UniCt, aumenta di 55 euro la prima tassa Colpa del silenzio della Regione Sicilia

Cinquantacinque euro in più nella tassa da pagare per l’iscrizione all’università. L’imposta sul diritto allo studio, infatti, è passata da 85 a 140 euro, con buona pace degli studenti che si sono visti aumentare la tariffa all’improvviso, senza nessuna possibilità di appello. A dirla tutta, una speranza per risparmiare l’avevano: il decreto legislativo del governo, entrato in vigore il 16 giugno 2012, dava alle Regioni tre possibilità. Ciascun ente regionale poteva fissare l’ammontare della tassa partendo da un minimo di 120 euro, arrivando a un massimo di 160 euro, passando per la tariffa media di 140 euro. La legge dava poi un limite di tempo per deliberare: se entro il 30 giugno la Regione non avesse fissato il suo prezzo, le sarebbe stato attribuito d’ufficio quello di 140 euro. E Palazzo d’Orleans ha taciuto.

L’annuncio ufficiale dall’università di Catania è arrivato con un avviso in bella mostra sul sito internet un paio di giorni fa. «La tassa dovuta per l’anno accademico 2012-2013 – si legge – è di 140 euro». Cioè, a partire dal nuovo anno, iscriversi ai corsi dell’ateneo catanese costerà 474,62 euro, invece dei 419,62 inizialmente previsti e annunciati nel Manifesto degli studi. «È un altro regalo del governo Monti, noi non c’entriamo niente», specificano dagli uffici del rettorato. «Noi non abbiamo aumentato la nostra quota – sottolineano – perché abbiamo ritenuto che i soldi che chiediamo agli studenti siano già abbastanza». Dalle tasse di iscrizione, infatti, l’università preleva i 320 euro che le spettano, «e che vengono stabiliti di anno in anno, in base alle esigenze che abbiamo».

I 140 euro della discordia vanno dritti nelle casse della Regione. «Anche se versata sul conto corrente dell’ateneo di Catania – recita l’avviso sul portale telematico universitario – essa (la tassa, ndr) viene trasmessa alla Regione siciliana per essere, da quest’ultima, incassata». C’è sempre la speranza di essere esonerati dal pagamento. «Catania è una delle università in Italia che ha il più alto numero di studenti che possono evitare di pagare la tassa per ragioni economiche – precisano dall’universitࠖ Ci saranno pure quelli che falsificano la documentazione, ma la situazione economica generale è sotto gli occhi di tutti».

Gli studenti, però, non ci stanno. «Faremo una richiesta al Rettore affinché il pagamento sia dilazionato – annuncia Dario Moscato, presidente provinciale di Azione universitaria – e faremo una campagna informativa capillare: deve essere chiaro che non è possibile che ogni volta che c’è da fare cassa si vada a cercare all’università, aumentando i costi ma tagliando i servizi». Dello stesso avviso il Movimento studentesco catanese che per primo ha sollevato la questione dell’aumento delle tasse, sollecitando una risposta direttamente al ministero della Pubblica istruzione. «Qualche settimana fa mi ero documentato, andando a guardare i manifesti delle varie università d’Italia – racconta Agatino La Rosa dell’Msc – Mi sono accorto subito che nelle altre regioni menzionavano l’aumento, mentre in Sicilia no». Così, ha scritto una email all’ufficio per le relazioni con il pubblico del Miur: «Ho chiesto chiarimenti, per sapere se almeno loro riuscivano a vederci chiaro». La risposta si è fatta attendere quasi una settimana, ma è arrivata. «Non solo ho impiegato oltre 45 minuti per parlare con qualcuno dell’università di Catania – scrive il dipendente del ministero – ma anche loro sono indecisi». Perché la direttiva doveva arrivare dalla Regione, ma così non è stato. «La Regione non ha dato indicazioni in merito – continua l’email di risposta ad Agatino La Rosa – per cui dovreste pagare la somma più alta». Detto fatto.

«Il danno e la beffa – rincara la dose La Rosa – Ci hanno tolto l’iscrizione cautelativa (che esonerava dal pagamento delle tasse universitarie gli studenti che prevedevano di laurearsi entro marzo, ndr) e dobbiamo pagare 55 euro in più. Chi ce li rimborserà? E quando?». «L’ateneo – afferma Matteo Iannitti, anche lui del Movimento studentesco – aveva promesso che non avrebbe aumentato le tasse, e invece, in un modo o nell’altro, a pagarla cara siamo sempre noi».

[Foto di Philip Taylor]


Dalla stessa categoria

I più letti

Un decreto legislativo del governo obbliga gli enti regionali ad aumentare l'importo dell'imposta per il diritto allo studio. E offre tre possibili soluzioni di prezzo, in base alle esigenze individuate: da 120 a 160 euro. Palazzo d'Orleans avrebbe dovuto stabilire la sua tariffa entro il 30 giugno, ma non l'ha fatto. Così agli studenti siciliani tocca la spesa standard di 140 euro. A Catania, l'iscrizione ai corsi dell'ateneo sfiora adesso i 500 euro

Un decreto legislativo del governo obbliga gli enti regionali ad aumentare l'importo dell'imposta per il diritto allo studio. E offre tre possibili soluzioni di prezzo, in base alle esigenze individuate: da 120 a 160 euro. Palazzo d'Orleans avrebbe dovuto stabilire la sua tariffa entro il 30 giugno, ma non l'ha fatto. Così agli studenti siciliani tocca la spesa standard di 140 euro. A Catania, l'iscrizione ai corsi dell'ateneo sfiora adesso i 500 euro

Un decreto legislativo del governo obbliga gli enti regionali ad aumentare l'importo dell'imposta per il diritto allo studio. E offre tre possibili soluzioni di prezzo, in base alle esigenze individuate: da 120 a 160 euro. Palazzo d'Orleans avrebbe dovuto stabilire la sua tariffa entro il 30 giugno, ma non l'ha fatto. Così agli studenti siciliani tocca la spesa standard di 140 euro. A Catania, l'iscrizione ai corsi dell'ateneo sfiora adesso i 500 euro

Un decreto legislativo del governo obbliga gli enti regionali ad aumentare l'importo dell'imposta per il diritto allo studio. E offre tre possibili soluzioni di prezzo, in base alle esigenze individuate: da 120 a 160 euro. Palazzo d'Orleans avrebbe dovuto stabilire la sua tariffa entro il 30 giugno, ma non l'ha fatto. Così agli studenti siciliani tocca la spesa standard di 140 euro. A Catania, l'iscrizione ai corsi dell'ateneo sfiora adesso i 500 euro

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]