Quattro piani da 500 metri quadrati l'uno e parcheggi sotterranei. Ma anche verde, innovative tecnologie antisismiche e risparmio energetico. Non capiscono proprio il perché dell'indignazione dei cittadini per l'abbattimento della palazzina in zona Borgo il progettista e il rappresentante della Ibis srl. Società di formazione che ha acquistato l'immobile dalla famiglia della senatrice Pd Anna Finocchiaro, storici proprietari dell'immobile con annesso giardino
Borgo, il futuro della villetta demolita «Alloggi ecologici per studenti stranieri»
Quattro piani da 500 metri quadrati l’uno e parcheggi interrati, il tutto per un valore di due milioni di euro. E’ questo il progetto che prenderà il posto della palazzina con giardino dei primi del ‘900 abbattuta a luglio in via Passo di Aci, nella zona Borgo di Catania, di cui ci siamo occupati giorni fa sul nostro giornale. «Uno sciacallaggio alla memoria, alla cultura, alla storia», scrivevano indignati sul forum Skyscrapercity alcuni cittadini. Che chiedevano spiegazioni a tutti i possibili soggetti coinvolti: dai proprietari della villetta ai progettisti, dal Comune di Catania alla Sovrintendenza. Se gli enti locali hanno subito alzato le braccia – l’area non rientra tra quelle tutelate per motivi storici o paesaggistici -, ancora meno hanno da dire i proprietari storici della palazzina: la famiglia della senatrice Pd Anna Finocchiaro. Che ha venduto il bene – dove anni fa si trovava anche il comitato elettorale della Finocchiaro – proprio pochi mesi fa. Alla Ibis srl, società del colosso catanese della formazione scolastica e universitaria Ict guidata dal medico chirurgo Sergio Pedullà. «Non capisco le polemiche spiega il progettista, Emanuele Papa La palazzina, seppur interessante, non mi sembra insostituibile». Soprattutto con un progetto che promette di essere il primo in Europa nel suo genere.
La prima a fare chiarezza davanti alle rimostranze dei cittadini per la demolizione della «palazzina storica che caratterizzava il quartiere» è stata la responsabile dell’unità operativa “Beni architettonici ed urbanistici” della Sovrintendenza etnea Donatella Aprile. Che ha spiegato come la Sorvintendenza nulla sapesse e nulla potesse fare per evitare l’abbattimento, «non rientrando (l’area della villetta ndr) nell’ambito della perimetrazione di tutela del centro storico né paesaggistica». Per i lavori, quindi, non era necessario nessun nulla osta. Una spiegazione che scagionava anche il Comune di Catania, tenuto solo a controllare la correttezza de dati inviati dall’azienda nell’auto certificazione di inizio attività.
Uno strumento nato per abbattere le lungaggini burocratiche ma che, ammette Aprile, ultimamente è abusato da progettisti e costruttori. «Le opere, avendone la possibilità, vengono fatte», ribatte dal canto suo l’architetto Papa, responsabile del progetto in via Passo di Aci. Specie se si tratta, sottolinea, di un’idea «innovativa dal punto di vista della resistenza sismica e a totale risparmio energetico». Alloggi per quattro piani, ciascuno da 500 metri quadrati, completamente in legno strutturale. «Una tecnologia utilizzata ancora poco al centro e Nord Italia, ma inesistente al Sud», spiega.
Una struttura che andrà a sostituire non solo la palazzina di inizio secolo, ma anche un «piccolo polmone verde, pur non fruibile e colpevolmente maltenuto, in un quartiere dove è difficile trovare spazi aperti di fronte al proprio balcone e dove non esistono altre aree verdi»: il giardino proprio accanto alla villetta demolita, denunciava Andrea Tartaglia, lettore di CTzen. «Nel nuovo progetto ci sarà spazio anche per il verde», assicura Papa. Ma precluso ai cittadini. «Esattamente com’era prima. Perché si trattava di un ex verde pubblico diventato privato e abbandonato», ribatte. A goderselo saranno i turisti, anticipa il progettista, che occuperanno gli alloggi temporanei pensati un po’ come case vacanza.
«Il progetto in realtà è rivolto ad avvicinare gli studenti stranieri alla nostra terra», spiega Pedullà, a capo della Ibis srl. E in effetti, nelle finalità della società una sede a Catania, una a Messina e una a Budapest – ci sono entrambe le cose: la formazione e «l’esercizio di attività nel settore turistico e della gestione di strutture ricettive ed annessi servizi ». Non ha molta voglia di parlare di via Passo di Aci il medico che ha costruito il suo impero e la sua fama sul suo metodo di preparazione ai test di accesso alla facoltà universitaria di Medicina. Le polemiche sul suo progetto e sull’abbattimento della villetta lo hanno amareggiato. «So che stiamo facendo qualcosa di bello e unico conclude Ad alcuni potrà anche non piacere, ma sarà qualcosa di buono per la città».