Filmmaking7, serie americana made in Sicily «Dopo Ridley Scott, vogliamo arrivare in tv»

Girare una series in stile americano, con attori professionisti, una vera troupe e il sogno di farla andare in tv. Partendo da Ragusa, una telefonata e un gruppo su Facebook. E’ la nuova idea di Daniele Ragusa Monsoriu, regista ragusano di 27 anni che, dopo il successo del suo No Land – corto low budget sci-fi presentato al Sundace e visionato addirittura dal regista Ridley Scott – ci riprova e, insieme all’amico coetaneo Alessandro Giummarra, ha messo su Filmmaking 7. Un progetto nato per «scovare gente di cinema che opera in Sicilia e non solo», reclutando artisti e tecnici grazie ad internet e al popolare social network di Mark Zuckerberg. Per «allargare le maglie di collaborazione in tutta Italia e coinvolgere persone di talento», spiega il giovane regista.

Una scommessa per «creare una nuova occasione per noi e per chi fosse interessato», spiega. Perché «c’è una marea di gente brava, con curricula pieni di esperienze e una formazione altissima, che lavora con passione e aspetta solo possibilità come questa. Quindi perché no?». L’idea, come spiega lo stesso regista, è saltata fuori per caso, nel corso di una telefonata con il suo socio. «Dopo No land ci chiedevamo cosa fare – racconta Daniele – e abbiamo deciso di mettere da parte per un po’ i cortometraggi e dedicarci ad altro, come una serie a puntate». Il motivo? Piazzare il prodotto sul mercato: «Il corto è un lavoro chiuso, che mandi in giro per i festival e poco più, mentre con una series hai possibilità di venderla». Detto, fatto. Chiuso il telefono, Daniele comincia a scrivere la storia e dopo una decina di giorni, con le idee in testa già ben chiare, il gruppo facebook di Filmmaking 7 è già online, pronto ad accogliere le candidature di attori e troupe.

Nel giro di poco più di un mese, Daniele e Alessandro hanno ricevuto più di 180 curricula. «Un risultato sorprendete», commenta il giovane regista. «Ha risposto moltissima gente di tutte le età e da tutta Italia, tra cui tanti professionisti con una formazione molto alta che, anche se ancora siamo stati molto vaghi su tutti i fronti, crede nel progetto e si è buttata per pura passione». Tra le posizioni già confermate, i ragazzi anticipano la presenza in qualità di scenografa di Andrea Salomon, premiata nel 2007 con il David di Donatello per le scenografie di Nuovomondo di Emanuele Crialese. Un incoraggiamento per i due ideatori, che da fine luglio lavorano a capofitto per dare sempre più forma alla serie. Compresa la faticosa fase di reperimento dei finanziamenti. «Qualcosa si sta muovendo», ammettono, anche se, per adesso, non si sbottonano oltre. Fondi da cui dipenderà anche la natura del prodotto, inizialmente pensato come una web series, ma che potrebbe anche andare sul piccolo schermo. Visibilità in tv, ma anche un budget certo per pagare chi partecipa al progetto. «A noi non piacciono le collaborazioni volontarie – spiega l’autore – Se riusciremo a portarla in televisione, di certo potrà esserci un rientro economico per tutti».

La storia è ancora work in progress, ma l’idea di base Daniele – che della serie è regista, autore e sceneggiatore – ce l’ha già ben chiara in testa. E ne da qualche anticipazione. Una sit-com sulla provincia americana, di chiara impostazione statunitense. I protagonisti sono sette ragazzi e la mitica Route 66. «Una commedia brillante dal taglio tarantiniano – anticipa – anche questa sui generis come No land, ma stavolta per scelta e non perché non avevamo i soldi», ironizza. «Adesso sto lavorando sui profili dei personaggi e sulle singole puntate – spiega soddisfatto – su cui direi che siamo già a buon punto».

I ragazzi intanto sono concentrati sulla scelta degli attori. «A breve cominceranno i casting – annuncia Daniele – che imposteremo in maniere da venire incontro il più possibile anche ai candidati che vengono da fuori». Per agevolare gli aspiranti protagonisti lontani da Ragusa, le selezioni verranno fatte anche su internet, «come a Los Angeles». Con video, call casting o showreel, il videoportfolio di un artista. «Negli Stati Uniti lo fanno da almeno dieci anni», spiega il regista, che con le nuove tecnologie e le tecniche più moderne sembra andare molto d’accordo. «Non mi interessa la formazione o far domande come una commissione esaminatrice. A me interessa che gli attori vengano bene in video». Con la volontà di creare anche un rapporto informale tra i membri di cast e troupe. «Vogliamo una visione orizzontale del lavoro – sottolinea Daniele – dove non c’è nessuna differenza tra il regista e l’attrezzista. E in cui tutti siano responsabili e proprietari del progetto in cui hanno investito tempo e fatica».

«Le riprese cominceranno tra gennaio e febbraio 2013 – annuncia –  e la voglia è quella di girare qui in Sicilia. A Ragusa, forse, oppure a Catania o a Palermo. Ma potremmo anche spostarci. Vedremo». L’importante è coinvolgere il territorio siciliano. «L’idea parte dalla mia città, è nata qui e ci piacerebbe lavorare in Sicilia il più possibile». Ma con la voglia di abbattere lo stereotipo. Una serie sì made in Sicily, ma di ispirazione americana e con attori provenienti da tutta Italia. Perché «anche da noi si può girare qualcosa che non abbia esclusivamente un taglio siciliano, con i soliti temi e luoghi comuni». E per dimostrare che «se sei bravo e hai spirito di iniziativa, anche qui è possibile».

[Foto di Jacopo Rabolini]


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