Telefonate elettorali a malati di tumore Una paziente: «Violata la mia privacy»

«Pronto, chiamo dal centro oncologico Humanitas…». Per chi spera di aver appena sconfitto un tumore, ricevere una telefonata con un inizio simile fa sprofondare nell’angoscia. Se poi il vero motivo della chiamata risulta essere una richiesta di voto per le imminenti elezioni regionali, lo spavento si trasforma in rabbia. La storia si svolge a Catania, e la denuncia arriva dalla diretta interessata, Rosa Oliva, paziente della clinica oncologica Humanitas, contattata direttamente sul numero di cellulare e invitata a votare Luca Sammartino, candidato all’Assemblea regionale nelle file dell’Udc.

«Pronto, qui Humanitas telefono per conto del prof… ». Inizia così la denuncia di Rosa che, solo al sentire il nome del centro, si paralizza. «Non senti più niente, le orecchie incominciano a ronzare, ti gira la testa e sudi freddo. Intanto quella continua a parlare incurante del fatto che avresti potuto non essere là ad ascoltarla, incurante del fatto che potevi sentirti male». La voce dall’altra parte del telefono continua: «Sa, il centro ha attrezzature sofisticate; la sanità però al giorno d’oggi fa miracoli…». Quindi arriva l’esplicita richiesta: «Pertanto visto che è una nostra paziente, il prof… la invita a votare per l’onorevole Sammartino». Luca Sammartino, 27 anni, non è ancora onorevole, ma un medico odontoiatra con un’importante famiglia alle spalle. La madre, Annunziata Sciacca, ex dirigente della vecchia Ausl 3 (oggi Asp), è il direttore sanitario proprio del centro Humanitas.

A questo punto Rosa esplode: «Signorina si vergogni lei ed il professore – scrive nella lettera denuncia pubblicata sulla sua pagina Facebook – sappia che ha violato la privacy, che mi ha sottoposto ad una stress psicologico che dura ancora, sappia che si può uccidere un uomo anche con questa violenza». È troppo forte la sensazione di avere subito un abuso, un’invasione ingiustificata della sua sfera personale. Rosa si dice vittima di una doppia violenza, perché la decisione di denunciare prevede anche la scelta di rendere pubblica la sua malattia. «È vero – continua – sono in un stato di bisogno ma la mia dignità mi impedirà di stare zitta. I siciliani non sono solo pecoroni dediti al malaffare e figli di malavitosi, i siciliani sanno essere dignitosi. Anche i malati di cancro hanno dei diritti». A seguito della telefonata, Rosa si reca alla clinica per chiedere spiegazioni. Ma le uniche risposte sono «lei è troppo sensibile, o un po’ troppo nervosa». O, peggio: «Forse è di un gruppo contrapposto al nostro».

Il direttore generale del centro Humanitas, Giuseppe Sciacca, nega che dalla struttura sia partita la telefonata elettorale. «Lo escludo categoricamente – spiega – per tradizione non ci schieriamo con nessuna parte politica». Mentre non esclude che «qualche collaboratore o dipendente possa aver usato il nome della clinica a fini personali». Anche Sammartino è intervenuto tramite Facebook per prendere le distanze. «Humanitas non mi rappresenta in nessun modo e a nessun titolo – scrive – Se queste telefonate sono state fatte, sono a titolo assolutamente privato e mi scuso con l’ospedale per il danno che potesse essergli arrecato in questo frangente». Intanto secondo Rosa, che annuncia di voler presentare denuncia, il suo non sarebbe l’unico caso. Altri pazienti avrebbero ricevuto telefonate che invitavano a votare Sammartino.

[Foto di Alberto iTom]


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Rosa Oliva ha da poco sconfitto un tumore. Qualche giorno fa una telefonata da parte del centro oncologico Humanitas di Catania, dove si è curata, la invitava a votare Luca Sammartino, candidato dell'Udc all'Ars e figlio del direttore sanitario della clinica. «Mi hanno sottoposto ad una stress psicologico che dura ancora. È vero, sono in un stato di bisogno ma la mia dignità mi impedirà di stare zitta», denuncia su Facebook. La replica del centro: «Mai partite telefonate elettorali dalla struttura»

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