo dato un diniego, ma ad agosto non possiamo escludere un’eventuale emergenza di un rogo in pineta o altrove, e la presenza di una gara potrebbe ostacolare le nostre squadre antincendio». Ecco perché, come si è ribadito anche durante l’ultima riunione del Comitato di sicurezza prima dello slalom, dovesse accadere qualcosa la Forestale interverrà comunque bloccando la corsa, messa in piedi dall’associazione sportiva dilettantistica Passione & Sport di Caltanissetta. Proprio il nucleo operativo della Forestale catanese, nel 2016, fermò una gara amatoriale a Nicolosi mentre oltre 150 auto stavano per lanciarsi sui curvoni della strada provinciale 92.

«Se dovesse esserci un’emergenza la gara si bloccherà, non c’è dubbio», assicura il sindaco di Linguaglossa Salvatore Puglisi. L’ente ha fornito ampio sostegno agli organizzatori, credendo nell’iniziativa: «Per me le gare su strada vanno bene – aggiunge il primo cittadino – purché si facciano con i partner giusti». Il Comune intanto è impegnato nell’alleviare i disagi per il traffico verso l’alta quota: proprio in un giorno festivo la principale arteria di accesso a Etna nord sarà interdetta alle auto. Obbligatorio, così, il percorso alternativo Fornazzo-Mareneve-Piano Provenzana, per le rimostranze di qualcuno degli operatori turistici della zona. 

Intanto, dall’organizzazione, si rimarca l’importante sforzo logistico che si starebbe mettendo in piedi sul fronte della sicurezza: «Le preoccupazioni delle autorità derivano dalle gare abusive – fa sapere l’ufficio stampa dello Slalom quota mille – eventi che nulla a che vedere con Aci sport e gli elevati standard di sicurezza che garantisce la federazione». Niente a che vedere con il laissez-faire delle gare amatoriali senza bollino Aci, come appunto quella di Piedimonte. Saranno circa un centinaio i commissari di percorso, direttore di gara è Michele Vecchio, mentre allo start dovrebbero presentarsi 52 concorrenti. «Ogni rischio per l’Etna è in realtà più circoscritto del solito – aggiungono gli organizzatori – grazie alla presenza di così tanto personale di sicurezza nell’area protetta».


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