Telecor, sei giornalisti da reintegrare Alfio Sciacca: «Ma l’emittente è in crisi»

Sono passati sei anni e mezzo da quando i giornalisti Fabio Albanese, Giuseppe La Venia, Nicola Savoca, Katia Scapellato, Alfio Sciacca e Walter Rizzo sono stati licenziati nel 2006 – senza giusta causa – dall’emittente televisiva locale Telecolor. Ma solo ieri è arrivata la sentenza di reintegro al lavoro. Lo ha deciso la Corte di appello di Catania nel secondo grado del processo, ribaltando la prima sentenza del 2010 per la quale solo La Venia avrebbe dovuto tornare a essere un dipendente del gruppo di Mario Ciancio.

«C’è un giudice a Catania! Questa volta è proprio il caso di dirlo. Non solo perché ci restituisce il posto di lavoro ma anche perché ci ripaga, soprattutto moralmente, di anni di isolamento», esclamano i sei in un comunicato congiunto. «Ci è voluto tanto, ma finalmente è arrivata la buona notizia», afferma Alfio Sciacca. Licenziati senza giusta causa, secondo la sezione lavoro della Corte d’appello di Catania dovranno essere reintegrati e risarciti del danno subito. Tolto quello che eventualmente hanno percepito dal gruppo in questi anni, a loro spetta un importo pari alle mensilità non ricevute in questo periodo o comunque «un’indennità pari a cinque mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto goduta». Oltre agli interessi legali, alla rivalutazione monetaria e al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali per ogni lavoratore dal momento del licenziamento a quello della reintegra.

Per leggere le motivazioni della sentenza occorrerà attendere qualche mese. «Senza quelle non è possibile stabilire nulla – dice Alfio Sciacca – e poi si dovranno considerare le esigenze di ciascuno di noi con le valutazioni dei nostri avvocati». La questione sarà se accettare o meno il ritorno negli studi televisivi di Telecolor, ma la risposta non è da prendere a cuor leggero. In questi sei anni i giornalisti hanno cercato altre strade lavorative, qualcuno ha anche cambiato città pur di continuare a fare questo mestiere. «Io non ci ho ancora pensato, ma mi pare difficile tornare a Catania, sono ormai a Milano per il Corriere della Sera», afferma Sciacca.

Oltre alle evoluzioni lavorative dei sei professionisti, non bisogna sottovalutare la delicata situazione che sta vivendo in questi mesi l’emittente di Ciancio. Già questa estate con il passaggio dello storico direttore della rete Michela Giuffrida alla rete ammiraglia dello stesso Ciancio, Antenna Sicilia, e la mobilitazione dei dipendenti, si sono prefigurati scenari nefasti. In città c’è anche chi afferma che i tempi sono davvero bui e che, in fin dei conti, Telecolor è destinata ad essere chiusa. «È una situazione imbarazzante perché, per un gioco bizzarro, la sentenza è arrivata proprio nel bel mezzo di questa crisi per l’emittente e questo ci spiace molto. La nostra felicità non può essere che parziale, perché sono sempre i lavoratori che pagano», dichiara ancora Sciacca solidarizzando con gli ex compagni di lavoro. «Sono colleghi che conosciamo bene e ci dispiace che stiano vivendo questo momento di tensione dopo tanti anni di servizio. Dove andranno a lavorare?», si chiede il giornalista. Tensione che potrebbe peggiorare adesso che Mario Ciancio sarà costretto ad affrontare queste spese impreviste.


Dalla stessa categoria

I più letti

L'editore Mario Ciancio li aveva licenziati - senza giusta causa - nel 2006. Ma con la sentenza della Corte d'appello di Catania, i giornalisti Fabio Albanese, Giuseppe La Venia, Nicola Savoca, Katia Scapellato, Alfio Sciacca e Walter Rizzo sono stati reintegrati. A loro spetta anche un risarcimento monetario e la possibilità di tornare a lavorare nella tv cittadina. Che però non attraversa un buon momento, tra tagli e rischi di licenziamenti. «Siamo soddisfatti a metà perché sono sempre i lavoratori che pagano», spiega Sciacca

L'editore Mario Ciancio li aveva licenziati - senza giusta causa - nel 2006. Ma con la sentenza della Corte d'appello di Catania, i giornalisti Fabio Albanese, Giuseppe La Venia, Nicola Savoca, Katia Scapellato, Alfio Sciacca e Walter Rizzo sono stati reintegrati. A loro spetta anche un risarcimento monetario e la possibilità di tornare a lavorare nella tv cittadina. Che però non attraversa un buon momento, tra tagli e rischi di licenziamenti. «Siamo soddisfatti a metà perché sono sempre i lavoratori che pagano», spiega Sciacca

L'editore Mario Ciancio li aveva licenziati - senza giusta causa - nel 2006. Ma con la sentenza della Corte d'appello di Catania, i giornalisti Fabio Albanese, Giuseppe La Venia, Nicola Savoca, Katia Scapellato, Alfio Sciacca e Walter Rizzo sono stati reintegrati. A loro spetta anche un risarcimento monetario e la possibilità di tornare a lavorare nella tv cittadina. Che però non attraversa un buon momento, tra tagli e rischi di licenziamenti. «Siamo soddisfatti a metà perché sono sempre i lavoratori che pagano», spiega Sciacca

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]