Experia, degrado a tre anni dallo sgombero Gli ex occupanti: «Adesso è una discarica»

Siringhe, spazzatura, borse rubate. In via Plebiscito, a due passi dal pronto soccorso ostetrico dell’ospedale Santo Bambino di Catania, l’arena antistante l’ex centro popolare occupato Experia è diventata una discarica a cielo aperto. «Un luogo franco, che non è più sicuro per i ragazzi che ci giocano dentro e per gli abitanti che ogni giorno l’attraversano per tornare a casa», denunciano gli ex occupanti del centro sgomberato il 30 ottobre 2009 con un grande dispiegamento di forze, e le accuse di violenza da parte delle forze dell’ordine. E mentre il procedimento giudiziario per «l’uso illegittimo della forza» da parte della polizia è ancora in alto mare, il luogo dove i militanti del «collettivo politico» svolgevano varie attività gratuite nel quartiere Antico Corso non solo non è stato ristrutturato come promesso dall’allora sovrintendente ai beni culturali di Catania Gesualdo Campo, ma il sospetto è che «venga utilizzato come base per lo spaccio, come accade in molte zone degradate della città». A raccontarlo è Daniele Zito, uno degli storici militanti del collettivo Experia.

[HTML1]

«C’è un buco nel muro che divide l’arena dell’Experia dalla via Bambino, dove si trova l’ospedale, da cui si può accedere facilmente. All’interno, sulla destra, ci sono delle casupole, costruite per il cantiere delle aule nuove della facoltà di Giurisprudenza i cui lavori sono poi stati bloccati. Sembra che ci viva qualcuno stabilmente», racconta Daniele. All’interno, come mostrano le fotografie scattate dai militanti dell’Experia, materassi, indumenti, ma anche siringhe e borse, probabili resti di vari furti. Una situazione molto simile a quella di altre zone degradate della città, come l’ex centro commerciale Vulcania. Anche se qui, afferma Daniele «non sembra esserci una grande comunità di persone, l’apparenza è che qui stiano stabilmente dei tossicodipendenti, mentre altri utilizzino le casupole per le attività illecite». Fino al 2009 la grande area che insieme all’adiacente scuola media Manzoni è parte della Casa del Balilla – un edificio costruito negli anni del fascismo divenuto anni dopo sede del cinema Esperia, da cui il centro ha poi preso il nome – era tenuta in buon condizioni da chi all’interno del Cpo svolgeva le varie attività. Dal doposcuola per i bambini alla ciclo-officina per la riparazione delle biciclette, passando per la palestra sociale, dove si svolgevano lezioni di judo e lotta greco romana. Oggi, di quell’esperienza, nel quartiere Antico Corso resta ben poco.

«Il collettivo Experia esiste ancora – siega Zito – ma purtroppo non possiamo più occuparci della zona con l’attenzione di prima per mancanza di un luogo fisico in cui riunirci». Adesso, abbandonate le attività nel quartiere Antico Corso, e dopo vari tentativi di occupazione di altri luoghi abbandonati nelle vicinanze, «il collettivo politico è molto attivo nel movimento No Muos. E il 27 ottobre saremo a Roma per il No Monti Day», una manifestazione nazionale contro il sistema della banche, le tasse e la crisi.

[Foto del Centro popolare Experia Catania]


Dalla stessa categoria

I più letti

A tre anni dallo sgombero forzato del 30 ottobre 2009, l'area dell'ex centro popolare occupato di via Plebiscito, a Catania, è in totale degrado. A due passi dall'ospedale Santo Bambino, tra siringhe, rifiuti e ripari improvvisati in quel che resta del cantiere delle nuove aule della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Catania, mai realizzate. «Una zona franca, non più sicura», denunciano gli ex occupanti. Guarda le foto 

A tre anni dallo sgombero forzato del 30 ottobre 2009, l'area dell'ex centro popolare occupato di via Plebiscito, a Catania, è in totale degrado. A due passi dall'ospedale Santo Bambino, tra siringhe, rifiuti e ripari improvvisati in quel che resta del cantiere delle nuove aule della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Catania, mai realizzate. «Una zona franca, non più sicura», denunciano gli ex occupanti. Guarda le foto 

A tre anni dallo sgombero forzato del 30 ottobre 2009, l'area dell'ex centro popolare occupato di via Plebiscito, a Catania, è in totale degrado. A due passi dall'ospedale Santo Bambino, tra siringhe, rifiuti e ripari improvvisati in quel che resta del cantiere delle nuove aule della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Catania, mai realizzate. «Una zona franca, non più sicura», denunciano gli ex occupanti. Guarda le foto 

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]