L’inesorabile morte dei cinema a Catania Un evento a metà tra amarcord e indagine

Sale vuote, insegne che si spengono, palazzi che si trasformano e diventano librerie o negozi. La morte dei cinema a Catania si consuma lenta e inesorabile sotto gli occhi di chi ricorda ancora la prima volta che è entrato in galleria, si è seduto su una poltrona di velluto e ha visto da Via col vento a Il re leone passando per Nuovo cinema paradiso.

Diana, Vittoria, Sciara, Golden, Apollo, Concordia, Caronda, Eliseo, Midulla, Tiffany, Achab. E poi le arene: quella centrale, Ideal e la Battigia. Per anni, sin dai tempi dei cinema di quartiere, queste sale hanno raccolto generazioni di catanesi. E’ tra gli anni Sessanta e Settanta che si raggiunge uno dei momenti più vivaci grazie agli studenti universitari del Cuc (Centro universitario cinematografico) e la sua rivista d’avanguardia, Giovane critica. Con l’avvicinarsi del nuovo millennio iniziano i problemi – di distribuzione e non solo – e il lento declino accelerato dalla nascita dei multiplex che danni analoghi ha fatto anche altrove, Roma e Firenze su tutte. Si tratta di una crisi, però, che sembra avere la sua radice nella stessa concezione di andare al cinema.

Per conoscere la storia di questa realtà a Catania e capire le enormi difficoltà che gli esercenti affrontano ogni giorno, lunedì 12 novembre alle 20.15, al cinema King, si terrà un evento speciale, fatto di parole e visioni, organizzato da Cinestudio e CTzen. Prima la proiezione di Spettri, corto del giovane regista siracusano Giuseppe Briffa sulla scomparsa delle sale a Floridia, in provincia di Siracusa; successivamente il film Di me cosa ne sai, documentario del 2009 di Valerio Jalongo, Francesco Apolloni e Giulio Manfredonia che indaga sulla morte della settima arte in Italia. Tra le proiezioni, le testimonianze di Gennaro Perrucci (distributore), Alberto Surrentino (socio del Cinestudio e gestore del cinema King) e Luciano Granozzi (docente universitario e socio della cooperativa Azdak). L’attore Biagio Guerrera leggerà un testo dello storico Nino Recupero, indimenticabile animatore del Cuc.

Una serata con un doppio scopo: ricordare quell’invidiabile e raggiante passato, ma soprattutto indagare sulle cause che hanno portato gli esercenti etnei a combattere una guerra impari contro un nemico non ben definito ma che si manifesta sotto forma di una sala vuota.


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Lunedì 12 novembre al cinema King si terrà un incontro per parlare della lenta e inarrestabile chiusura delle sale in città. Dai piccoli cinema di quartiere, quelli che per anni hanno riunito generazioni di catanesi, ai luoghi storici del capoluogo etneo. Tutti accomunati dallo stesso destino: poltrone vuote ed esercenti che s'interrogano su cosa è successo agli amanti della settima arte

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