Wind Jet, tensione e proteste all’aeroporto Sac: «Riprogrammate il volo sul Web»

Ancora tensione alta in aeroporto a Catania dopo l’autosospensione della compagnia siciliana Wind Jet. Dopo una domenica molto agitata in cui la biglietteria è stata letteralmente presa d’assalto da passeggeri in cerca di risposte, la situazione rimane ancora complicata. I viaggiatori sono molto nervosi perché devono affrontare lunghe file per poi scoprire, nella maggior parte dei casi, di dover sborsare altri soldi oltre quelli già pagati per poter riprogrammare il proprio volo con Alitalia, Meridiana-Air Italy o con Livingston, le tre compagnie disponibili nello scalo etneo.

Qualcuno fa la fila ordinatamente, magari un po’ rassegnato, qualcun altro invece si lamenta e anche tanto. «È una vergogna!», grida un anziano signore. A fargli eco anche una coppia composta da mamma e figlio che non sono riusciti a partire. Per raggiungere Milano Linate ai loro biglietti di andata e ritorno costati 240 euro occorrerebbe aggiungerne altri 270, cifra non alla portata di tutti. Intanto il presidente della Società aeroporto Catania, Gaetano Mancini, in una conferenza stampa questa mattina fa un appello a quanti devono ancora riprogrammare i voli per i prossimi giorni. «Non è necessario fare lunghe file alla biglietteria, gestite la procedura via internet, attraverso i siti web delle compagnie indicate da Enac», consiglia.

Con tutti i voli sospesi, anche i lavoratori rimangono con i piedi a terra. Senza neanche un avvertimento di stop delle attività da parte di Wind Jet, sono rimasti praticamente tutti disoccupati. Ma loro non ci stanno e cercano di farsi sentire con i loro fischietti nella zona riservata agli imbarchi dell’aeroporto Fontanarossa. Non vogliono lasciare cadere nel vuoto anni di sacrifici. «La speranza è l’ultima a morire – dice Alberto Tocco, assistente di volo da otto anni – ma ci hanno preso in giro. Si parlava addirittura delle nuove divise e oggi ci ritroviamo così», dice.

«Ho vissuto quattro fallimenti di compagnie aeree e tutti con le stesse modalità. Guarda caso però – afferma una hostess vicentina trasferitasi a Catania per lavorare in Wind Jet – l’Alitalia rimane sempre in piedi nonostante tutti i milioni che perde ogni giorno da trent’anni. È una vergogna, uno schifo di paese», esclama con veemenza. «Hanno tagliato via un competitor – continua come un fiume in piena – succede sempre in Italia e lo fanno per favorire chi ha il potere».

Una compagnia importante per i collegamenti aerei da e per la Sicilia tanto che l’assistente di volo Giuseppe Randazzo parla di Wind Jet come il vero ponte tra la Sicilia e il resto del mondo. Sulle cause di questa complessa situazione ha le idee chiare anche un’altra dipendente del settore amministrativo, Stefania Mirenda. In primis l’aumento del carburante, ma anche e soprattutto le scelte di Alitalia. «Ha messo in ginocchio Wind Jet imponendo prezzi esagerati e non permettendo la vendita per l’inverno», afferma.

E mentre i lavoratori raccolgono le firme per una petizione perché la questione si risolva e in fretta, per domani mattina è previsto un tavolo di concertazione con il ministro dello Sviluppo economico e delle infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera. A rischio non solo il lavoro di quasi mille lavoratori tra dipendi diretti e dell’indotto, ma anche la mobilità siciliana. «Wind Jet rappresenta una grande compagnia siciliana che copre circa il 30 per cento del traffico aereo dell’aeroporto di Catania, un importante mezzo per gli spostamenti dei siciliani che non può scomparire così», afferma Gaetano Mancini.

Se i lavoratori non sanno ancora nulla sul loro futuro, per quanto riguarda i debiti di Wind Jet nei confronti della Sac la situazione è già sotto controllo. Su disposizione dell’Autorità giudiziaria, infatti, è stato trattenuto un aeromobile di quelli utilizzati dalla compagnia low cost siciliana. «Per tutelare la Sac, i suoi lavoratori e gli investimenti che l’azienda è chiamata ad effettuare», dichiara il presidente della Sac. In realtà l’aeromobile non appartiene all’azienda di Antonio Pulvirenti, ma ad una società di leasing con sede fuori dall’Unione europea ed è stato trattenuto per non perdere la possibilità di esigere il proprio credito. «C’è una responsabilità in solido nei confronti dei creditori della compagnia a cui si affittano gli aerei secondo il codice della navigazione», spiega Mancini.

Mentre si susseguono manifestazioni e incontri tra sindacati e rappresentanti di tutti gli enti coinvolti, il presidente della Sac promette agevolazioni per le compagnie che volessero venire a Catania e assumere ex dipendenti Wind Jet così come dell’indotto.


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