Unict, elezioni al Senato accademico Gli oppositori del Rettore: «Ci candidiamo»

Si svolgono oggi, dalle 9 alle 19, le prime elezioni del Senato accademico dopo l’approvazione, lo scorso 15 maggio, del nuovo statuto d’Ateneo voluto dalla legge 240/2010, riforma Gelmini. Una elezione diversa dalla altre proprio perché la prima del nuovo corso, ma anche la prima con candidati in aperta opposizione con quello che definiscono il sistema del rettore Antonino Recca. Si tratta dei membri del Coordinamento unico d’Ateneo. «Di solito, i candidati per il Senato venivano decisi dal rettore con il consenso delle aree e difficilmente erano in competizione per lo stesso seggio – afferma il ricercatore Gianni Piazza, rappresentante CUdA – Da quest’anno sarà tutto diverso, a cominciare dalla nostra candidatura».

Candidatura che comunque è personale e non collettiva, anche se i concetti di base sono uguali per tutti i membri del Coordinamento. La loro azione si vuole svolgere su due piani: uno di merito e uno di metodo. «Una battaglia per la continuità della nostra lotta negli ultimi due anni, ma anche per la discontinuità rispetto alle precedenti versioni del Senato accademico, per lo più assoggettato al potere del rettore», afferma Piazza. Al contempo vorrebbero che ogni membro, oltre al suo ruolo rappresentativo, abbia anche un ruolo partecipativo. Si impegnano dunque perché ogni eletto discuta preventivamente con la comunità universitaria l’ordine del giorno che andrà poi a discutere in Senato. «Da rappresentante senza vincolo di mandato a portavoce con vincolo, ovviamente legato al programma e all’etica», dice ancora Piazza.

Nuove elezioni, nuovi candidati e anche nuovi regolamenti, già contestati. A far discutere è innanzitutto la mancata rappresentanza di alcuni membri dell’università. Come i precari, di qualunque categoria, mentre ci sarebbe uno «sbilanciamento a favore dei professori ordinari a danno di associati e ricercatori», si legge nel documento diramato dal CUdA. E non è finita qui. Poiché non può essere eletto più di un membro per ogni area e non più di un certo numero di docenti per fascia, secondo i membri del CUdA c’è il rischio che candidati con pochi voti vengano eletti al posto di candidati con molti voti, oppure che aree senza candidati in una o due fasce non riescano ad eleggere il loro rappresentante.

Nel dettaglio sono 1464 docenti e 1286 dipendenti del personale tecnico-amministrativo chiamati al voto per eleggere 12 rappresentanti dei direttori di dipartimento, 14 docenti rappresentanti delle diverse aree scientifico-disciplinari e due rappresentanti del personale tecnico amministrativo. Questi, insieme al rettore e ai sei rappresentanti degli studenti che verranno eletti ad ottobre comporranno il Senato accademico catanese e rimarranno in carica per lo scorcio dell’anno accademico in corso e fino al 2016. Non gli studenti però, che avranno mandato biennale.

A concorrere per la carica di direttore di dipartimento sono in 18 e saranno i primi dodici in graduatoria ad essere eletti. Per decidere i docenti la questione è più complicata. Le aree scientifico-disciplinari sono divise in due: una tecnico-scientifica per cui i candidati sono 16 e una umanistica con nove candidati. Per ogni area, poi, sarà istituito un collegio elettorale. Se il primo nominerà tre professori di prima fascia, tre di seconda e tre ricercatori, quello delle aree umanistiche eleggerà invece due professori di prima fascia, due di seconda  e un ricercatore a tempo indeterminato. Piuttosto facile la scelta per quanto riguarda il personale tecnico amministrativo. Tre infatti sono i candidati e due i rappresentanti che verranno eletti.

E non perde tempo il rettore Antonino Recca che annuncia il suo impegno a «sottoporre a votazione, a scrutinio segreto, una mozione di fiducia sull’attività di indirizzo sin qui svolta e di programmazione per il futuro dell’Università di Catania» già nella seduta di insediamento del nuovo Senato. Il Magnifico chiede dunque l’approvazione dell’organo più importante di rappresentanza del mondo universitario perché «ciò permetterà di riportare piena armonia e serenità all’interno dell’Ateneo, di recente messo in discussione a seguito dell’entrata in vigore della legge di riforma, della conseguente emanazione dei nuovi statuti e della successiva applicazione degli stessi». Lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura dei seggi e i risultati saranno pubblicati in tempo reale sul sito dell’Università, www.unict.it.


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