«I will», matrimoni siculi per inglesi Il business di due ragazze catanesi

«I will», potrebbe pronunciare tra non molto una sposa londinese sullo sfondo dell’Etna. Perché organizzare matrimoni in Sicilia per inglesi è la sfida che Daniela Calvagno, catanese trasferita in Inghilterra, ha deciso di affrontare. Laureata in Economia e commercio a Catania, pensava già durante gli anni degli studi a creare un’attività propria. Le idee però non erano ancora chiare e così, dopo la laurea, ha deciso di lasciare la Sicilia. «Non riuscivo a trovare lavoro – spiega – Perciò ho tentato la fortuna in Inghilterra e alla fine ci sono rimasta». Lì ha trovato lavoro e stabilità, ma in fondo al cassetto c’era sempre l’idea di fare qualcosa in proprio. La lampadina si è accesa durante una festa di nozze in cui era ospite nella terra di Elisabetta II. «I matrimoni non tramontano mai» si è detta, e allora perché non creare un ponte tra Inghilterra e Sicilia? «Ho capito che volevo fare questo, ma volevo farlo a Catania e ho coinvolto la mia amica Maria che vive ancora lì».

Per le due ragazze è subito iniziata la ricerca di informazioni e consigli utili, ma ogni sforzo sembrava inutile. «Abbiamo parlato con molta gente, abbiamo chiesto allo sportello Informa giovani, ma niente andava per il verso giusto – continua Daniela – Troppa burocrazia, troppe tasse, troppi soldi da anticipare». Catania e il sistema italiano hanno molto scoraggiato le due catanesi, ma non sono riuscite a fermarle. In Inghilterra tutto è stato più facile. «È bastato registrare il sito web. Qui non è necessario aprire subito la partita iva. Ti aiutano, soprattutto all’inizio dell’attività, anche con agevolazioni fiscali» spiega l’ideatrice. Così, grazie al fatto che Daniela è residente in Inghilterra, l’idea di organizzare matrimoni in Sicilia per inglesi ha iniziato a prendere forma.

Il progetto Promises in Sicily esiste dal maggio dell’anno scorso, ma è ancora work in progress. «Vogliamo fare le cose per bene – afferma – Ci piace curare ogni aspetto e stiamo cominciando a diffondere il nostro marchio». L’attività di Daniela Cavagno e Maria Sapuppo non è quella delle classiche wedding planner. È meglio parlare di destination wedding planning: non solo l’organizzazione del matrimonio con le classiche voci di spesa – locale, catering, fotografo – ma anche il disbrigo dei documenti necessari perché si possa celebrare il matrimonio di stranieri in Italia, la sistemazione degli ospiti, gli accordi con il prete o l’ufficio comunale. «Cerchiamo di offrire quanti più servizi possibile, ma gli sposi non devono per forza prendere il pacchetto completo» precisa Daniela.

Tante le località, i fotografi e i servizi catering tra cui scegliere. Daniela e Maria hanno organizzato una rosa di fornitori per cercare di accontentare tutte le tasche, ma in generale il loro target è medio-alto. «Offriamo ottima qualità, che non vuol dire soltanto l’hotel a cinque stelle di Taormina. Ogni  matrimonio è a sé, dipende dai gusti degli sposi, oltre che dal portafogli» spiega. Facendo un calcolo approssimativo, con una media di 50 o 60 invitati  e considerando la location, il disbrigo dei documenti e l’accomodation in hotel per gli sposi, un matrimonio in terra sicula costa dalle 10 alle 15 mila euro almeno. Ma perché una coppia anglosassone dovrebbe decidere di sposarsi proprio in Sicilia? «In genere le spose inglesi sono un po’ stravaganti – commenta Daniela – Ma, se fanno questa scelta, è perché vogliono un matrimonio all’italiana. Amano il nostro Paese, magari perché legati alla nostra terra da lontane parentele».

L’agenzia che crea un ponte matrimoniale tra la Trinacria e la terra della regina non ha ancora preso il volo. Ottimi i riscontri raccontati dalle ragazze che stanno pubblicizzando a più non posso la loro idea, sia su siti specializzati che con la loro pagina facebook. E intanto stanno arrivando anche le prime prenotazioni, anche se il loro guadagno è ancora limitato, fissato al dieci per cento sul servizio offerto. «Ho studiato economia e so benissimo che ci vuole tempo e pazienza prima di raccogliere i frutti di ciò che semini. Inoltre non vogliamo puntare subito al guadagno per non spaventare la gente, soprattutto in un periodo di crisi, ma piuttosto sulla qualità e sulla pubblicità». Un progetto, quello di Daniela e Maria, che inizia a plasmarsi. E che, come spesso accade ai giovani italiani, ha dovuto fare base all’estero. Restando però una dichiarazione d’amore alla loro lenta e burocratica Italia.

[Foto di Edoardo Morina]


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