Unict, biglietti scontati per bus e metro Studenti: «Troppi disagi, meglio l’auto»

Un progetto per migliorare la viabilità a Catania e agevolare gli studenti e il personale universitario negli spostamenti in città. Ma che non ha convinto proprio tutti. Si chiama Unibus ed è nato da una collaborazione tra l’ufficio Mobility management dell’università di Catania e l’Azienda metropolitana trasporti catanese Amt. Un unico biglietto, a prezzo agevolato, valido sia per il bus urbano che per le linee della metropolitana e, da oggi, anche per la Ferrovia circumetnea. Un accordo, quello con Unict, che va ad ampliare la convenzione tra Amt e Fce che dal 1 aprile 2012 hanno attivato un sistema di trasporto integrato con un ticket universale per autobus e metropolitana. E che dal mese di settembre prevede condizioni più vantaggiose per iscritti e dipendenti dell’ateneo catanese, che potranno acquistare un carnet-abbonamento nominale di 20 biglietti ad un prezzo agevolato di 12,50 euro (circa 60 centesimi ciascuno, con un risparmio del 40 per cento rispetto al prezzo pieno di un euro). Il biglietto è valido per 60 minuti e include un singolo viaggio sulla metropolitana, da effettuarsi sempre nell’arco di un’ora.

Un’idea per ridurre il traffico, incentivando l’utilizzo dei mezzi pubblici in vista della ripresa dell’anno accademico, secondo i tecnici dell’ateneo. Che, spiegano, mira a «contenere l’utilizzo del mezzo privato a tutto vantaggio dell’ambiente» e ad evitare «lo stress di guida e parcheggio, contribuendo anche a rendere più vivibile la città».

Più scettici gli studenti. «L’idea alla base sembra molto valida, ma prendere i mezzi a Catania è un suicidio», afferma Giuseppe, studente di Lettere che, per andare in facoltà, utilizza abitualmente la macchina. «Anche restando imbottigliato nel traffico, faccio sempre prima rispetto ad aspettare alla fermata gli autobus che non arrivano mai». Posizione, la sua, condivisa anche da altri colleghi, a cui la prospettiva di risparmio non basta per cambiare abitudini. Come Chiara, iscritta a Giurisprudenza, la quale, nonostante gli aumenti esorbitanti del prezzo del carburante, non sarebbe comunque disposta a lasciare l’auto in garage. «Prendevo l’autobus quando ero una matricola perché, a causa dei cambi di aule frequenti, non mi conveniva spostarmi in automobile. Ma alla fermata facevo la muffa. Non hai orari e non sai mai se l’autobus passerà in tempo». Il gioco non vale la candela neppure per Roberto che a seguire le sue lezioni di Informatica alla Cittadella va in motorino. «Se il trasporto pubblico funzionasse decentemente probabilmente ci penserei, ma con le due ruote mi muovo velocemente e non ho mai problemi di parcheggio», spiega.

Ma c’è anche chi pensa al rispetto per l’ambiente. «Se tutti ci muovessimo con i mezzi, la città sarebbe davvero più vivibile e l’aria più respirabile», afferma Vanessa, studentessa fuori sede che vive in centro, abituata a spostarsi con il bus cittadino. «Se poi ti fanno pure lo sconto, perché no?», si chiede dopo aver appreso la notizia del carnet a prezzo ridotto. «Non ne sapevo nulla, ma mi sembra una buona idea», dice Andrea, studente di Ingegneria. Che però è scettico sull’impatto di una simile iniziativa sui catanesi, secondo lui «troppo comodisti». «Se fossimo in un altra città sarebbe davvero un bell’incentivo, ma qui prendiamo la macchina anche per andare a comprare il pane sotto casa», ironizza. E c’è anche chi, come Daniela, iscritta a Lettere, pur ritendo l’offerta conveniente e pratica per gli studenti, non comprerebbe l’abbonamento comunque. «Ok per il bus – dice – ma a prendere la metro non ci vado. Non sai chi ci puoi trovare là sotto, soprattutto d’inverno, quando la sera fa buio presto».

Scetticismo verso la metropolitana – per molti catanesi ancora off limits – e pigrizia diffusa si sommano quindi ai disservizi dei mezzi pubblici in città, che spingono gli studenti automobilisti a tenersi ben stretti traffico, stress e smog pur di non affidarsi all’Amt. Anche per evitare possibili disagi e brutte sorprese. «Dentro ci puoi trovare di tutto, compresi borseggiatori e maniaci», lamenta Elena, studentessa di Lingue, che di mezzi pubblici non ne vuol sentire parlare.

Dubbi, lamentele e proposte che possono essere espresse in un apposito questionario di gradimento – scaricabile sul sito dell’Amt oppure su quello del Mobility management d’ateneo – in cui, al momento dell’acquisto del carnet, vengono anche registrate le abitudini di mobilità. «Di segnalazioni ne ho già in mente un paio», afferma Marco, studente di Ingegneria habitué di viaggi in autobus per le vie della città, che ha già deciso di comprare l’abbonamento. «Ma basterà un foglio di carta a risolverli?».

[Foto di giokai421]


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